"Gli amanti passeggeri" di Pedro Almodóvar
Warner, 21 Marzo 2013 – Sfrontato
A causa di un problema tecnico, un aereo diretto in Messico si trova a volare in tondo sopra Toledo. Narcotizzata la classe turistica, lo staff intrattiene i passeggeri della business. A causa di un mix di alcol, droghe e sesso, si sveleranno molti intimi segreti, ma si risolverà anche qualche questione lasciata in sospeso dal passato…
Pedro Almodóvar ha sempre amato le storie borderline, fin dai tempi di Légami. La sua grande capacità è sempre stata quella di presentare storie improbabili come assolutamente naturali e proporre personaggi psicologicamente e sessualmente complessi. Il regista spagnolo prosegue su questa strada, proponendo un intreccio di storie con personaggi quantomeno inverosimili che si ritrovano tutti sullo stesso volo (tranne piccole escursioni a terra). Naturalmente la storia va ben presto alla deriva…
La sceneggiatura de Gli amanti passeggeri è un distillato del cinema di Almodóvar: le storie dei singoli personaggi, apparentemente slegate, sono in realtà profondamente legate in una serie di intrecci che vengono svelati a poco a poco; gli eventi del passato si ripercuotono sul presente a causa di uno scherzo del destino; le trovate di sceneggiatura fanno da base al procedere della storia. Certo, niente di nuovo sotto il sole: tutti gli espedienti che troviamo in questo film il regista spagnolo li ha già utilizzati in lavori precedenti, ma in questo caso c’è una freschezza nuova.
Il sesso, quando non è al centro della scena, è un costante sottofondo; l’ambiguità sessuale, sempre presente nel cinema di Almodóvar, è qui addirittura esibita (diventando spesso caricatura), spesso in modo sfrontato, tanto da sintetizzarsi in un numero da musical (girato peraltro benissimo) dove i tre steward protagonisti cantano e ballano “I’m so excited”. Un cast strepitoso dà poi corpo e voce ai difficili personaggi almodovariani sempre in bilico tra il credibile e l’assurdo, riuscendo a ricoprire i ruoli con attenzione e misura (anche i tre appena citati, che riescono a essere perfetti anche nelle caricature).
Il contesto nel quale si svolge il film è una chiara metafora della situazione economica spagnola (del resto la compagnia aerea si chiama Peninsula): in sospeso, in attesa di un evento che possa sbloccare la situazione ma non si sa se la risoluzione dello stallo sarà positiva o negativa.
Gli amanti passeggeri è un film spensierato, allegro, colorato, divertente e sfacciatamente gay. Agli amanti del cinema di Almodóvar non potrà non piacere.
Titolo: Gli amanti passeggeri (Los amantes pasajeros)
Regia: Pedro Almodóvar
Sceneggiatura: Pedro Almodóvar
Fotografia: José Luis Alcaine
Interpreti: Antonio Banderas, Penélope Cruz, Coté Soler, Hugo Silva, Miguel Ángel Silvestre, Laya Martí, Javier Cámara, Carlos Areces, Raúl Arévalo, Pepa Charro, Nasser Saleh, José María Yazpik, Guillermo Toledo, Blanca Suarez, Lola Dueñas, Jose Maria Yazpik, Cecilila Roth
Nazionalità: Spagna, 2013
Durata: 1h. 30′
Girato bene con buoni attori ma non mi ha divertito poi tanto. Situazioni troppo assurde e ridicole per me.
Nel cinema di Almodovar le situazioni assurde sono all’ordine del giorno. Questo film è un concentrato del cinema del regista spagnolo che ama costruire queste storie assurde. Poi, ovviamente, può piacere o meno.
Si, è il taglio che il regista ha dato al film che non mi ha divertito.
Gli ho preferito di gran lunga “La Pelle Che Abito” che con quel climax malato ed ansiogeno, e molto ben raccontato con una regia egregia, mi conivolse totalmente.