"Il mio amico Eric" di Ken Loach

Bim, 4 Dicembre 2009 – Emozionante
Trent’anni dopo aver abbandonato moglie e figlia, Eric Bishop non è ancora riuscito a rimettere insieme la sua vita. Da giovane era un ballerino di Rock’n’Roll, ora è solo un postino sull’orlo del suicidio. Fino a quando non chiede aiuto al suo idolo, il più grande calciatore di tutti i tempi…
Tutto cominciò con un passaggio di Eric Cantona, un perfetto tocco di esterno a smarcare Dennis Irwin nell’area del Tottenham il 9 gennaio 1993. Un tocco all’apparenza semplice ma che pochi altri fuoriclasse pallonari avrebbero fatto, che racchiude benissimo l’essenza non solo del Cantona calciatore, ma anche del Cantona uomo. E solo un personaggio come Eric Cantona – ancora idolo dei tifosi del Manchester United 12 anni dopo che ha smesso di giocare – avrebbe potuto fare da guida interiore al classico fallito senza più speranza dei film di Ken Loach. Un Ken Loach che, poco sorprendentemente, si trova perfettamente a proprio agio parlando di calcio come d’amore, di angoscia come di orgoglio. E realizza uno dei suoi film migliori.
Con Il mio amico Eric lo sceneggiatore Paul Laverty costruisce una commedia amara, capace di far sorridere spesso e strappare qualche risata al momento giusto, incrociandola con un dramma intenso anche se scontato. I due registri non si pestano mai i piedi, e anzi si supportano a vicenda dando al film la giusta cadenza. Merito sì di come Loach ha tenuto il timone del film, ma merito soprattutto dello straordinario Steve Evets, attore forte e inteso, capace di reggere sulle proprie spalle tutto il film, nei momenti drammatici come in quelli più leggeri, nonostante il prestigio del suo co-protagonista.
Il fatto di aver giocato nella nazionale francese forse peggiore di tutti i tempi e in un campionato inglese che non dava accesso alle coppe europee dopo l’Heysel, ha portato il centravanti di Marsiglia ad essere sottovalutato al di fuori di questi due paesi. Questo rende complicato ai (tanti) spettatori che non lo conoscono seguire alcuni momenti del film, che si perde anche in un realistico ma superfluo dialogo sui proprietari del Manchester United totalmente incomprensibile a chi non segue il calcio. Ma non è il calcio, il centro del film: toccare un pallone è come ballare il Rock’n’Roll, come lanciare una freccetta verso il bersaglio. È un mezzo per esprimere se stessi, o per ritrovare se stessi quando tutto sembra ormai perduto; un modo per trovare il coraggio di dire «no», o di abbracciare la donna che si ama. Il mio amico Eric è un film toccante e bellissimo, che saprà arrivare facilmente al cuore di tutti.
Titolo: Il mio amico Eric (Looking for Eric)
Regia: Ken Loach
Sceneggiatura: Paul Laverty
Fotografia: Barry Akroyd
Interpreti: Steve Evets, Eric Cantona, Stephanie Bishop, Gerard Kearns, Stefan Gumbs, Lucy-Jo Hudson, Matthew McNulty, Laura Ainsworth, Max Beesley, Kelly Bowland, Julie Brown, John Henshaw, Justin Moorhouse, Des Sharples, Greg Cook
Nazionalità: Regno Unito – Francia – Italia – Belgio, 2009
Durata: 1h. 56′
Giuro che vado a vederlo con la maglia dello United che vedo addosso al protagonista, quella coi laccetti!
Cosi’ nella sala tutti diranno: guarda quello che cretino! Ma non mi importa.
Certo che il titolo originale (che non e’ originale) rende mooolto meglio.
E a proposito di calcio e cinema, venerdì ai sorteggi dei Mondiali la madrina sarà Charlize Theron…
“In cerca di Eric” sarebbe stato meglio. “Alla ricerca di Eric Cantona” fa tanto documentario di Sky…
Perchè non si può commentare la recensione di “Segnali Dal Futuro” Alberto?
Non ne ho la più pallida idea, Marco. La funzione dei commenti era disattivata ma non so per quale motivo, tanto più che di commenti ce n’erano già stati e per disattivarli bisogna entrare apposta in una finestra dedicata… Boh…? Comunque adesso ho corretto ed è nuovamente possibile commentare anche quella recensione.
Grazie 1000.
[…] Il mio amico Eric di Ken Loach […]
Io mi dichiaro deluso.
Forse ha pesato il doppiaggio, ma proprio non riesco a dare un giudizio diverso.
Bestemmia.
Me ne rendo conto. Cantona e’ ancora oggi il miglior giocatore in circolazione, ma non per questo sono portato a mentire sul mio giudizio personale sul film. Forse e’ proprio colpa del doppiaggio, mi ha infastidito parecchio.
Boh, non ho idea di come sia doppiato, non ho visto neanche il trailer.