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"Ant-Man" di Peyton Reed

6 agosto 2015 Recensioni 10 Commenti
Ant-Man

Walt Disney, 13 Agosto 2015 – Frivolo

Scott Lang è appena uscito di prigione e non riuscendo a trovare un lavoro si vede costretto a riprendere a svaligiare case. In quella del dottor Hank Pym trova però solo una strana tuta da motociclista che è in realtà in grado di ridurre drasticamente l’altezza di chi la indossa. Ed è stato proprio Pym a scegliere Scott come suo erede…


La composizione dell’universo cine-televisivo Marvel continua a tutta velocità, e continua a dare ampio spazio a personaggi noti solo ed esclusivamente a chi legge fumetti, cioè a una minuscola fetta del pubblico cinematografico. Personaggi magari anche storici come Ant-Man – tra i fondatori dei Vendicatori disegnati nel lontano 1963 – ma non certo sulla cresta dell’onda, o il cui concetto di base sembra fatto apposta per non farsi prendere sul serio dagli spettatori. E non prendersi sul serio è proprio quello che è stato fatto fin dall’inizio: un film dopo l’altro, la Marvel ci ha proposto tante pellicole d’azione ricche di umorismo e cialtroneria, quasi mai realmente drammatiche e quasi sempre interpretate da volti noti al pubblico giovanile. Ant-Man non fa eccezione. Anzi.

All’interno della struttura produttiva Marvel – dove, come in pubblicità, le decisioni vere le prendono i produttori e i registi sono poco più che meri esecutori – anche un Peyton Reed qualunque (che ha sostituito Edgar Wright, allontanato prima delle riprese per “divergenze creative”) riesce a non far danni e confezionare una pellicola divertente, con personaggi ben riusciti e attori ben scelti, e un intreccio che, per quanto banale, adatta bene il fumetto alle necessità del grande schermo. Si tratta però di un film che viene inserito in maniera troppo rozza nell’universo cinematico di cui fa parte e che non offre nulla più che un moderato intrattenimento, per quanto quest’ultima cosa riesca a farla meglio di altre pellicole prodotte dalla Casa delle Idee. L’esordio sotto le attese ai botteghini statunitensi dà però l’idea che i supereroi poco noti abbiano bisogno di qualcosa di più, per convincere davvero il grande pubblico ad andare al cinema. E sicuramente alla Marvel hanno preso nota.


La locandina di Ant-ManTitolo: Ant-Man (Id.)
Regia: Peyton Reed
Sceneggiatura: Edgar Wright, Joe Cornish, Adam McKay, Paul Rudd
Fotografia: Russell Carpenter
Interpreti: Paul Rudd, Michael Douglas, Evangeline Lilly, Corey Stoll, Bobby Cannavale, Anthony Mackie, Judy Greer, Abby Ryder Fortson, Michael Peña, David Dastmalchian, T.I., Hayley Atwell, Wood Harris, John Slattery
Nazionalità: USA, 2015
Durata: 1h. 57′


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Attualmente ci sono 10 commenti a questo articolo:

  1. Antonio ha detto:

    Un altro riuscito film si aggiunge all’universo cinematografico Marvel.
    Poteva uscire un disastro dopo che Edgar Wright aveva deciso di abbandonare il timone alla regia,
    Invece il film garantisce un intrattenimento smisurato soprattutto grazie ad una sceneggiatura energica scritta (e riscritta) da McKay e Wright .
    Ho preferito nettamente questo Ant-Man rispetto al fracassone roboante ” Age of Ultron” dove troppa carne al fuoco ha compromesso la trama.
    Michael Douglas e’ il migliore tra gli interpreti e sono rimasto sbalordito dal bellissimo prologo con una computer grafica iper realistica ( in futuro potremmo resuscitare attori defunti grazie ad archivi sonori e video attraverso la CGI ??!)
    Ispirata anche la scena nel mondo delle nanoparticelle ,dove gli effetti speciali la fanno da padrone,
    Consiglio di recuperare il romanzo postumo di Crichton “Micro” che ha molto in comune con questa pellicola .

  2. Federico ha detto:

    Sono d’accordo con la recensione, ho molto apprezzato il film! Fatto per essere divertente, lo è quasi sempre, e direi proprio per questo riesce in rari momenti ad essere anche commovente (binomio Scott/Cassie). Anche Pym e Hope si incastrano bene nella trama, ma non riesce secondo me bene il momento delle rivelazioni circa la morte di Janet, per quanto io abbia apprezzato la comparsata di Wasp. Con lo sviluppo dei personaggi proprio non c’entra, spezza solo il ritmo. Tutto il rapporto tra Hope e Pym si basa sul fatto che lui le abbia nascosto la verità, e poi gliela rivela quasi a caso, senza un vero perchè, nel mezzo di un’altra sequenza.
    Rispondo anche alla supposizione di Antonio sul futuro della CGI: casualmente ho appena letto che Peter Cushing verrà ricreato digitalmente per Star Wars: Rogue One, quindi la tua profezia si sta avverando!

  3. Alberto Cassani ha detto:

    Be’, sono diversi anni che si resuscitano digitalmente gli attori. Al di là dei casi come quello di Brandon Lee nel corvo, in Superman Returns si era riutilizzato Marlon Brando e prima ancora in Sky Captain and the World of Tomorrow c’era Laurence Olivier. Ma d’altra parte è una cosa che si faceva anche prima del digitale, utilizzando scene tagliate e controfigure.

  4. Antonio ha detto:

    Grazie Federico per la risposta.
    Alberto, mi ricordo anche io la “resurrezione” di Brando e Oliver nei due film citati ma qui il livello successivo anticipato già in Ant-Man e Terminator-Genysis non è semplice escamotage audiovisiva di mostrare l’attore con uno sfondo che nasconda i limiti dell’effetto visivo come in Superman Returns e Sky Captain ma di rifarli apparire integralmente (grazie anche da body double).
    Immaginate di ri-vedere un film nuovo con co-protagonista Marylin Monroe o Bette Davis? Potrebbe essere bello ma incute un po’ di angoscia ma sono curioso per Rogue One che attendo molto di piu’ rispetto a Star Wars 7..

  5. Alberto Cassani ha detto:

    Sì, ma quello di cui parli tu è semplicemente l’evoluzione tecnica di ciò che abbiamo visto in passato. Fin dai tempi proprio di Brandon Lee si parla di questa possibilità, ora semplicemente abbiamo la tecnologia per farlo.
    Non è poi un procedimento molto diverso da ciò che viene fatto ricreando digitalmente gli attori per i videogiochi (come The Last of Us con Ellen Page) o per film di genere fantastico (vedi Gollum o le varie scimmie). Chiaro che se poi ci soffermiamo a pensare che le immagini di partenza riguardano persone morte, allora nasce un po’ di inquietudine… Però per scacciarla consiglio la visione di “Il mistero del cadavere scomparso”, che in maniera molto casereccia prova a fare la stessa cosa.

  6. Mirko ha detto:

    In effetti ormai la CGI sta raggiungendo dei livelli allucinanti. Se vi capita, andate a vedervi il documentario su “The last of us” e come l’hanno creato! Proprio su questo mi permetto di fare una piccola correzione ad Alberto: in The last of us non ha partecipato Ellen Page, bensì Ashley Johnson 😀 Ellen Page ha partecipato in Beyond, ma si è incavolata parecchio per come Ellie (di The last of Us) le assomigli davvero molto! E un po’ di ragione dobbiamo dargliela, direi…

  7. Alberto Cassani ha detto:

    Hai ragione, ho confuso i due giochi. Non avendo la Playstation, i titoli mi dicono poco e ho dato per scontato che quello che avevo sentito nominare più spesso fosse quello “ufficiale”. A questo punto, però imagino che la Johnson abbia dato solo la voce al personaggio, non avrebbe senso prendere un’attrice per registrare i movimenti se poi il personaggio lo modelli su un’altra persona.

  8. Mirko ha detto:

    No, in realtà come si vede dal documentario che spiega la lavorazione del videogioco è proprio la Johnson a recitare le varie parti in cui compare Ellie (come tutti gli altri attori, peraltro). Quindi sì, resta ancora più bizzarro il fatto che poi nel rifinire il personaggio sia uscito fuori così somigliante alla Page xD

  9. Alberto Cassani ha detto:

    Ma sarà stato sicuramente un caso, non si sono accorti della somiglianza finché non gliel’ha detto lei… E chissà la Johnson com’era contenta.

  10. Marco ha detto:

    Apprezzato il tenore scherzoso, farsesco e divertente rispetto agli ultimi film Marvel però la trama risibile e le caratterizzazioni dei personaggi tagliate con l’accetta l’hanno penalizzato molto, facendolo divenire un innocuo divertissment per ragazzini.
    Secondo me lasciando Edgar Wright alla regia ne sarebbe venuto fuori un piccolo capolavoro come “Kick-Ass” e “Super!”, invece la Disney l’ha fatta da padrone purtroppo.
    Comunque ottimi effetti speciali e attori che ben dosano il loro potenziale comico.
    All’inizio aveva fatto ben sperare.

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