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Guardiani della Galassia vol. 2 di James Gunn

25 aprile 2017 Recensioni 5 Commenti
Guardiani della Galassia vol. 2

Walt Disney, 25 Aprile 2017 – Cialtrone

Dopo aver protetto una serie di preziosi artefatti alieni, i Guardiani della Galassia si trovano a fuggire dallo stesso popolo che hanno appena aiutato. In loro soccorso arriva però un uomo che dice di essere il padre di Peter Quill, accompagnandoli su un pianeta disabitato chiamato Ego…


Una scena di Guardiani della Galassia vol. 2Atteso seguito del clamoroso e abbastanza imprevedibile successo del 2014 (770 milioni di dollari incassati in tutto il mondo, senza star e con personaggi sconosciuti), Guardiani della Galassia vol. 2 ripropone più in grande ciò che ha reso il primo film un cult, e per questo sarà amato ancor di più dai tanti che hanno apprezzato il primo capitolo. All’interno dell’ormai vasto Universo Cinematografico della Marvel, è però un film totalmente inutile, praticamente una sequenza di raccordo di due ore e un quarto che porta a una singola scena significativa, all’inizio dei titoli di coda, studiata apposta per i lettori di comics.

Chris Pratt in Guardiani della Galassia vol. 2Ma il problema di Guardiani della Galassia vol. 2 non è questo, non è la sua insignificanza nel grande disegno cinematografico della Casa delle Idee (che anzi, di suo potrebbe anche essere un pregio, ma non nel seguito del film che ha messo in modo una trama epocale). La realtà è che il film gioca sempre su una comicità decisamente puerile, con la maggior parte delle gag che si rivela piatta e poche battute realmente divertenti. In più, l’intreccio è labilissimo e per niente appassionante, i personaggi secondari appena abbozzati e poco interessanti, e il cattivo della situazione è troppo ridicolo per farci preoccupare.

Kurt Russell in Guardiani della Galassia vol. 2Guardiani della Galassia vol. 2 scorre via sì rapido, ma noioso. Soprattutto nella seconda metà, in pratica tutta dedicata allo scontro tra buoni e cattivi. Ma l’interesse per le sorti di questa battaglia possono averlo solo gli spettatori che sono riusciti ad affezionarsi ai personaggi; personaggi stereotipati e legati da rapporti poco delineati. Ma forse, la cosa che dà più fastidio è il modo in cui il James Gunn sceneggiatore sottovaluta il proprio pubblico, continuando a rimarcare l’ovvio come stesse parlando a una banda di idioti, e dando come cuore emotivo della pellicola la stessa morale degli ultimi Fast & Furious. E non a caso, piacerà allo stesso tipo di pubblico.


La locandina di Guardiani della Galassia vol. 2Titolo: Guardiani della Galassia vol. 2 (Guardians of the Galaxy vol. 2)
Regia: James Gunn
Sceneggiatura: James Gunn
Fotografia: Henry Braham
Interpreti: Chris Pratt, Zoe Saldana, Dave Bautista, Vin Diesel, Bradley Cooper, Kurt Russell, Michael Rooker, Karen Gillan, Pom Klementieff, Sylvester Stallone, Elizabeth Debicki, Chris Sullivan, Sean Gunn
Nazionalità: USA, 2017
Durata: 2h. 17′


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Attualmente ci sono 5 commenti a questo articolo:

  1. Federico ha detto:

    Qui devo dire che non sono d’accordo, un verde glielo darei. E’ cialtrone, vero, ma almeno lo vuole essere. Anche le battute più stupide, che non mi facevano ridere, comunque mi facevano SORridere, perchè mi arrivava lo spirito divertito e scanzonato con cui erano scritte, ed è uno spirito a cui partecipo volentieri. Al contrario che in un film per me orrendo come Civil War, dove in mezzo alla presunta serietà arriva Ant-Man a chiedere il succo d’arancia. Lì davvero mi girano, e vorticosamente.

  2. Antonio ha detto:

    Anche io non condivido.
    Guardiani Della Galassia vol.2 non si prende sul serio fin dalle primissime sequenze ed il suo spirito raffazzonato non ne è un limite, ma ha una sua coerenza proprio perchè vuole presentarsi leggero e divertente e non qualcosa di diverso (Suicide Squad è l’esempio lampante di un pasticcio tra la seriosità e la baracconata).
    La sceneggiatura non è il punto di forza, su questo sono d’accordo, soprattutto sullo sviluppo del villain molto sottotono e scontato ma alcuni personaggi secondari, come quello interpretato da Michael Rooker, a mio avviso hanno un arco narrativo riuscito.
    Ho trovato anche altre di trovate geniali al di fuori della sequenza iniziale che non tradiscono lo spirito del primo film in originalità ma non voglio fare spoiler…io lo trovo un film davvero valido!

  3. Eddie ha detto:

    Un film per seienni. Atroce, brutto come tutte le idiozie Marvel Studios uscite dopo il primo Iron Man, a parte Doctor Strange. Le battute non fanno ridere. Non mi fa ridere nemmeno Stan Lee vestito da astronauta. L’alberello non mi fa ridere. Il procione non mi fa ridere. Manco Starlord. Batista sì. Concordo su tutta la linea: un film brutto, seguito di un film mediocre che è assurto al titolo di “cult movie” perché ha due canzoni belle nella sua colonna sonora. Alberto, non condivido però l’accostamento a Fast & Furious, non so se hai visto l’8, ma quello sì che è un action cazzaro che consiglierei, gli fa il culo a ‘sta merdina. Ah, dimenticavo: ma quanto non ci piace James Gunn? Dopo che ha girato il primo film la rete pullula di sue dichiarazioni saccenti su questo e quello, i fanboy Marvel ne parlano come di un autore rivoluzionario (perché? Perché gli ha fatto scoprire due canzoni anni ’70 che non conoscevano?), ignorando il fatto che prima eravamo in due a sapere chi fosse e che ciò che aveva di interessante di certo non lo si trova in questi due scialbi filmetti.

  4. Alberto Cassani ha detto:

    No, no: non ho paragonato i due film, ma solo la loro morale. Che è identica: i compagni di avventura sono una famiglia, e la famiglia viene prima di tutto.

    Io posso capire che i fan dei fumetti abbiano trovato qui (più che nel primo) diverse piccole cose che li hanno resi felici, però mi sembra che entrambi i film abbiano un umorismo veramente di basso profilo. Stavolta m’è sembrato proprio di aver visto un film inutile.

  5. Marco ha detto:

    Concordo con Albe.
    Gira e rigira non si è visto e niente di che.
    Baracconata senza nè capo nè coda.
    Da vedere solo per gli effetti speciali.
    Il target a cui è rivolto è quello citato in recensione.

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