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"Franklyn" di Gerald McMorrow

18 aprile 2009 Recensioni 0 Commenti
Enrico Sacchi, 18 Aprile 2009: Fragile
Mediafilm, 17 Aprile 2009

Tra la Londra contemporanea e una metropoli futuristica e dominata dal caso vivono quattro anime, le cui vite sono collegate dal Fato, dall’amore romantico e dalla tragedia. Quando questi mondi collidono, un singolo proiettile determina il destino di questi quattro personaggi….


Nella Londra contemporanea, tre persone sono tutte alla ricerca di qualcosa. Emilia (Eva Green) è una giovane studentessa d’arte che registra dei video di persone sconosciute in giro per le strade e inscena continuamente il suo suicidio in un progetto per un’accademia. Milo (Sam Riley), appena lasciata dalla promessa sposa, incrocia per caso il suo primo amore, Sally, e decide di chiederle di uscire insieme dopo anni in cui è sparita. Esser (Bernard Hill) vuole invece rintracciare suo figlio David, scomparso da poco, e ritenuto armato e instabile.
In una metropoli del futuro dove le persone si appigliano solo alle nuove religioni che sorgono di continuo, una specie di giustiziere mascherato, John Preest (Ryan Phillippe), è alla ricerca di una bambina scomparsa e del suo sequestratore, l’Individuo. Arrestato dalla dittatura al potere perché ateo, viene rilasciato solo quattro anni dopo, e immediatamente si mette sulle tracce dell’Individuo: la bambina rapita è morta, e John vuole vendetta…

Tutto il film vive di un continuo andare e venire tra le due realtà presentate sopra: quella realistica e quella futuristica, incrociando sempre di più le storie dei quattro protagonisti. Insieme alle realtà nel loro aspetto più esteriore, si mescolano progressivamente anche i generi del drammatico-intimista e della fantascienza. Se all’inizio della storia la parte ambientata nel futuro ospita un vero e proprio mondo, con una società e delle ambientazioni debitrici a molto cinema precedente, da un certo punto in poi questo mondo si riduce fino a sparire del tutto, a causa dell’incentrarsi della storia sul personale tormento del giustiziere. Al contrario, le prime sequenze che hanno come sfondo Londra potrebbero essere state prese da un qualsiasi film sentimentale o comunque drammatico per i dialoghi, la fotografia, lo stile di ripresa – ma verso la metà del film, con lo stringersi delle tre storie ciascuna sull’altra, si finisce per sfociare nel thriller psicologico.

Questo lungometraggio d’esordio di Gerald McMorrow presenta diverse carenze ed errori che, presi singolarmente, non sarebbero irreparabili ma tutti insieme minano la credibilità e la riuscita dell’intero film. I costumi e le scenografie di fantascienza sembrano essere presi malamente da altre pellicole ben più felici come struttura e caratterizzazione (Matrix in particolare, per le fattezze dei poliziotti-agenti e le immagini della Città di Mezzo). È vero che la piega degli eventi nel finale potrebbe in parte spiegare questa mancanza di originalità, ma è una giustificazione troppo comoda e inconsistente. A ciò va aggiunto un eroe che manca di una reale forza o di una qualsiasi ironia, per di più interpretato da un Ryan Phillippe che recita decisamente meglio con la maschera in faccia piuttosto che senza.

Per quel che riguarda la parte contemporanea, si può fare un discorso simile: i personaggi che dovrebbero essere il fulcro della storia rimangono poco approfonditi già in fase di sceneggiatura, vanificando l’impegno comunque profuso dagli altri attori protagonisti. Anche la regia appare meno brillante in queste sezioni contemporanee, finendo per appiattire troppe cose che invece avrebbero meritato più risalto. Va detto che l’intento del regista era di sicuro quello di non fare un film troppo ovvio, troppo spiegato dalle parole dei personaggi, ma così com’è rimane praticamente inerte fin quasi al finale. Finale introdotto da un colpo di scena che, prevedibile o meno che si ritenga, è inutile: a quel punto del film, qualsiasi interesse per i personaggi e la storia si è già dissolto da un pezzo.


Titolo: Franklyn (Id.)
Regia: Gerald McMorrow
Sceneggiatura: Gerald McMorrow
Fotografia: Ben Davis
Interpreti: Ryan Phillippe, Eva Green, Bernard Hill, Sam Riley, Richard Coyle, Susannah York, Art Malik, Chris Wilson, Kika Markham, Mark Wingett, Gary Pillai, Jeanie Gold, Jay Fuller

Nazionalità: Francia – Gran Bretagna, 2008
Durata: 1h. 34′


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