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La casa di Sam Raimi

18 ottobre 2003 Recensioni 6 Commenti
La Casa

CVC, 8 Agosto 1984 – Folle

Durante un week-end in montagna cinque ragazzotti di campagna trovano il Libro dei Morti, un magico manoscritto capace di trasformare chi lo legge in zombi assetati di sangue. Uno dopo l’altro si trasformano in morti viventi, e l’unica speranza di spezzare l’incantesimo è riposta nel più improbabile degli eroi: Ash…


Costato più o meno quanto un gelato acquistato in un discount, La Casa è uno degli horror più di culto di sempre e probabilmente uno dei film con il guadagno netto più alto di tutti i tempi.

Bruce Campbell in la CasaEsordio dell’allora ventiquattrenne Sam Raimi (qui anche sceneggiatore), il film prende a prestito temi e situazioni da diversi classici della cinematografia horror, dal ciclo degli zombi di Romero ai film di Dario Argento, passando per le pellicole di William Castle. Raimi confeziona un viaggio nel gore più puro fatto a velocità inaudita, decisamente riservato a chi ha lo stomaco corazzato: allo spettatore non risparmia nulla, da oggetti appuntiti che penetrano ripetutamente le carni dei vivi agli alberi animati che stuprano un’indifesa ragazza…

Una scena di La CasaInfischiandosene della logicità dello spazio scenico, o forse proprio infrangendone volontariamente le regole così come faceva Sergio Leone, Raimi trasforma la sua capanna abbandonata nel bosco in un labirinto senza fine, pieno di porte che si aprono su stanze che non avrebbero spazio per esistere ma che offrono di volta in volta un rifugio per Ash e un’occasione per gli zombi di sferrare un attacco diverso dal precedente. E grazie a questo accorgimento, Raimi ha modo di sfruttare appieno la steadycam costruita in casa e darci un saggio della sua inarrivabile bravura nel muovere la macchina da presa.

Bruce Campbell in La CasaGli inseguimenti lungo i corridoi della casa, ripresi attraverso una serie di soggettive dei demoni, sono quanto di più terrificante si potesse concepire per un film come questo. Non sorprende, vedendo qui le sue capacità registiche, che Raimi sia arrivato a lavorare con grande successo per gli Studio di Hollywood. Ma non ha mai dimenticato i suoi esordi, in particolare questo, che è uno dei più importanti horror del cinema moderno.


La locandina statunitense di La CasaTitolo: La casa (The Evil Dead)
Regia: Sam Raimi
Sceneggiatura: Sam Raimi
Fotografia: Tim Philo
Interpreti: Bruce Campbell, Ellen Sandweiss, Hal Delrich, Betsy Baker, Theresa Tilly, Philip A. Gillis, Dorothy Tapert, Don Long, Cheryl Guttridge, Barbara Carey, David Horton, Wendall Thomas, Kurt Rauf, Ted Raimi, Ivan Raimi, Bill Vincent
Nazionalità: USA, 1981
Durata: 1h. 25′


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Attualmente ci sono 6 commenti a questo articolo:

  1. Marco ha detto:

    Albe che ne pensi dell’Armata Delle Tenebre? Io lo trovato divertentissimo e originale, ottimi effetti in stop motion (per l’epoca) un divertito Raimi e un divertente Cambpell.
    Direi che l’essenza degli anni ’90 e il summo dei film horror di serie B siano tutti presenti nel film e a vederlo oggi non può che fare solo piacere.

    Anche la Casa 2 ( a parer mio il primo reboot horror di tutti i tempi) mi è molto piaciuto.
    La Casa rimane un capitolo a se, l’atmosfera che riesce a creare è veramente stupenda e terrorifica, anche se ho più apprezzato il seguito-reboot.

  2. Alberto Cassani ha detto:

    “L’Armata delle Tenebre” è un film divertente, ma mi stupisce abbia così tanti estimatori perché non mi sembra dimostri la perizia tecnica del primo e per quanto divertente non l’ho trovato clamoroso.

  3. Riccardo ha detto:

    Ho recuperato la saga in dvd e dopo i primi pregiudizi mi è piaciuta.
    non ho riso mai per uno splatter che è utilizzato per mancanza d’idee.
    speriamo in una casa 4 come Raimi ha annunciato.

  4. Plissken ha detto:

    Neanche Billy Idol aveva i capelli dritti come i i miei, quando finii di visionare questo film per la prima volta.

    Mi aspettavo una cosetta alla “Amytiville horror” ed invece mi trovai catapultato in un pulsante ed innovativo film, un “gore” appunto non privo però di una certa dose di ironia.

    Bella la recensione che esplica chiaramente tutti i punti di forza della pellicola.

    Credo sia obbligatoria la visione per chiunque apprezzi il buon cinema, non solo per gli amanti dell’horror (a patto che, come espresso dal Cassani, non sia troppo delicato di stomaco).

    L’armata delle tenebre l’ho visto, ma a mio personale avviso pur non essendo scevro da spunti interessanti non è assolutamente all’altezza di questa pellicola.

  5. Alberto Cassani ha detto:

    A me un po’ spiace che il secondo e il terzo abbiano un aspetto parodistico così marcato, avrebbe potuto venir fuori una trilogia horror di quelle da toglierti il sonno.

  6. Plissken ha detto:

    Concordo, nei capitoli seguenti il registro è fin troppo volto alla componente “grottesca”, tanto che a volte mi è sorto il dubbio che Raimi volesse fare altrettanto anche nel primo capitolo senza (fortunatamente) riuscirci.

    La seconda e terza parte difatti per questo motivo mi “spaventarono” assai di meno, forse anche perché riprendendo (con ragione per carità) gli stilemi per ciò che concerne tecniche di ripresa, montaggio ecc. sono per forza di cose prive della forte carica innovativa e dell’elemento sorpresa propri del capostipite.

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