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Hysteria di Tania Wexler

24 febbraio 2012 Recensioni 1 Commento
Hysteria

Bim, 24 Febbraio 2012 – Esilarante

Nel 1800 il dottor Granville diventa specialista di medicina femminile per l’alta società londinese e sulla scia dei progressi tecnici di quegli anni, brevetta il primo vibratore elettrodomestico per curare l’isteria. L’incontro con Charlotte, figlia del suo mentore, gli sconvolgerà la vita…


Jonathan Pryce e Hugh Dancy in una scena di HysteriaMolto più importante della semplice invenzione del vibratore, questo film affronta nello stesso tempo la storia del congegno erotico per donne più venduto e quello spirito di cambiamento e progresso che verso la fine dell’Ottocento animò l’Europa e in particolare l’Inghilterra vittoriana. La regista Tanya Wexler è riuscita a realizzare una storia irriverente, esilarante, assolutamente moderna e deliziosamente provocante, che ci parla del progresso e del desiderio di avere una vita utile, sullo sfondo di un mondo che non riconosceva il piacere sessuale e l’affermazione professionale della donna, confinata al ruolo sociale di moglie/madre.

Maggie Gyllenhaal e Hugh Dancy in HysteriaHugh Dancy (il dott. Mortimer Grandville) è affiancato da Rupert Everett, nel film suo grande amico, che è il “generatore” dello humour più sfrontato, intelligente, spontaneo. Accanto a lui, nel colorito pallido della morale vittoriana, spicca l’azione eversiva dell’attivista Charlotte – la brava Maggie Gyllenhaal, già candidata all’Oscar nel 2010 – che si batte per i diritti delle donne in difficoltà economica, riuscendo a intrigare e affascinare l’integerrimo dottore. La convinzione che i massaggi genitali alle donne per curare i loro infiniti “disturbi” non avessero alcun carattere erotico è fortemente combattuta da Charlotte, che rappresenta un esempio di suffragetta concreto, vero, non solo nelle convinzioni ma anche nella praticità.
Rupert Everett in HysteriaHysteria è una diagnosi sbagliata, è la storia del più famoso giocattolo sessuale ma è soprattutto una storia d’amore fra un uomo prudente dalle idee pioneristiche (come quella dei germi) e una donna emancipata, è una storia che fa luce sul momento in cui si solleva la questione delle attitudini sessuali, del rapporto fra uomini e donne e della possibilità di condurre una vita davvero soddisfacente, dignitosa. Dal piumino acchiappa polvere allo “sfrega femmine” o “ululatore”, l’eco arriva anche alla Regina. L’autoironia inglese è strabiliante nel suo manifestarsi pura, semplice, spontanea, non volgare e non scontata, con un effetto – è il caso di dirlo – di vibrante leggerezza e soddisfazione: dopotutto «il segreto sta nella giusta e costante pressione».

Maggie Gyllenhaal in una scena di HysteriaLa fotografia di Sean Bobbit, valorizza e dà spessore credibile alla storia, che conta su una sceneggiatura originale e su una regia dalle intuizioni divertenti: il dettaglio per ben due volte delle paperelle nel loro accoppiarsi è una scelta sovrapponibile alla forma della più recente versione di “martello di Granville”, così come le allusioni ai francesi col loro sapiente uso della “lingua” o alla scienza della frenologia, diventano occasione per costruire doppi sensi.

Una commedia riuscita e con tanti spunti interessanti, le cui scintille, agli albori dell’era elettrica, mandano in cortocircuito, oltre che Buckingham Palace, un mito vecchio come l’isteria.


Titolo: Hysteria – L’eccitante invenzione del vibratore (Hysteria)
Regia: Tania Wexler
Sceneggiatura: Jonah Lisa Dyer, Stephen Dyer
Fotografia: Sean Bobbitt
Interpreti: Maggie Gyllenhaal, Hugh Dancy, Jonathan Pryce, Rupert Everett, Felicity Jones, Gemma Jones, Ashley Jensen, Sheridan Smith, Dominic Borrelli, Anna Chancellor
Nazionalità: Francia – Germania – Regno Unito, 2011
Durata: 1h. 40′


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Attualmente c'è 1 commento a questo articolo:

  1. Marco ha detto:

    D’accordo in parte. Alla fin fine la scoperta del vibratore non è il punto focale della storia ma ne occupa solo una parte, il resto è la solita storia d’amore già vista è sentita.
    Comunque godibile e non noioso. Interessante il modo su come all’epoca affrontavano l’isteria.
    Per me i migliori sono stati Hugh Dancy e Pryce. La Gyllenhaal discreta. Everett scialbo.
    Regia che a tratti diventa piatta.
    Albe l’hai visto?

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