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"Diario di uno scandalo" di Richard Eyre

31 gennaio 2007 Recensioni 0 Commenti
Emanuele Rauco, 31 Gennaio 2007: Sarcastico
20th Century Fox, 23 Febbraio 2007

Barbara è un’anziana e scorbutica insegnante, abituata a tenere un diario in cui scrive tutte le piccole emozioni, spesso finte, della sua vita. Sheba è la nuova insegnante, subito in vista per il suo anticonformismo. Barbara le si lega, ma uno scandalo sessuale mina a capovolge il loro inusuale rapporto….


I film-veicolo ci hanno sempre fatto storcere il naso, quei film senza spessore vero, senza ragioni e motivazioni artistiche che non siano la grande interpretazione di un attore o di un’attrice, pronta a percorrere le scalinate dorate di premi e serate di gala. Premi che, puntualmente, diventano reali. Fortunatamente, non tutti i film del genere sono meri mezzi per la gloria di un interprete; non lo è Diario di uno scandalo di Richard Eyre (Iris), un dramma ironico, psicologicamente violento ed abbastanza raffinato che parte dalla voglia di sfoggiare l’impressionante talento delle sue protagoniste (Judi Dench e Cate Blanchett), ma che poi approda ad un’indagine emotiva di bell’impatto e notevole riuscita.

Scritto dal ricercato Patrick Marber (Closer) a partire da un romanzo di Zoe Heller, il film è la descrizione sempre più tesa e intensa del rapporto mutevole e morboso che si crea tra le due donne. Un rapporto prima di amicizia, poi di dipendenza, quindi di ossessione e di disperata malvagità. Due donne diverse, forse totalmente opposte, ma alla ricerca delle stesse semplici cose: qualcuno da amare. Qualcuno da amare veramente.

Eyre, da sempre regista attento all’evoluzione ed allo scandaglio femminile, e soprattutto la talentosa penna di Marber, sono molto abili nel costruire i mondi paralleli, quasi complementari, dei due personaggi, sottolineando l’ingombrante presenza o l’assenza cupa di una famiglia, mettendo in scena – magari con un po’ di didascalismo – i modi e i riti di due vite che, vuoi per il caso, vuoi per machiavelliche pretese, non possono fare a meno di incrociarsi. Così, mentre appare evidente lo sviluppo sul filo del morboso della vicenda, Eyre non cade nella trappola del sensazionalismo e, concentrandosi sullo script, riesce a creare un duello appassionante nel suo equilibrato mix di humour nero e sarcastico, intimità riflessiva, suspense da giallo da camera, una capacità emotiva che supera le falle di un prevedibile cinismo.

Va da sé che la linfa e l’essenza del film è nell’impagabile duetto di protagoniste, che si affronta e si scontra quasi ad armi pari: se la Dench, probabilmente una delle più grandi attrici viventi, recita un ruolo sardonico, sotto le righe, disperato, patetico e maligno ad un tempo, esaltando le sue innate doti di finezza, la Blanchett si supera nel ruolo di una donna fragilissima, indifesa e bisognosa di cure ed affetto – nonostante la felicità – che si scatena e soffre, reprime ed esplode, crolla e si rialza. In ogni caso il resto del cast, specie Bill Nighy, le supporta da par suo ed il film convince anche per le sue caratteristiche più puramente filmiche, a partire da una regia misurata, equilibrata, onesta e molto partecipe, per arrivare ad una sceneggiatura che, come già detto, sa scandagliare e raccontare con uguale bravura. E’ cinema medio al suo meglio e di certo con pochi compromessi da farsi perdonare.


Titolo: Diario di uno scandalo (Notes on a Scandal)
Regia: Richard Eyre
Sceneggiatura: Patrick Marber
Fotografia: Chris Menges
Interpreti: Judi Dench, Cate Blanchett, Bill Nighy, Andrew Simpson, Tom Georgeson, Michael Maloney, Joanna Scanlan, Shaun Parkes, Emma Kennedy, Syreeta Kumar, Philip Davis, Wendy Nottingham, Tameka Empson, Leon Skinner, Juno Temple
Nazionalità: Regno Unito, 2006
Durata: 1h. 32′


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