Cashback di Sean Ellis
Inedito in Italia – Rotondo
Ben Willis soffre di insonnia, e per passare le sue nottate inizia a lavorare come commesso in un supermercato aperto 24 ore. I suoi colleghi hanno tutti il proprio modo preferito per passare il tempo sul lavoro. Ben si immagina di poter fermare il tempo per meglio apprezzare la bellezza femminile…
Sean Ellis è un affermato fotografo che progressivamente si è avvicinato all’immagine in movimento realizzando, prima del film, un paio di corti (dei quali uno è l’originale Cashback, qui trasformato in lungometraggio). Anche Ben cerca se stesso nella dialettica tra fissità e movimento: segue annoiato dei corsi di disegno, realizza con passione delle opere proprie, ma ciò che gli manca nella vita è anche ciò che manca alla sua arte. Fermare il tempo tra gli scaffali del supermercato in simil-bullet time gli permette di penetrare nella realtà dell’immagine, scoprire tridimensionalmente il soggetto bidimensionale.
Incidentalmente, il suo chiodo fisso è il corpo femminile. Già come studente di disegno ignorava il soggetto che gli veniva dato per catturare il ritratto della ragazza davanti a lui; ora, come unico custode del movimento, spoglia le clienti e ne esplora ogni prospettiva, passeggiando tra i loro corpi immobili. L’estasi che lo pervade è dunque totale, e permette a Ben di raggiungere l’appagamento intimo e artistico al tempo stesso.
Non abbiate timore di assistere a un film serioso o rigidamente arty: ad accompagnare il discorso teorico della formazione di un “Io” artistico, Cashback dispone un susseguirsi di parti comiche a tratti irresistibili, grazie soprattutto allo sgangherato staff dei colleghi di Ben (menzione d’onore per la partita di calcetto con il supermercato rivale). La combinazione vincente dei due elementi valorizza l’insieme, che sembra non risentire della sindrome da cortometraggio espanso.
Ellis sfiora audace le stesse superfici de La mia vita a Garden State, ma rispetto a Zach Braff lascia l’impressione di saper gestire meglio il rilascio emozionale e la controparte ironica dell’inquietudine giovanile. Nonostante il finale, un po’ troppo col pilota automatico, la struttura regge molto bene e anche la regia di Ellis scivola via funzionale, riservandosi momenti da grande ribalta virtuosistica quando Ben si mette a pasticciare con lo scorrere del tempo.
Titolo: Cashback
Regia: Sean Ellis
Sceneggiatura: Sean Ellis
Fotografia: Angus Hudson
Interpreti: Sean Biggerstaff, Emilia Fox, Shaun Evans, Michelle Ryan, Stuart Goodwin, Michael Dixon, Barry Brickman, Michael Lambourne, Marc Pickering, Nick Hancock, Frank Hesketh, Irene Bagach, Howard Ward, Daphne Guinness, Samantha Bloom
Nazionalità: Regno Unito, 2006
Durata: 1h. 42′
La dicitura Inedito al lato del titolo sta indicare la lungimiranza delle distribuzioni italiane.
Sebbene imperfetto, vale la pena di guardare questo film “alternativo” con abbastanza poche risorse ma molte idee.
Trovo un po’ verbose le parti con la voce fuori campo (in particolare tutta la prima parte), a dimostrazione che forse il passaggio da corto a lungo (metraggio) non è proprio senza traumi; e trovo piu riuscite le scene di pura commedia ( della serie : come scegliere ottimamente attori sconosciuti).
Comunque da vedere (e una delle cose positive del non essere uscito in Italia è che uno se lo deve vedere per forza vedere il lingua originale, fatto consigliabile per quasi tutti i film e/o serie televisive)
Sì, come commedia funziona bene ma in effetti i momenti “Introspettivi” non sono riuscitissimi. Al Festival di Roma il regista ha detto di aver dovuto girare il film in fretta e furia per riuscire a incastrarlo tra gli altri impegni degli attori, e magari questo ha inciso un po’. In fondo è sempre un’opera prima.