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"Gli ultimi saranno ultimi" di Massimiliano Bruno

28 novembre 2015 Recensioni 0 Commenti
Gli ultimi saranno ultimi

01 Distribution, 12 Novembre 2015 – Ambizioso

Luciana è una donna semplice, gran lavoratrice, che sogna soltanto una vita dignitosa accanto a suo marito Stefano, vero e proprio vulcano di idee ma perennemente disoccupato. Al momento della gravidanza Luciana si ritroverà senza lavoro, con mille idee in testa, e una grande sete di giustizia…


Paola Cortellesi e Alessandro Gassman in una scena di Gli ultimi saranno ultimiRaccontare le vite della gente in difficoltà, dei cosiddetti perdenti, è uno dei temi più abusati nella cinematografia – italiana e non – ma anche un aspetto interessante, strettamente legato all’ambito socio-economico. Nell’Italia della crisi degli anni 10 del nuovo millennio, sembra fin troppo facile (e furbo) portare in scena l’ennesimo ritratto superficiale della disperazione, dell’incapacità di riuscire a condurre una vita normale e senza fronzoli. Massimiliano Bruno decide però di tentare un nuovo esperimento, abbandonando la commedia pura per fonderla con l’adattamento del suo omonimo spettacolo teatrale, collocato ad Anguillara, sulle rive del lago di Bracciano.

Fabrizio Bentivoglio in Gli ultimi saranno ultimiLa realtà della provincia romana domina con i suoi aspetti contrastanti tra il comico (i segnali radio del Vaticano) e lo stereotipo, in quanto popolata dai caratteristici abitanti di paese, cordiali ma restii al cambiamento e alla novità. Nella vicenda risaltano i due “ultimi” principali: Luciana (Paola Cortellesi), incinta e disoccupata, e Antonio (Fabrizio Bentivoglio), agente di polizia veneto, trasferito per uno spiacevole episodio che ha cambiato per sempre la sua vita e la sua carriera. Il dramma di entrambi si consuma lentamente, tra le mura di una realtà immutabile, inetta, incapace di cambiare. La Cortellesi regala quella che è finora la sua interpretazione più completa, addossandosi gran parte del film sulle spalle, infondendo naturalità alla sua metamorfosi. Bentivoglio, con il suo garbato accento veneto, è l’inetto per eccellenza che poi si rivelerà una sorta di “deus ex machina” della vicenda.

Alessandro Gassman e Paola Cortellesi in Gli ultimi saranno ultimiPurtroppo Gli ultimi saranno gli ultimi non riesce nel suo intento di amalgamare commedia e risate con la componente drammatica, manifestando uno scheletro debole, soprattutto nel finale, forse eccessivo nel suo spingere verso qualcosa di più. L’impressione complessiva è quella di un buon tentativo, che non riesce però ad arrivare così in profondità come vorrebbe, e che probabilmente, senza le buone prove degli attori, sarebbe caduto nella mediocrità da cui ha voluto prendere le distanze. Gli attori costituiscono infatti la vera forza del film, con un Gassmann nel ruolo dell’immaturo cronico, pieno di idee ma sempre fallimentare, che rappresenta l’altro “ultimo” apparentemente destinato all’insuccesso.

Gli “ultimi” di Bruno sono personaggi alla deriva, ai quali la vita ha smesso di sorridere da un pezzo, ma anche gente comune, affamata di normalità, in attesa di quel riscatto che permetterà loro di emergere, anche di una briciola al di sopra della mediocrità.


La locandinaTitolo: Gli ultimi saranno ultimi
Regia: Massimiliano Bruno
Sceneggiatura: Massimiliano Bruno, Paola Cortellesi, Furio Andreotti, Gianni Corsi
Fotografia: Alessandro Pesci
Interpreti: Paola Cortellesi, Alessandro Gassman, Fabrizio Bentivolgio, Stefano Fresi, Ilaria Spada, Augusto Fornari, Irma Carolina Di Monte, Maria Di Biase, Giorgio Caputo, Silvia Sartori, Marco Giuliani, Emanuela Fanelli
Nazionalità: Italia, 2015
Durata: 1h. 43′


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