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"Città di carta" di Jake Schreier

6 ottobre 2015 Recensioni 2 Commenti
Città di carta

20th Century Fox, 3 Settembre 2015 – Nostalgico

Quentin e Margo sono vicini di casa e compagni di giochi fin da piccoli, ma crescendo smettono di frequentarsi. Una sera Margo coinvolge inaspettatamente Quentin in una delle sue avventure, per poi sparire il mattino seguente. La ragazza, amante dei misteri, lascia però degli indizi che Quentin dovrà decifrare per ritrovarla…


Cara Delevingne e Nat Wolff in Città di cartaSe con Colpa delle stelle si era rivalutata la struttura del “cancer movie” classico, abbassando l’età dei protagonisti e fondendolo con la commedia adolescenziale, questa nuova trasposizione di un romanzo di John Green rivisita sotto un’inedita luce il tema adolescenza, quella fase cardine della vita dove infanzia ed età adulta si scontrano e sovrappongono. Quentin, studente modello ma impacciato, e Margo, la sua imprevedibile e misteriosa vicina, pur avendo un legame che li unisce sin dall’infanzia rappresentano due personalità apparentemente opposte, due mondi diversi che convivono a pochi metri di distanza. Margo simboleggia una sorta di idolo per Quentin, un’aspirazione stravagante e avventurosa ma anche maledettamente affascinante, così vicina ma allo stesso tempo inafferrabile. La notte che Quentin passa con Margo costituisce uno spartiacque nella sua vita, un’esperienza che lo fa uscire dalla sua zona di comfort, e lo spinge in un velleitario viaggio verso una piccola città nello stato di New York, alla ricerca della sua dea di carta: Margo.

Cara Delevingne e Nat Wolff in una scena di Città di cartaIn Città di carta  troneggiano i simboli caratteristici del mito statunitense: il diploma, con il fatidico ultimo anno di liceo, il ballo di fine anno e lo spettro del college, del futuro e dell’incertezza, collocati nei sobborghi della “città di carta” di Orlando in Florida. Con questa commedia di formazione – che sta tra Suxbad, Stand by Me e i film di John Hughes – Jake Schreier delinea un sincero ritratto dell’adolescenza, con un profondo senso di malinconia, dovuto agli svariati rimandi alle generazioni degli anni 80 e 90, tanto da apparire a tratti anacronistico e velatamente nostalgico. La sua ricercata volontà nel non cadere nello scontato e nel prevedibile, rischia però di far contorcere il film su se stesso, soprattutto nel finale, forse un po’ debole nella sua retorica, che lascia allo spettatore una sensazione di incompiutezza. Nonostante l’indecisione generale, Città di carta dimostra sprazzi di maturità atipica per un genere che negli ultimi anni, forte anche delle commedie demenziali, stava smarrendo se stesso. Il cast, composto da facce nuove e giovani, appare affiatato, e rappresenta la vera forza motrice del film, con battute e situazioni divertenti che si alternano a momenti più riflessivi.

Città di carta è un film sospeso tra la commedia e il mistero, come il suo protagonista, sospeso tra la sua zona di comfort e l’avventura, tra l’amicizia e l’amore, tra l’adolescenza e l’età adulta.


La locandina di Città di cartaTitolo: Città di carta (Paper Towns)
Regia: Jake Schreier
Sceneggiatura: Scott Neustadter, Michael H. Weber
Fotografia: David Lanzenberg
Interpreti: Nat Wolff, Cara Delevingne, Austin Abrams, Justice Smith, Halston Sage, Jaz Sinclair, Cara Buono, Josiah Cerio, Hannah Alligood, Meg Crosbie, Griffin Freeman, Caitlin Carver, RJ Shearer, Susan Macke Miller, Tom Hillmann
Nazionalità: USA, 2015
Durata: 1h. 49′


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Attualmente ci sono 2 commenti a questo articolo:

  1. Marco ha detto:

    D’accordo con la recensione sui pregi del film, però la risoluzione finale non mi ha convinto affatto: troppo artificiosa e improbabile.
    Il messaggio che vuole trasmettere arriva forte e chiaro ma purtroppo il film appare un’occasione mancata.
    Le gag degli amici sono puerili, altro che “SuxBad”.
    La coppia Delevigne e Wolff è molto male assortita e zero affiatata.
    Regia inesistente. Svolge il suo compitino in modo sufficiente.

  2. Marco ha detto:

    Visto l’altro adattamento di Green “Colpa Delle Stelle”: non male direi, un buon dramma che sa ben dosare commedia giovanile e momenti emozionanti, senza però ricercare la facile lacrima.
    Il regista e gli sceneggiatori sono stati bravi a creare empatia fra noi spettatori e i protagonisti senza dover far compatirci la loro situazione, ma trattando la loro storia come se fosse una comune love story (difatti io e la mia ragazza abbiamo notato molte cose in comune con la nostra) condendola anche con dell’autoironia sulla loro imminente morte.
    Il film non annoia e si lascia molto ben seguire.
    Molto ben affiatati la coppia di attori.
    Poi se uno è sensibile, alla fine si lascerà travolgere dalla commozione. E’ inevitabile.
    Consigliato.

    Pareri della redazione? Albe?

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