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Tonya di Craig Gillespie

29 marzo 2018 (4 novembre 2017) Recensioni 3 Commenti
Tonya

Lucky Red, 29 Marzo 2018 – Sfrontato

Tonya Harding sogna di pattinare sul ghiaccio fin da piccolissima. Grazie a determinazione e talento, e a una madre che non si ferma davanti a niente, realizza il suo sogno, diventando in breve tempo una vera campionessa. Fino a quando non si ritrova coinvolta in un incredibile scandalo sportivo che mette fine alla sua carriera…


I, Tonya, diretto da Craig Gillespie, racconta la vita e la carriera di Tonya Harding, campionessa di pattinaggio divenuta celebre per essere stata la prima pattinatrice statunitense a eseguire il salto “triplo axel” e per il ruolo avuto nell’aggressione subita dalla sua rivale e compagna di squadra olimpica Nancy Kerrigan.

Il film è stato girato come se fosse un vero documentario, con presunte interviste ai protagonisti della vicenda, che descrivono gli avvenimenti in prima persona, e ripercorrono la vita e la carriera della Harding dagli esordi nell’attività sportiva fino al momento dello scandalo del 1994. I protagonisti raccontano la storia secondo il loro punto di vista, e lo fanno con un tono sarcastico, ironico e ricorrendo a un linguaggio piuttosto sboccato; ci si sorprende e si ride molto ascoltando la loro versione dei fatti, grazie a una solida sceneggiatura, che ha i tempi e il ritmo di una commedia brillante e all’abilità recitativa degli attori che impersonano i vari personaggi.

I, Tonya, però, è anche un’amara riflessione sulla società americana, sul suo perbenismo, ed è una critica feroce di uno stile di vita che esalta il successo a ogni costo e l’apparenza; un sistema di cui sono complici i media, che celebrano ma anche usano e schiacciano le persone come la Harding. Tonya era un’atleta di altissimo livello e tecnicamente bravissima, ma poco amata a causa del suo modo inelegante di presentarsi sulla pista, del suo background familiare e per la sua incapacità di conformarsi allo stile aggraziato e femminile richiesto alle pattinatrici. Gillespie ha raccontato la sua storia realizzando un film divertente e trascinante, che segue il personaggio di Tonya incollandole la macchina da presa sul viso, sul corpo e seguendone ogni movimento sulla pista di pattinaggio e nella sua vita personale. Il pregio della pellicola è anche di avere una sceneggiatura ben scritta e di essere interpretata da un ottimo gruppo di attori, dalla sorprendente Margot Robbie nel ruolo di Tonya, a Sebastian Stan in quello del marito Jeff Gilloly e Allison Janney, fantastica nel ruolo della volitiva e crudele madre di Tonya.


La locandina di TonyaTitolo: Tonya (I, Tonya)
Regia: Craig Gillespie
Sceneggiatura: Steven Rogers
Fotografia: Nicolas Karakatsanis
Interpreti: Margot Robbie, Allison Janney, Sebastian Stan, Caitlin Carver, Mckenna Grace, Julianne Nicholson, Paul Walter Hauser, Jason Davis, Bobby Cannavale, Cory Chapman, Anthony Reynolds
Nazionalità: USA, 2017
Durata: 1h. 59′


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Attualmente ci sono 3 commenti a questo articolo:

  1. Plissken ha detto:

    Personalmente mi trovo d’accordo con quanto descritto in recensione, anche se in verità, di primo acchito, l’espressione “…girato come fosse un vero documentario…” potrebbe trarre in inganno, in quanto anche se fin dalle premesse si evince come il materiale utilizzato sia effettivamente scaturito dalle pur contraddittorie interviste ai reali protagonisti, lo svolgimento ha appunto carattere la cui valenza filmica e l’impronta registica creano una pellicola “frizzante” e “trascinante” come appunto specificato nella seconda parte dell’articolo.

    Era un po’ che non vedevo una pellicola che in sé racchiude elementi divertenti, riflessivi, analitici e a tratti commoventi implementati con tale equilibrio.

    Per quanto come unico “difetto” abbia ravvisato nella parte centrale del film (inerente “l’incidente”) una certa prolissità, sono rimasto piacevolmente sorpreso dal film e dalla bravura degli interpreti. Sicuramente uno dei film più belli che ho visto nell’ultimo anno.

  2. Marco ha detto:

    Mi trovo molto d’accordo sia con la recensione che col commento qui sopra. Molto ben girato, scritto ed interpretato.
    Oscar alla Janney meritatissimo.

    Albe te l’ho visto? Che ne pensi?

  3. Alberto Cassani ha detto:

    Non ho trovato nessuno che me ne abbia parlato male, ma non l’ho ancora visto. E devo dire che, pur ricordando discretamente bene il grosso della vicenda, non è che io sprizzi tutta questa voglia di vederlo…

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