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"Io non ci casco" di Pasquale Falcone

3 dicembre 2008 Recensioni 0 Commenti
Alessandro Barbero, 3 Dicembre 2008: Conservatore
Medusa, 5 Dicembre 2008

Il 18enne Marco ha un incidente col motorino e cade in coma irreversibile. Il medico, d’accordo con i genitori del ragazzo, dà la possibilità agli amici di intrattenersi con Marco. Questi momenti diventano un vero e proprio confronto di ogni ragazzo con se stesso, una sorta di confessionale…


Il film di Pasquale Falcone Io non ci casco racconta una storia semplice, quella di un ragazzo, Marco, che a causa di un incidente in motorino entra in coma. I suoi compagni di classe e i genitori (Rosaria De Cicco e Antonio Stornaiolo), in accordo col dottore che l’ha in cura (Maurizio Casagrande), prendono la decisione di fare i turni per essere presenti nella camera d’ospedale dove Marco è ricoverato; sperano in questo modo di stimolarlo, di provocare una reazione in grado di ricondurlo alla vita. Seduti al suo fianco gli amici si confessano, raccontano di se stessi, raccontano i loro segreti e in questo modo li esorcizzano.

Gli attori che interpretano i ragazzi sono tutti non professionisti, residenti a Cava De’ Tirreni, provincia di Salerno. Sono stati selezionati dal regista stesso e per due anni hanno studiato recitazione e provato le scene. In ruoli secondari appaiono anche Ornella Muti e Maria Grazia Cucinotta, quest’ultima anche produttrice del film.

L’idea può essere ritenuta interessante, la sua realizzazione molto meno. Ci si trova davanti a dialoghi banali, degni dei peggiori sceneggiati televisivi. La macchina da presa si muove bene, come si deve muovere e non come potrebbe, senza errori ma senza nessuna idea. A peggiorare la situazione si respira un’aria di furore ideologico a dir poco preoccupante: si parla di aborto ed eutanasia in modo del tutto superficiale, bollando entrambi come delle malvagità da evitare ad ogni costo. I genitori di Marco, separati al momento dell’incidente, tornano insieme avvicinati dal dolore, così si ricompone la famiglia, bene supremo… Nel suo ruolo di insegnante Ornella Muti, ispirata dalla vicenda dell’incidente e dalle condizioni di Marco, assegna un tema ai suoi studenti che più o meno dice così: “Eutanasia: fine della sofferenza o omicidio premeditato?”. Non manca, tra gli studenti, chi si dichiara a favore e naturalmente avrà un ruolo negativo all’interno della vicenda, salva la “conversione” finale.

Il film corteggia le indicazioni che giungono dal Vaticano per quanto riguarda la morale cristiana e lo fa in modo scoperto e pedagogico. Queste indicazioni, inserite in modo violento all’interno della trama, uccidono qualsiasi possibilità di godere delle battute adolescenziali e fresche che i ragazzi si scambiano. Se, infatti, c’è qualcosa di positivo è proprio la freschezza di quei giovani, con i loro tic, la loro musica, i loro scherzi. Ma tutto questo resta impantanato nella morale strisciante che in ogni momento viene propagandata, una morale che risulta irritante e che distrae l’attenzione.

Il film non mostra nulla di nuovo e sembra appartenere ad un filone cinematografico che corteggia le idee di cui tanto si discute e sulle quali prende la posizione più conservatrice. Potrà piacere a coloro che si riconoscono nella idee “Neo Con” ma probabilmente deluderà il pubblico giovane, sempre che quest’ultimo sia in grado di riconoscere l’ideologia di cui il film è impregnato.


La locandinaTitolo: Io non ci casco
Regia: Pasquale Falcone
Sceneggiatura: Pasquale Falcone
Fotografia: Antonello Emidi
Interpreti: Maurizio Casagrande, Rosaria De Cicco, Antonio Stornaiolo, Pasquale Falcone, Antonio Casagrande, Elena Russo, Pina Cutolo, Ornella Muti, Maria Grazia Cucinotta

Nazionalità: Italia, 2008
Durata: 1h. 45′


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