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"Dopo il matrimonio" di Susanne Bier

11 novembre 2006 Recensioni 0 Commenti
Luciana Morelli, 11 Ottobre 2006: Maniacale
Teodora, 22 Dicembre 2006

Un ex-alcolista si dedicat da vent’anni ai bambini abbandonati in India, ma quando l’orfanotrofio da lui diretto rischia la chiusura torn in Danimarca per cercare sovvenzioni. Qui torna in contatto, non per sua volontà, con l’unica donna che ha mai amato. E dovrà compiere una scelta che non avrebbe mai pensato di dover fare…


Il grande successo in patria di Dopo il matrimonio ha definitivamente consacrato il talento di Susanne Bier, che è senz’altro uno degli esponenti più importanti della moderna cinematografia danese. Dopo essere stato presentato al Festival di Toronto come evento di apertura e scelto dal Danish Film Institute come candidato ufficiale agli Oscar 2007 per la Danimarca (scalzando dalla selezione niente meno che il nuovo film di Lars von Trier), Dopo il matrimonio viene presentato fuori concorso alla prima edizione della Festa Internazionale del Cinema di Roma.

La sceneggiatura è frutto ancora una volta (dopo Open Hearts e Non desiderare la donna d’altri) della collaborazione della regista con Anders Thomas Jensen, acclamato regista e sceneggiatore de Le mele di Adamo, film che presta al film della Bier anche il bravo attore protagonista Mads Mikkelsen (lo vedremo al fianco di Daniel Craig e Judi Dench del prossimo 007 – Casino Royale). Ancora una volta esce fuori la mania scrutatrice della Bier, che con la sua macchina da presa (rigorosamente a mano) continua il suo viaggio intorno all’animo umano e alle sue mille sfaccettature, ai sentimenti, alle sue mille stranezze e in particolare alle sue debolezze. Ma questa volta sembra voler andare ancora oltre, e analizzare sotto la lente d’ingrandimento i volti e le reazioni, gli sguardi e i movimenti delle mani che meglio di ogni altra cosa rispecchiano il nostro modo di percepire le parole, di affrontare le discussioni, le piccole grandi bugie e verità della vita. Per non parlare delle gelosie.

L’intreccio amoroso tra i protagonisti è abbastanza prevedibile, ma affascinante ed emozionante è tutto il resto, il clima di tensione, il mistero e la sofferenza che si respira dall’inizio alla fine accompagnata da un appagante e conciliante profondo amore per la vita in tutta la sua imprevedibilità. Parole mai dette, amori ritrovati e persi per sempre, i conflitti caratteriali e le incomprensioni riescono a far quasi dimenticare che gli attori e la regista vengono dalle fredde terre del nord Europa.

Gli accentuati toni melodrammatici usati dalla regista spesso rischiano di far sconfinare il tutto nel surreale e di trasformare la storia in un carosello piuttosto pacchiano, ma per fortuna il risultato finale nel suo complesso è davvero sorprendente, anche impreziosito dalla straordinaria interpretazione di un gruppo di bravissimi attori. Anche il finale – come raramente accade in questi casi – riesce a risultare tutt’altro che banale, nonostante la sua semplicità.


Titolo: Dopo il matrimonio (Efter Brylluppet)
Regia: Susanne Bier
Sceneggiatura: Susanne Bier, Anders Thomas Jensen
Fotografia: Stine Hein, Ole Kragh-Jacobsen, Morten Søborg, Otto Stenov
Interpreti: Mads Mikkelsen, Sidse Babett Knudsen, Stine Fischer Christensen, Rolf Lassgård, Mona Malm, Christian Tafdrup, Niels Anders Thorn, Rita Angela, Erni Arneson, Ida Dwinger
Nazionalità: Danimarca – Svezia, 2006
Durata: 2h.


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