"A Bigger Splash" di Luca Guadagnino
Lucky Red, 26 Novembre 2015 – Suicida
Durante una vacanza a Pantelleria, Marianne e Paul vengono sorpresi dal loro vecchio amico Harry, che si presenta improvvisamente con la figlia Penelope. L’occasione è fatale per l’accendersi ed il risvegliarsi di passioni mal riposte, che faranno prendere al soggiorno dei quattro una piega inattesa…
Non è difficile capire che la buona dosa di fischi ricevuta dal nuovo film di Luca Guadagnino, tanto in proiezione quanto in conferenza stampa a Venezia72, è in una buona misura dovuta a un presistente rapporto problematico tra il regista e una parte della stampa cinematografica italiana. Ciò nonostante, A Bigger Splash i suoi problemi li ha eccome, e farci i conti è tutt’altro che semplice. La perplessità maggiore proviene dal fatto che questo rifacimento del francese La piscina in realtà inizia e si mantiene per buona parte della sua durata su un livello tutt’altro che disprezzabile. La sceneggiatura proposta a Guadagnino dalla produzione di Canal Plus si muove con l’agilità necessaria tra ironia, nostalgia e impulsi dei personaggi, dando ad almeno tre su quattro dei protagonisti (la giovane Penelope difetta rispetto agli altri) lo spessore richiesto da un quadrilatero sentimentale.
Proprio quando si accetta per buono un prodotto semplice ma con qualche sprazzo interessante, il film raggiunge il suo punto di non ritorno (non in senso narratologico) e la situazione precipita rovinosamente. Gli sviluppi ultimi della vicenda si presentano senza essere stati seminati a dovere, stravolgendo i toni, e polverizzando quanto fatto di buono nella prima ora e mezzo di narrazione. Nulla di male nel far detonare una tragedia in un contesto apparentemente inoffensivo, ci mancherebbe, ma, nell’ordine: la risoluzione del nuovo thriller cui si assiste viene bruciata con una soluzione politica decisamente poco illuminata, la costruzione dei personaggi è improvvisamente distrutta per amore del colpo di scena, e nei panni del maresciallo incaricato delle indagini compare un Corrado Guzzanti che pare uscito da uno sketch.
A questa disfatta sono estranei gli attori: tolta una Dakota Johnson inadeguata dal primo all’ultimo minuto, come d’altronde è il suo standard, gli altri protagonisti offrono del loro meglio, e la scelta di opporre il silenzio artificiale di un’incantevole Tilda Swinton all’esuberanza del Ralph Fiennes più esplosivo e gioioso di sempre fa davvero del bene alla parte migliore del film. Ma tutti quanti vengono travolti dal malsano caos visivo, musicale e verbale che si pone come risoluzione tardiva e indesiderata della pellicola, generando un disagio magari anche voluto da Guadagnino, ma per tutti i motivi sbagliati. Posto che è l’ultimo atto a dover definire una storia, si ricordano davvero pochi casi in cui il divario qualitativo di un capitolo finale abbia minato così a fondo la riuscita di un’intera operazione, tanto da raggiungere in modo quasi masochista un livello che sfiora il trastullo.
Titolo: A Bigger Splash
Regia: Luca Guadagnino
Sceneggiatura: David Kajganich
Fotografia: Yorick Le Saux
Interpreti: Ralph Fiennes, Tilda Swinton, Matthias Schoenaerts, Dakota Johnson, Aurore Clement, Lily McMenamy, Elena Bucci, Corrado Guzzanti
Nazionalità: Francia, 2015
Durata: 2h. 15′
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