"I Muppet" di James Bobin
Luca Buccella, 25 Gennaio 2012: Affezionato |
Walt Disney, 3 Febbraio 2012
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Per salvare lo storico Muppet Theater da un magnate del petrolio che ha tutte le intenzioni di demolirlo, i Muppet, aiutati dal loro più grande fan, decidono di riunire la banda per un ultimo spettacolo…
Dopo dodici anni di assenza dal grande schermo (l’ultimo episodio, I Muppet venuti dallo spazio, era stato accolto abbastanza tiepidamente), gli amati pupazzi parlanti ideati dal genio di Jim Henson tornano al cinema in grande spolvero. I Muppet è, prima di tutto, un tributo del cosceneggiatore e attore protagonista Jason Segel al Muppet Show e ai personaggi con cui è cresciuto: il ritorno alle origini è, dunque, il cuore di questa operazione cinematografica. Per renderlo possibile, vengono riportati sullo sfondo personaggi che negli ultimi film della serie avevano conquistato parti di rilievo: uno su tutti Gonzo, assurto al livello di protagonista assoluto nelle pellicole degli anni ’90, che torna al suo ruolo originario di acrobata spericolato. Al centro della vicenda vengono posti i due muppet più famosi, ovvero Kermit e Miss Piggy.
Se la scelta di riportare il tutto alle sue origini si mostra vincente, l’idea di inserire nuovi personaggi non è altrettanto riuscita: l’aspirante muppet Walter – nelle intenzioni, ideale punto di identificazione per gli spettatori – è assolutamente dimenticabile, mentre i protagonisti umani interpretati dallo stesso Segel e da Amy Adams hanno ben poco da offrire alla storia, e oltre ad essere generalmente poco approfonditi sono spesso sacrificati. Altra scelta vincente solo in parte, quella di inserire numerosi camei: se un paio di essi si rivelano esilaranti – basti pensare a Jack Black, o all’inaspettata comparsa di Jim Parsons – molti distolgono l’attenzione apparendo gratuiti, inseriti allo scopo di rendere il film appetibile a una fetta più larga del pubblico. Eliminarli del tutto per dare maggiore spazio ai protagonisti e alla storia – che si limita a essere una divertente riproposizione di The Blues Brothers – non sarebbe stata una cattiva idea.
La colonna sonora spazia in maniera efficace, da pezzi che richiamano gli anni d’oro del Muppet Show a classici rock. Le canzoni scritte da Brett McKenzie, seppur non memorabili, sono deliziose, e vedere il premio Oscar Chris Cooper esibirsi in un rap follemente autoironico non è una cosa che capita tutti i giorni. Il punto di forza della pellicola è proprio l’umorismo surreale e nonsense tipico di questa serie: in svariati momenti le gag si susseguono freneticamente, con un gusto metacinematografico che mai sfocia nell’autoreferenzialismo fine a se stesso. In particolare, lo spettacolo messo in scena dai pupazzi nei minuti finali regala diversi momenti da cult istantaneo, tra cui una cover molto particolare di “Smells Like Teen Spirit”.
In sostanza, I Muppet è un film che presenta diversi difetti, e forse un regista più familiare con il materiale di partenza come Brian Henson (figlio di Jim) sarebbe stato preferibile rispetto al televisivo James Bobin. Ma il grande affetto – e soprattutto rispetto – dei realizzatori nei confronti dello show originale si percepisce in ogni fotogramma della pellicola, e rende il film un’esperienza unica per chiunque si sia trovato a ridere insieme alle creature di casa Henson, purtroppo molto meno godibile per lo spettatore occasionale.
Titolo: I Muppet (The Muppets)
Regia: James Bobin
Sceneggiatura: Jason Segel, Nicholas Stoller
Fotografia: Don Burgess
Interpreti: Jason Segel, Amy Adams, Chris Cooper, Rashida Jones, Alan Arkin, Bill Cobbs, Zach Galifianakis, Ken Jeong, Jim Parsons, Eddie Pepitone, Kristen Schaal, Sarah Silverman, Eddie “Piolin” Sotelo, Raymond Ma, Shu Lan Tuan
Nazionalità: USA, 2011
Durata: 1h. 43′
Giusta recensione, concordo sia con pregi e difetti. Conoscevo i Muppets ma non avevo mai visto un loro show e questo ritorno alle origini è stato abbastanza godibile e a tratti divertente. Stupenda l’interazione dei pupazzi con le persone.
Peccato per le canzoni ridoppiate, meglio se rimanevano in lingua originale.
Sono sicuro che qualche puntata dello show originale si trova senz’altro, su internet. Poi, forse, ci dovrebbe essere anche qualcosa di Waldorf e Statler che fanno i critici cinematografici. Da non perdere!