Miss Peregrine - La casa dei ragazzi speciali di Tim Burton

20th century Fox, 15 Dicembre 2016 – Normale
Jacob è un adolescente incompreso da tutti tranne che da suo nonno. Da lui ascolta storie fantastiche su Miss Peregrine, tutrice di una casa per bambini molto speciali in Galles. Alla morte del nonno, Jacob partirà con suo padre alla ricerca di quella casa, per poi scoprire magiche verità…
Ancora non ci siamo. Sicuramente Miss Peregrine è il più burtoniano dei film di Tim Burton da Sweeney Todd a oggi, ma ancora non ci siamo. Eppure la storia narrata nell’omonimo libro di Ransom Riggs era perfetta per il regista di Burbank, che tra quelle pagine avrà sicuramente riconosciuto molte affinità con i personaggi della sua filmografia. Avrà immaginato Jacob come il Vincent del suo primo cortometraggio; nonno Abe che racconta storie straordinarie come il protagonista di Big Fish; Miss Peregrine come una donna pallida e bellissima tra molti volti dei suoi personaggi femminili; e infine i bambini speciali come molto vicini ai suoi Oyster Boy o Edward mani di forbice.
Lo stile assai riconoscibile dell’autore, però, sembra da alcuni anni aver ceduto alle lusinghe del mainstream (forse proprio a partire da Sweeney Todd) perdendo molta della sua organicità. Alla voglia di raccontare in modo intimo e personale a chi avesse voglia di riflettere e capire, sembra aver sostituito il bisogno di fare dei propri film dei bei pacchetti vuoti, dove eccessi visivi e trame scontate fanno da padroni (il più eclatante è Alice in Wonderland). La storia si avvolge intorno a una serie infinita di citazioni autoreferenziali, dove moti di autocompiacimento non fanno che dare qualche scossone qua e là a una struttura narrativa lineare e ordinata.
L’ambientazione di Miss Peregrine si divide tra Stati Uniti e Galles contemporanei e una bolla temporale anni 40 che, di fatto, rappresentano due universi ben distinti, dove si anima l’arcinoto conflitto burtoniano tra “Normali” e “Diversi” o – in questo caso – “Speciali”. E non è difficile intuire dove propendano le simpatie del regista, che rifila una fotografia cupa e piatta al normale contro i toni brillanti e seducenti del mondo speciale.
L’intreccio sembra quelli di uno degli ultimi film Marvel ma con meno umorismo ed effetti speciali un po’ vintage. Tra tutti i personaggi, Jacob è quello meno attraente, dall’espressione monocroma e per niente speciale, ben lontano dallo studiato entusiastico candore che Ewan McGregor diede all’Edward Bloom di Big Fish. Altra storia è Eva Green: se tra i tormentoni burtoniani c’è quello della donna diafana, sogno di un amore fanciullesco e pudico, si può ben dire che in un mare di bellezze virginali Eva Green abbia finalmente portato la sensualità. Come già in Dark Shadows fu lei a far strabuzzare gli occhi agli increduli estimatori burtoniani, abituati alle sue storie magiche ma prive di sesso, anche qui l’effetto non è da meno nonostante l’intento sia ben altro e gli occhi insolitamente grandi non siano certo quelli degli spettatori. La Green è convincente, ammaliante, magica. Miss Peregrine scorre lieto semplicemente perché c’è lei a richiamare l’attenzione e, soprattutto, l’attrazione verso quel gusto estetico e sensuale del perturbante. A far da contorno, ma su un gradino leggermente più basso, ci sono alcuni momenti affidati a Samuel L. Jackson, qui alle prese con un ruolo diabolico purtroppo poco approfondito.
Titolo: Miss Peregrine – La casa dei ragazzi speciali (Miss Peregrine’s Home for Peculiar Children)
Regia: Tim Burton
Sceneggiatura: Jane Godlman
Fotografia: Bruno Delbonnel
Interpreti: Eva Green, Asa Butterfield, Chris O’Dowd, Allison Janney, Rupert Everett, Terence Stamp, Ella Purnell, Judi Dench, Samuel L. Jackson, Finlay MacMillan, Lauren McCrostie, Hayden Keeler-Stone, Georgia Pemberton
Nazionalità: Regno Unito – Belgio – USA, 2016
Durata: 2h. 07′
“Sicuramente Miss Peregrine è il più burtoniano dei film di Tim Burton da Sweeney Todd a oggi”… ma che v’ha fatto Frankenweenie?
Comunque d’accordo con la recensione. Peccato davvero.
Secondo il mio punto di vista, Tim Burton e sempre Tim Burton e con questo film lo dimostra ancora una volta di più. Il tema del pregiudizio e del diverso, è portato avanti con poesia dal Regista, un regista che per primo nella sua infanzia si è sentito spesso escluso, incompreso. L’estetica dark gotica tanto cara al regista, risulta qui un marchio di fabbrica ben rodato, scenografie e costumi sono stupendi e tutto il cast in perfetta sintonia con la storia narrata. Eva Green nel ruolo di Miss Peregrine vale da sola il prezzo del biglietto!
Scusate per le troppe virgole fuori posto ma stamattina il mio cervello va a tratti, comunque per il contenuto credo in ogni riga che ho scritto 😉 !