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"Certi bambini" dei fratelli Frazzi

14 maggio 2004 Recensioni 0 Commenti
Certi bambini

Mikado, 14 Maggio 2004 – Duro

Rosario vive in una casa popolare con la nonna, che accudisce amorevolmente. La sua vita si svolge tra le anguste mura di casa e la birreria che frequenta quotidianamente, dove incontra i suoi compagni, i bambini che fanno branco intorno a lui. Perché Rosario si dimostra da subito il più carismatico del gruppo…


Una scena di Certi bambiniCerti bambini crescono in una famiglia disagiata, e non riescono a ribellarsi al cattivo ambiente in cui vivono. Certi bambini si danno arie da grandi per far vedere che sono dei duri e raccontano di aver fatto cose che non hanno fatto per non sembrare femminucce. Certi bambini sono solo dei bambini, e come tali vogliono solo giocare, e giocano con quello che hanno a disposizione. Certi bambini fanno a gara ad attraversare l’autostrada senza farsi investire, certi bambini giocano a pallone per la strada. Certi bambini hanno appena ammazzato un uomo…

Gianluca Di Gennaro e Miriam Candurro in Certi bambiniUno dei rari casi in cui non si rimpiange il finanziamento pubblico concesso a un film italiano, Certi bambini è il secondo lungometraggio dei fratelli Frazzi a cinque anni dall’apprezzato Il cielo cade. Basata sull’omonimo romanzo di Diego De Silva (anche co-sceneggiatore), questa pellicola è però ben diversa dalla loro opera prima. O no?
Dove c’era la tranquilla campagna toscana e l’ombra dell’occupazione tedesca, qui c’è una Napoli dura e sfaccettata, composta da obiettori che lavorano nei centri di accoglienza e pedofili che comandano una banda di piccoli criminali. Dove c’erano i nazisti, c’è la camorra. E ci sono i bambini a osservare cosa succede intorno a loro, anche se questa volta ne sono forse più consapevoli. Forse, perché Rosario è un undicenne che fuma e dice agli amici di aver messo incinta una donna, ma è anche un ragazzino che si prende cura della nonna malata ed è pronto a dare una mano agli altri. Rosario, in fondo, non è altro che un bambino andato a fondo nel mare di criminalità in cui vive.

Il regista Frazzi sul set di Certi bambiniProprio partendo dai classici stereotipi della Napoli cinematografica, Certi bambini riesce a raccontarci qualcosa di nuovo sull’argomento. Già a partire dal CinemaScope, i fratelli Frazzi si lasciano alle spalle i prodotti televisivi che hanno diretto a lungo e realizzano un film che ha sì qualche scelta di montaggio un po’ pretenziosa ma che sa catturare lo spettatore e avvolgerlo in un’atmosfera di continua tensione. Un film intenso e ben girato, cosa rara in certo cinema italiano, che si avvale di una serie di bravi interpreti anche tra i non professionisti (ma qualche sottotitolo avrebbe giovato).

Forse non è un vero film di denuncia, ma probabilmente non aveva nessuna intenzione di esserlo. E’ un film che si propone di raccontare, e magari comprendere e farci comprendere, una situazione ben più complessa di quello che possiamo pensare. Perché guardando questo film è chiaro che certi bambini bisogna salvarli da piccoli, prima che sia troppo tardi.


La locandina di Certi bambiniTitolo: Certi bambini
Regia: Andrea & Antonio Frazzi
Sceneggiatura: Diego De Silva, Marcello Fois, Ferdinando Vicentini Orgnani, Andre Frazzi, Antonio Frazzi
Fotografia: Paolo Carnera
Interpreti: Gianluca Di Gennaro, Carmine Recano, Arturo Paglia, Miriam Candurro, Sergio Solli, Rolando Ravello, Nuccia Fumo, Mario Giordano, Marcello Romolo, Emanuela Garuccio
Nazionalità: Italia, 2003
Durata: 1h. 34′


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