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"Italian Gangsters" di Renato De Maria

5 settembre 2015 Recensioni 0 Commenti
Italian Gangsters

Istituto Luce Cinecittà, ancora inedito – Risoluto

Ezio Barbieri, Paolo Casaroli, Pietro Cavallero, Luciano De Maria, Horst Fantazzini e Luciano Lutring sono 6 gangster protagonisti di 30 anni di storia italiana. Gli inizi della loro attività criminale, i primi colpi, le proprie passioni, il loro rapporto con le donne, i loro fallimenti, i loro anni di reclusione, il loro ritorno alla libertà…


Gastone Moschin in una scena di Milano Calibro 9 ripresa in Italian GangstersCon Italian Gangsters Renato De Maria traccia in maniera esauriente ed efficiente uno spaccato del nostro paese che va dal secondo dopoguerra al boom economico. Le vicende dei protagonisti si intrecciano perfettamente con i contenuti politici, sociali e civili della nostra società, che a loro volta coinvolgono le loro vite intime e private. Ognuno espone un punto di vista differente, chi fa rapine per consentirsi la bella vita, chi usa il proprio spirito criminoso per attività politiche, chi dichiara di aver iniziato solo per evitare che sua madre ogni mattina si dovesse svegliare alle 4 per comprare il pane e chi ha sempre considerato il tutto come un’effettiva forma di lavoro come tanti.

Un momento di Italian GangstersDe Maria usa la forma del documentario, ma non declinato nell’accezione più classica: alle immagini di repertorio tratte da cinegiornali e tg della rete nazionale e all’accurata selezione dalle 50.000 ore di girato messo a disposizione dall’Istituto Luce per questo progetto, intesse un vero e proprio discorso metalinguistico, aggiungendo citazioni cinematografiche sul tema in questione (Bellocchio, Petri, Sautet, Di Leo, Antonioni, Caligari), ma soprattutto mette in bocca il racconto delle 6 storie dei malavitosi ad attori che, attraverso la loro voce e il loro volto, tra fiction e realtà, dispiegano la parabola dei gangster più famosi d’Italia, dando spazio così anche all’espediente teatrale intrecciato con la tecnica cinematografica, con primi e primissimi piani che si stagliano su un fondale nero, recitando i loro flussi di coscienza con l’impostazione tipicamente plateale.

Una scena di Italian GangstersAttraverso il discorso in prima persona si rende l’identificazione con il personaggio ancora più evidente e si raggiunge l’effetto del racconto in presa diretta. I monologhi sono tratti direttamente da libri di Montanelli, Biagi e Bocca e come ci tengono a sottolineare orgogliosamente i 6 malavitosi, non è stata gente qualunque a parlare delle loro storie, ma personalità di un certo spessore con la tendenza di rinnovare una memoria che è ancora radice viva del nostro paese. Il carattere romanzesco di queste 6 esistenze asseconda il nascere di questa strana figura dell’eroe che incarna il desiderio di cambiamento, di sovversione e riscatto della classe operaia e contemporaneamente la voglia di afferrare quella bella vita arrivata con le canzonette statunitensi del dopoguerra, mettendo nel mirino i nemici della povera gente: usurai, industriali e banche. Come cita direttamente Casaroli da Brecht: “Il vero crimine non è rapinare una banca, ma fondarla”.


La locandina di Italian GangstersTitolo: Italian Gangsters
Regia: Renato De Maria
Sceneggiatura: Valentina Strada, Federico Gnesini, Renato De Maria
Fotografia: Gianfilippo Corticelli
Interpreti: Francesco Sferrazza Papa, Sergio Romano, Aldo Ottobrino, Paolo Mazzarelli, Andrea Di Casa, Luca Micheletti
Nazionalità: Italia, 2015
Durata: 1h. 27′


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