"Collateral" di Michael Mann
Uip, 15 Ottobre 2004 – Eccezionale
Un tassista part-time carica una bellissima avvocatessa con la quale sembra andare particolarmente d’accordo. Subito dopo un uomo gli affitta il taxi per tutta la notte, strapagandolo. Tutto va per il meglio, fino a quando un cadavere non gli cade addosso. Ed è caduto proprio dall’appartamento dov’è entrato il suo cliente…
Thriller d’autore se c’è ne uno, Collateral è uno dei film più coinvolgenti visti di recente, ed uno dei film più applauditi del Festival di Venezia 2004. Michael Mann riesce con il suo stile visionario a rendere la pellicola qualcosa di più della prima volta di Tom Cruise cattivo. Forse però la scelta di realizzare il film interamente in digitale – che permette di girare le scene notturne con meno luce – non ottiene gli effetti sperati, perché se è vero che la sgranatura dell’immagine e la profondità di campo rendono particolarmente affascinante la città di Los Angeles e aumentano il senso di straniamento del protagonista, è anche vero che sono pochi gli effetti fotografici che non si sarebbero potuti ottenere con la pellicola, e anzi in alcune scene l’illuminazione e l’uso di certe ottiche ne avrebbe guadagnato. Ma l’identificazione da parte del pubblico con il personaggio di Max è totale e il ritmo dettato dal regista cattura lo spettatore fin dalla prima scena e non gli permette di tirare il fiato fino alla fine.
La sceneggiatura di Stuart Beattie è un perfetto meccanismo ad orologeria nonostante le tante sbavature della storia. I dialoghi non appaiono mai forzati, e persino la lunga scena del jazz club – che avrebbe potuto ammazzare la tensione del film – riesce ad essere coinvolgente. Merito anche delle bellissime musiche e del cast – da Cruise a Jamie Foxx agli attori di supporto – che interpretano con convinzione un film non facile. Un po’ fuori posto potrebbe invece apparire il finale, volutamente enfatico e girato in maniera particolarmente elegante, ma certo non in grado di rovinare la visione di quello che è certamente un gran film. Forse il migliore della carriera di Michael Mann.
Titolo: Collateral (Id.)
Regia: Michael Mann
Sceneggiatura: Stuart Beattie
Fotografia: Dion Beebe, Paul Cameron
Interpreti: Tom Cruise, Jamie Foxx, Jada Pinkett-Smith, Mark Ruffalo, Peter Berg, Bruce McGill, Irma P. Hall, Javier Bardem, Barry Shabaka Henley, Richard T. Jones, Klea Scott, Bodhiu Elfman, Debi Mazar, Emilio Rivera, Chi McBride
Nazionalità: USA, 2004
Durata: 2h.
Magnifico, avvincente e intenso. Non si può dire nient’altro a questo capolavoro.
è il capolavoro di Mann.
Probabilmente si,ma anche “HEAT” e “Manhunter” erano stupendi,insomma è difficile dire quale sia effettivamente il capolavoro di Mann.
Mi è piaciuto molto da un lato perchè mostra che ci possono essere 2 tipi di personalità nell’uomo: 1) quella fredda e cupa di Vincent 2) quella buona e sentimentale di Max (ed io mi riconosco in questa)e colpisce molto la moralità della società odierna per certi aspetti. Del resto, trascurando il fatto che una consistente parte del film è coperta solo da Tom cruise e Foxx lo ritengo un buon prodotto, il cui finale è del tutto all’altezza dei protagonisti.
ottimo film,ricco di suspense e sempre sul filo del rasoio!strepitoso jamie foxx!
Capolavoro del thriller. Regia ottima. Attori perfetti. Tensione palpabile. Script ineccepibile. Girato con le prime videocamere digitali per una migliore visione della notte. Fotografia eccellente. Solo lodi per questo film.
Aggiungerei anche il miglior Tom Cruise all time e ovviamente Jamie Foxx.
Non nego che Cruise sia un bravissimo attore ma non è la sua unica miglior interpretazione ci sono affiancati a Collateral: Minority Report e L’ultimo samurai.
Ma per collateral meritava l’oscar al miglior attore protagonista.
Infatti ho detto che questa è per me la migliore interpretazione di Cruise, anche perchè dare le giuste sfumature ed equilibrio al suo personaggio non era cosa facile per lui e neppure in assoluto. E lì ha saputo creare un character affascinante, misurato e credibile. Ciò però non vuol dire che non fosse stato bravo anche in altre circostanze. Cruise a volte è un attore odioso e troppo gigione, ma in certi casi e con taluni personaggi, il suo stile di recitazione risulta molto efficace, tipo in “Rain Man” e “Jerry Maguire”.
Per il resto, i limiti del Tom Cruise attore vengono ben rappresentati da un battuta detta dal “cattivo” in “Mission: impossible 2”. “Sai quale è stata la parte più difficile del dover essere te? Sorridere come un idiota ogni quindici minuti”. Questa frase non solo calza in riferimento ad Ethan Hunt, ma paradossalmente anche su Tom Cruise stesso. E ho idea che sia stata pensata proprio con questo duplice riferimento.
Comunque sia gran parte della riuscita del film è dovuta a Mann,e ovviamente anche ai bravissimi Cruise (in questo film non in generale) e Foxx.
Magari ce ne fossero più spesso di film così!
Fabrizio o Alberto avete visto “Strade Violente” di Mann? Che ne pensate? Consigliabile?
Capolavoro.
Non esiste altra parola
Sì Edoardo, Thief (“Strade violente”) è consigliabile. Ci trovi dentro un James Caan intenso e nervoso, prototipo e progenitore di Neil McCauley, di Vincent, di Dillinger. Uno studio di un personaggio per certi versi più focalizzato e “umanista” rispetto a quanto sarebbe venuto dopo. Non epico scontro ma sofferto e statico processo di crescita personale, tra voglia di far combaciare tutto, di sottrarsi al destino e nichilismo distruttivo.
Grazie mille Tommaso! 🙂
Prima volta di Cruise come cattivo non direi. Ci dimentichiamo anche del vampiro Lestat del film di Jordan che proprio buono non era. 🙂
Comunque Collateral è veramente un capolavoro: thriller così non se ne vedevano da anni.
Mi sembra ci sia una sostanziale differenza tra un sicario a pagamento e un vampiro che ammazza la gente perché è l’unico modo che ha per sopravvivere…
Allora possiamo considerare Lestat un antieroe mentre Vincent un vero cattivo.
Allora, l’ho rivisto ieri sera con pizza e popcorn in DVD, su schermo HD….
Girato alla grande, davvero. Ottime inqudrature. Belle musiche. Personaggi costruiti benisimo.
Eppure….
Eppure, come a tutti i film di Mann, sembra mancare qualcosa. Non c’e’ la tensione che ti incolla alla sedia.
Non c’e’ il modo innovativo di raccontare la storia. Non c’e’ l’emozione forte. Sai sempre come andra’ a finire ongi singola scena.
Manca, per capirci, l’incredibile tensione drammatica della sparatoria e dell’inseguimento tra Badem e Brolin in “Non e’ un paese per vecchi”. Manca il picco, la scena che ti ricordi quando esci dal cinema o quando spegni il DVD. manca la capacita’ di rallentare o cambiare marcia. E’ tutto incredibilmente “cool”, ma no, non credo sa un capolavoro
Sì, è verisissimo. I film di Michael Mann sono sempre molto cerebrali, e per questo non è detto che riescano a trasportare davvero lo spettatore. Poi possono essere splendidi tecnicamente e avere una trama appassionante, ma si vede sempre una certa patina fredda che hanno addosso.
In generale concordo ed è vero quello che dice Alberto, ma ci sono diverse scene di Collateral che mi sono portato a casa (molto più della sparatoria tra Bardem e Brolin) e la tensione io l’ho percepita. La scena del locale jazz, ad esempio: fantastica. Magari sì, so come va a finire, ma in tutto “Non è un paese per vecchi” non c’è una scena che valga quella. Quella come anche altre.
Rivisto e ricondivido il mio precedente commento. Gran film. Capolavoro per me.