"Christine Cristina" di Stefania Sandrelli
01 Distribution, 7 Maggio 2010 – Inguardabile
Cristina da Pizzano, italiana vissuta in Francia nel momento del passaggio dalla notte del Medioevo all’alba dell’Umanesimo, fu la prima donna a vivere soltanto scrivendo e pubblicando opere poetiche. Opere che parlano dell’anima semplice delle cose, vicine ai deboli e alle donne…
Ci si domanda ancora il perché. Perché una fiction nemmeno tra le migliori – anzi: uno sceneggiato televisivo – sia compattato, infiocchettato e consegnato al primo Festival che capiti nella speranza (quasi sempre vana) che qualcuno lo noti e decida, per proprio buon cuore più che per fiuto negli affari, di concedergli una pur piccola distribuzione. Il tutto a prezzo di un’infinita trafila per il giornalista di turno, perso tra proiezioni che si rivelano interminabili calvari, conferenze stampa di stampo diabetico in cui tutti parlano bene di tutto. Giornalista che alla fine rimane con un pugno di mosche in mano, privo di qualsiasi contenuto su cui lavorare, con la voglia quasi di non far uscire la notizia se non per parlare di costume, quell’aspetto della cronaca cinematografica che sta fagocitando la critica vera e propria, ma che nel caso di un mostro sacro come Stefania Sandrelli poteva avere il suo perché.
Bisogna per occuparsi di Christine Cristina, e lo si fa un po’ controvoglia, per dovere di contratto, senza soffermarci più del necessario su un’opera che se non ci fosse stata avrebbe lasciato maggior traccia di sé.
Stefania Sandrelli dirige la figlia Amanda, nelle improbabili vesti di una dama medievale decaduta e in cerca di riscatto, Alessio Boni, nobile monsignore mecenate, e Alessandro Haber, lezioso ai limiti del cinguettio nei panni del poeta da osteria che canta i salaci versi della dama. Il tutto girato male, fotografato peggio e recitato ai limiti del ridicolo.
La storia di Christine Cristina avanza con comparsate che forse avrebbero migliorato il complesso se meglio sfruttate (Mattia Sbragia e Roberto Herlitzka su tutti, ma ci mettiamo dentro anche Stefano Molinari), trascinandosi stancamente lungo il crinale di una mediocrità che scivola costantemente nell’inutilità. L’utilizzo di un linguaggio aulico e artefatto rovina ulteriormente l’impatto («Trucibaldo!», si sente gridare addosso qualcuno quale grave e presuntamente medievale insulto), l’utilizzo paradossale di una musica medioevale dà quel tocco definitivo di surrealtà che condanna inesorabilmente il film.
Probabilmente non è un caso se, per sua stessa ammissione, la Sandrelli ha visto rifiutare per vent’anni il suo primo progetto registico. Anzi, sicuramente non è stato un caso.
Titolo: Christine Cristina
Regia: Stefania Sandrelli
Sceneggiatura: Giacomo Scarpelli, Stefania Sandrelli, Marco Tiberi
Fotografia: Paolo Carnera
Interpreti: Amanda Sandrelli, Alessio Boni, Alessandro Haber, Paola Tiziana Cruciani, Blas Roca Rey, Naomi Marzullo, Nicholas Marzullo, Sara Bertelà, Stefano Molinari
Nazionalità: Italia, 2009
Durata: 1h. 32′
stefania eri meglio ai tempi di tinto brass
su ComingSoon e su MyMovies ne parlano molto bene.. mah!
A questo punto metterei un punto di domanda sull’affidabilità di quei siti…
@ Alberto
pure io, infatti il mio “mah” era riferito a loro… la recensione di ComingSoon ne parla addirittura come di un piccolo gioiello che vedranno in pochi perchè ormai il cinema in italia è solo una faccenda commerciale… e dice, cito testualmente,
“Ha la giusta delicatezza del tocco nel rappresentare una storia che è semplice e contenuta, si appoggia su un’ottima sceneggiatura e ad attori che aderiscono con passione al loro ruolo. Non è un’operazione per palati superficiali, ma non pretende nemmeno di essere un capolavoro, e anche se non tutti gli elementi appaiono ben amalgamati, il ritratto di Cristina ne esce con tutti i colori giusti.”
mi è piaciuta soprattutto quella dei “palati superficiali” e del ” non pretende di essere un capolavoro”… mi chiedo, ma questi siti vengono spinti a scrivere certe cose o ci credono davvero?
p.s. sono giorgio, quello di prima
Detto francamente e senza voler far polemica, l’indipendenza di alcuni siti di cinema rispetto ai possibili inserzionisti pubblicitari non è cosa da dare per scontata. Però non credo che nel caso specifico di “Christine Cristina” ci sia stata una campagna pubblicitaria tale da impedire la pubblicazione di recensioni negative. Poi non conosco i due recensori per cui non posso dire, ma penso sia semplicemente un eccessivo protezionismo nei confronti del cinema italiano non commerciale, come capita spesso anche sulle pagine di FilmTv, ad esempio. Sono in molti a ritenere che si debba usare un occhio di riguardo nei confronti del cinema italiano, non solo perché è più facile che attori/registi/produttori leggano la recensione e se ne lamentino, ma anche perché molti hanno l’opinione (a mio parere sbagliata) di star lavorando PER l’industria cinematografica italiana invece che ATTORNO all’industria. Secondo me, però, mandare la gente a vedere un brutto film è una pessima idea, a prescindere dalla provenienza geografica del film.
Ma perchè un ottimo attore come Alessio Boni deve perdersi tra fiction tv e film di infimo valore??? Qualcuno me lo spiega per favore??? 🙂
Perché evidentemente sono le uniche cose che gli danno da fare…