"El abrazo partido" di Daniel Burman
Istituto Luce, 28 Maggio 2004 – Appassionato
Ariel, ventenne figlio della proprietaria di un negozio di biancheria intima femminile, è circondato da madre e fratello, dall’amico trafficone, dalla vicina bella e disponibile, dai coreani che non parlano spagnolo, dagli italiani che urlano sempre, dagli indios che s’ammazzano di fatica. E dai pochi ricordi che ha di suo padre…
Che Babele, Buenos Aires… Non solo la vecchia parità forzata con il dollaro ha portato a continui fraintendimenti sulla moneta con cui sono indicati i prezzi, ma le diverse culture che negli anni sono emigrate in Argentina dal continente eurasiatico hanno portato ad uno strano melting pot difficilmente paragonabile a quello tipico degli Stati Uniti. Questa Babele è ancora più evidente nei quartieri poveri della città, nel barrio. In quello di Once c’è un piccolo centro commerciale che mette insieme tante botteghe a gestione familiare. Ogni bottega, ogni persona, ha una sua storia, che meriterebbe di essere raccontata. E se anche DAniel Burman si concentra su quella di Ariel, le storie dei personaggi che lo circondano non sono meno interessanti.
Partendo da qualche spunto autobiografico ma lasciando mano libera alla propria fantasia, Daniel Burman ha realizzato una commedia intelligente e divertente, anche se con qualche parola di troppo. Vincitore con questo film del Gran Premio della Giuria a Berlino 2004 (e già apprezzato da molti a Venezia, quattro anni fa con Aspettando il messia), il trentenne argentino si dimostra uno sceneggiatore di talento che farebbe però forse meglio a cambiare i propri modelli registici. L’insistita macchina a mano, infatti, non aiuta il coinvolgimento dello spettatore, che fatica anzi ad entrare emotivamente in una storia che non gli viene raccontata dall’inizio.
Ma i personaggi sono simpatici e ben costruiti, gli attori sono bravi (premio a Berlino anche per Daniel Hendler) e le scene di vita che ci vengono presentate sono convincenti e a tratti illuminanti. Forse il finale è un po’ troppo melodrammatico, ma El abrazo partido è uno di quei rari film che riesce ad avvolgere lo spettatore nell’universo in cui è ambientato, e gli cresce pian piano nel cuore, restandogli dentro a lungo dopo la visione.
Titolo: El abrazo partido – L’abbraccio perduto (El abrazo partido)
Regia: Daniel Burman
Sceneggiatura: Daniel Burman, Marcelo Birmajer
Fotografia: Ramiro Civita
Interpreti: Daniel Hendler, Sergio Boris, Adriana Aizenberg, Diego Korol, Silvina Bosco, Melina Petriella, Jorge D’Elia, Rosita Londner, Isaac Fajn, Atilio Pozzobon
Nazionalità: Italia – Argentina – Francia – Spagna, 2004
Durata: 1h. 40′
Film citato in altra sede, vale la pena metterlo in evidenza.
Bellissimo!
E vorrei ricordare al mondo in quale cineforum l’hai visto…
E’ vero! E non l’ho poi riproposto in quello migliore del mondo…