A Quiet Passion di Terence Davies
Satine Film, 14 Giugno 2018 – Interessante
La vita della celebre poetessa Emily Dickinson, vissuta per una sessantina d’anni negli Stati Uniti ottocenteschi: dalla gioventù di ragazza ostinata e ribelle fino alla maturità di donna travagliata e complessa, che ha trovato nella poesia rifugio e conforto…
In A Quiet Passion la vita di Emily Dickinson viene esplorata ricostruendone l’essenza. Dalla giovinezza alla sepoltura, viene resa nota forse per la prima volta – e di certo da un nuovo punto di vista – la sua personalità insieme alla sua evoluzione poetica. Sarebbe però il caso di vedere il film partendo dalla fine: non dall’intenso finale stesso, ma dall’inizio dei titoli di coda. Questi sono infatti preceduti da una fotografia della poetessa, che muta passando dalla finzione alla realtà e andando a ritroso negli anni. Il regista Terence Davies, come sempre anche sceneggiatore, fissa in questa immagine – che è poi la foto più famosa della Dickinson – il punto di partenza dell’omaggio che ha voluto renderle.
Non è facile narrare la vita di un personaggio reale, per quanto in tal caso famoso. Vita nella quale non solo non è accaduto nulla, ma che è stata trascorsa – deliberatamente, o anche a causa di circostanze fisiche non volute – nella propria dimora. Il regista mostra la Dickinson anche durante alcune passeggiate e addirittura nel varcare il cancello della propria abitazione, ma è in questa stessa casa che, di fatto, la sua vita è trascorsa ed è in essa che A Quiet Passion la coglie e racconta.
Vengono sfruttati tutti i punti a favore che un conteso del genere offre: costumi d’epoca, atmosfere ottocentesche create già da sé dalle mura domestiche, la natura circostante non proprio da ignorare – e portata in casa, specie attraverso onnipresenti vasi di fiori – e la vocazione poetica della protagonista. Tutto ciò ricrea a sua volta l’essenza della Dickinson, in un film che ne vuole raccontarne la vita e il temperamento; che mostra l’angolo in cui componeva versi ma anche la casa nella sua completezza; che rende la Dickinson sì l’assoluta protagonista, ma al contempo ponendola in relazione con i membri familiari di cui si vuole altrettanto narrare il tipo di rapporto avuto e la loro singola storia, privilegiando fra tutti la figura paterna.
Per fare ciò, gli interni di una casa in cui sostanzialmente non accade nulla – ma in cui la poetessa amava vivere e in cui stava bene – vengono movimentati attraverso la macchina da presa. Che a volte si serve di carrellate, altre di inquadrature a piombo: tutto segnale che, oltre alla poesia e alla staticità apparente di una vita spesa solo in essa, c’è – e c’era – anche della tecnica unita alla sostanza. E che, in fondo, già il titolo del film suggerisce in sé il vero segreto esistenziale della Dickinson, oltre che il suo vero carattere probabilmente a lungo frainteso per via delle difficilmente comprensibili scelte di vita fatte.
Titolo: A Quiet Passion (Id.)
Regia: Terence Davies
Sceneggiatura: Terence Davies
Fotografia: Florian Hoffmeister
Interpreti: Cynthia Nixon, Jennifer Ehle, Keith Carradine, Catherin Bailey, Jodhi May, Emma Bell, Duncan Duff, Joanna Bacon, Eric Loren
Nazionalità: Regno Unito – Belgio, 2016
Durata: 2h. 05′
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