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Crash - Contatto fisico di Paul Haggis

15 novembre 2005 Recensioni 10 Commenti
Crash - Contatto fisico

FilmAuro, 11 Novembre 2005 – Ottimo

In una Los Angeles in cui le persone, isolate da barriere di cemento e metallo, faticano a stabilire rapporti che possano realmente definirsi tali, le vite di alcuni si intrecciano e si scontrano l’una con l’altra, segnando nel bene e nel male le esistenze di ciascuno dei soggetti coinvolti…


Thandie Newton e Matt Dillon in CrashIl rischio di apparire come una furba composizione atta a “speculare” sulla delicatezza dell’argomento trattato lo corre seriamente, quest’ultimo lavoro dell’osannato sceneggiatore di Million Dollar Baby, Paul Haggis. Il dubbio può sorgere, ad inizio pellicola, mentre si assiste all’introduzione dei singoli personaggi, alla presentazione di quelle vite destinate a collidere presto l’una con l’altra in uno scontro di razze, pregiudizi e odio incondizionato. In realtà, nella costruzione dell’intreccio si coglie un sottofondo di opportunismo (in sceneggiature di questo stampo è quasi inevitabile che questo accada), ma la bontà di ciò che viene messo in scena è tale da farci interessare quasi esclusivamente al destino dei singoli personaggi. E se un film riesce in questo, il risultato è quasi garantito.

Jennifer Esposito e Don Cheadle in una scena di CrashSi parla di razzismo, di intolleranza etnica, di pregiudizi radicati ancorché non condivisi da coloro che li esercitano, il tutto intrecciando quasi a catena – nell’arco di due giorni – le vite di un gruppo di individui di opposta estrazione razziale, sociale e culturale. Crash mette in gioco tutto questo, ma lo fa con grande delicatezza, spesso quasi con leggerezza, e soprattutto con occhio distaccato. Il pregio fondamentale del lavoro di Haggis sta infatti nel non prendere mai una posizione precisa, nel “giudicare” allo stesso modo ogni personaggio, nel porre sullo stesso piano ogni etnia senza alcun tipo di compatimento. Non ci sono buoni e cattivi, ciascuno è colpevole nel dare reale applicazione a preconcetti imposti più dall’ambiente circostante che non dal proprio credo personale, ma al tempo stesso – e nella stessa misura – ne è anche vittima. Emblematico in tal senso il poliziotto integerrimo interpretato da Ryan Phillippe, che finisce col tradire i propri valori e le proprie convinzioni per salvaguardare se stesso, una volta finito nei guai per aver agito d’impulso, mosso anch’egli dal pregiudizio.

Ryan Phillippe in CrashIl film si avvale di un cast d’insieme ben orchestrato, nel quale emerge al di sopra di tutti un ottimo Matt Dillon, unitamente al sempre bravo Don Cheadle, mentre l’unico elemento fuori posto è un Brendan Fraser assai poco credibile nel ruolo del procuratore distrettuale.

Il regista Paul Haggis e Sandra BullockMolti i momenti che lasciano il segno a livello emozionale – anche grazie alle belle musiche – con alcune scene che si stagliano al di sopra delle altre (il detective Waters che comprende l’identità del ragazzo ucciso, a fine pellicola). E se i messaggi disseminati qua è là in questa bella rappresentazione possono lasciar spazio a più di un’interpretazione, la sensazione forse più forte delle altre è che l’autore stia cercando soprattutto di dirci che è molto più naturale essere portatori d’odio che non esserne coltivatori in prima persona, e che questo odio latente nei confronti dell’altro, presto o tardi, corre il rischio di emergere dal profondo di ciascuno di noi, con conseguenze assolutamente imponderabili a priori.


La locandina di CrashTitolo: Crash – Contatto fisico (Crash)
Regia: Paul Haggis
Sceneggiatura: Paul Haggis, Robert Moresco
Fotografia: James Muro
Interpreti: Sandra Bullock, Don Cheadle, Matt Dillon, Jennifer Esposito, Brendan Fraser, Terrence Howard, Chris “Ludacris” Bridges, Thandie Newton, Ryan Phillippe, Larenz Tate, Keith David, Michael Peña, Tony Danza, William Fichtner, Nona Gaye
Nazionalità: USA – Germania, 2004
Durata: 1h. 53′


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Attualmente ci sono 10 commenti a questo articolo:

  1. Guido ha detto:

    Ciao Alberto, pochi giorni fa ti ho parlato delle “coincidenze eccessive” di Inarritu. Ricordi?
    Anche qui trovo che l’intreccio sia troppo inverosimile. Tu hai visto questo film? Che ne pensi?

  2. Guido ha detto:

    La scena del proiettile e la bambina io l’ho trovata ridicola…in tanti dicono “poetica”. Invece è proprio pessima. Te la ricordi??

  3. Alberto Cassani ha detto:

    No. Cancellata completamente.

  4. Alberto Cassani ha detto:

    Ah sì, non me la ricordavo proprio. No, diciamo che è girata proprio male e in genere quel tipo di personaggi bambini riesce abbastanza ridicolo.

  5. Guido ha detto:

    Per me è completamente ridicola!

  6. Alberto Cassani ha detto:

    Ridicola non lo so, brutta brutta sì. In teoria dovrebbe essere evidente da scene precedenti che la pistola è caricata con proiettili a salve, per cui la scena viene giustificata da questo, però in realtà non so quanto la cosa fosse davvero evidente.

  7. Guido ha detto:

    No, infatti lo si sa già in precedenza. Ma è proprio per questo che non mi piace.

  8. Alberto Cassani ha detto:

    Sì, a me in generale ha sempre dato fastidio quando una storia si sviluppa in una grande città ma tutto finisce per toccare le vite di pochi personaggi, però a quanto pare questo è invece ciò che cercano sempre gli autori senza rendersi conto di quanto poi le loro storie diventino improbabili. “Crash”, comunque, a me è piaciuto a parte appunto il fastidio di alcuni incroci.

  9. rugbista ha detto:

    questo film è semplicemente meraviglioso guardateli megliooooooooooo

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