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"Equals" di Drake Doremus

3 agosto 2016 (8 Settembre 2015) Recensioni 1 Commento
Equals

Adler, 4 Agosto 2016 – Asettico

In un futuro in cui i sentimenti sono banditi geneticamente, Silas e Nia si innamorano a causa di un virus che risveglia i sentimenti. Se dapprima i due tentano di combattere l’attrazione reciproca, ben presto saranno soggiogati dai loro sentimenti e non resterà altra soluzione che accettare la situazione. Ma le cose cambiano rapidamente…


Una scena di EqualsQuando qualcuno si mette a narrare dell’amore travolgente di due giovani ragazzi la mente corre sempre a Romeo e Giulietta. In ognuna di queste storie, c’è sempre un ostacolo che si frappone all’amore dei ragazzi. Nel caso del capolavoro scespiriano erano le due famiglie, nel caso di Equals di Drake Doremus è la società futuristica che, grazie alle conoscenze mediche, è riuscita a sopprimere i sentimenti umani. Che poi la storia si concluda con la morte dei due protagonisti o che questi riescano a coronare il loro sogno d’amore, chi si frapponeva tra i due viene solitamente punito alla conclusione della storia. Senza rivelare nulla allo spettatore curioso di vedere il film possiamo dire che la conclusione di questa pellicola è del tutto differente, e questo è l’unico spunto davvero originale, anche se molto poco potente e sicuramente poco soddisfacente.

Nicholas Hoult e Kristen Stewart in EqualsIl difetto più grande di Equals è l’ambientazione, ovvero l’idea originale del regista. Ambientare una storia in un futuro in cui non si provano sentimenti rende il lavoro sui personaggi particolarmente improbo per lo sceneggiatore, e ovviamente anche lo spettatore è messo a dura prova quando, nei primi quaranta minuti di proiezione, i dialoghi si limitano a brevi frasi pronunciate in modo monotòno. Se successivamente la storia d’amore fosse stata particolarmente originale, passionale o entusiasmante, si sarebbe potuto perdonare l’inizio così asettico; purtroppo nulla di tutto questo accade e il regista ci guida placidamente verso il finale. Certo, le ambientazioni sono belle e originali, il mondo degli Uguali è ben descritto e freddo quanto basta, ma quando si esce dalla sala si ha la sensazione di aver perso tempo e che quello che ci è appena stato raccontato forse non valeva la pena di essere narrato.

Nicholas Hoult e Kristen Stewart in una scena di EqualsDi scarsa intensità anche le prove attoriali. Per quanto i ruoli fossero, nella prima parte, necessariamente monoespressivi, durante la storia d’amore ci si aspettava da Nicholas Hoult e Kristen Stewart una prova maggiormente incisiva, più passionale e senza freni inibitori, visto che i due sono ormai in balia dei loro sentimenti e della passione reciproca. Invece ci troviamo davanti ad una prova complessivamente fredda. Per noi che viviamo in un mondo con sentimenti e che da questi ci lasciamo guidare (e spesso soggiogare) ogni giorno, sappiamo bene che la scoperta dell’amore e della passione è qualcosa di ben diverso.


La locandina di EqualsTitolo: Equals (Id.)
Regia: Drake Doremus
Sceneggiatura: Nathan Parker
Fotografia: John Guleserian
Interpreti: Kristen Stewart, Nicholas Houle, Guy Pearce, Jacki Weaver, Bel Powley, Claudia Kim, Scott Lawrence, Toby Huss, Kate Lyn Sheil, Rebecca Hazlewood, David Selby, Aurora Perrineau, Rizwan Manji, Kai Lennox, Nathan Parker
Nazionalità: USA, 2015
Durata: 1h. 41′


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Attualmente c'è 1 commento a questo articolo:

  1. Marco ha detto:

    Una recensione che, solo in parte, ben esplica le medesime sensazioni che ha suscitato in me la visione del suddetto film. Interessanti, grazie sopratutto alla colonna sonora che ben sottolinea, le scene del loro primo approccio e del primo atto amoroso. Essa è comunque ben orchestrata in tutte le scene ove sia presente.
    La storia è, nel complesso, semplice e funzionale con elementi già sentiti ma che non deficitano la riuscita del progetto.
    Le interpretazioni dei due protagonisti non le ho trovate così male; secondo me hanno saputo ben descrivere l’evolversi dei loro sentimenti.
    Concordo con il ritmo blando e fin troppo lento, però secondo i miei personali gusti.
    Fotografia e scenografia sanno trasmettere ottimamente l’asetticità pensata dal regista.
    Finale consolatorio dopo tanto pessimismo. Prendere o lasciare.

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