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Jack Reacher di Christopher McQuarrie

30 dicembre 2012 Recensioni 15 Commenti
Jack Reacher

Universal, 3 Gennaio 2013 – Anonimo

A Pittsburgh un cecchino uccide cinque persone prima di fuggire senza lasciare traccia. O quasi: 16 ore dopo la polizia arresta un ex cecchino dell’esercito. Quando gli chiedono di confessare, l’uomo dice una cosa sola: «chiamate Jack Reacher». Ma chi diavolo è, Jack Reacher?


Tom Cruise con Alexia Fast sullo sfondo in una scena di Jack ReacherCi sono artisti, in qualunque campo, il cui nome è indissolubilmente legato a una singola opera. Non nel senso che li si ricorda soprattutto per quella, ma nel senso che li si ricorda solo per quella, come se tutto il resto di quanto da loro realizzato in carriera non esista neppure. Per quante pellicole possa scrivere e dirigere, Christopher McQuarrie sarà sempre lo sceneggiatore dei Soliti Sospetti. La colpa è in realtà soprattutto sua, perché dopo quel successo ha accettato un lavoro come sceneggiatore interno alla Disney, quindi lavorando su materiale altrui senza nemmeno poterlo firmare. L’ha lasciato 15 anni dopo, rimanendo però al servizio dello star-system pur lavorando anche a progetti di notevole spessore (come l’Alessandro Magno di Scorsese mai realizzato).

Rosamund Pike e Tom Cruise in Jack ReacherTratto da La prova decisiva di Lee Child (Longanesi), Jack Reacher è la seconda regia di McQuarrie dopo Le vie della violenza, ed è un action-movie dei più classici, che sconta soprattutto la banalità del materiale originale e l’incapacità della Hollywood odierna di compattare la narrazione per dare ai film di genere un ritmo uniforme lungo tutta la loro durata. E’ vero però che il McQuarrie regista sceglie quasi sempre il modo più ovvio di girare una scena – riuscendo comunque a creare anche due sequenze davvero ottime (la strage iniziale e l’inseguimento in città) – e questo non aiuta la pellicola ad elevarsi dalla media del genere.

Werner Herzog in Jack ReacherIl McQuarrie sceneggiatore, invece, gioca bene con i dialoghi e le situazioni brillanti, sdrammatizzando correttamente alcuni momenti che avrebbero altrimenti rischiato di apparire ridicoli. Giustamente, però, non svilisce l’eroe di partenza come invece fecero all’epoca gli autori de Il mio nome è Remo Williams, altra serie letteraria hard-boiled che non fa della qualità il suo fiore all’occhiello: a Jack Reacher spesso le cose vanno di sfiga, ma lui è comunque un bel pezzo meglio dei suoi avversari, al contrario dello stolto Remo cinematografico. In effetti, Jack Reacher è il film che Remo Williams avrebbe potuto essere se gli autori avessero preso il personaggio con la dovuta serietà, ma Remo Williams è il film che Jack Reacher avrebbe potuto essere se Hollywood non sottovalutasse sempre il proprio pubblico.


La locandina di Jack ReacherTitolo: Jack Reacher – La prova decisiva (Jack Reacher)
Regia: Christopher McQuarrie
Sceneggiatura: Christopher McQuarrie
Fotografia: Caleb Deschanel
Interpreti: Tom Cruise, Rosamund Pike, Richard Jenkins, David Oyelowo, Werner Herzog, Robert Duvall, Jai Courtney, Vladimir Sizov, Joseph Sikora, Michael Raymond-James, Alexia Fast, Josh Helman, James Martin Kelly, Dylan Kussman
Nazionalità: USA, 2012
Durata: 2h. 05′


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Attualmente ci sono 15 commenti a questo articolo:

  1. Mirko ha detto:

    Sospettavo che non si sarebbe trattato di qualcosa di eccelso, ma forse lo guarderò più per vedere Herzog che recita quella parte 😀 che altro!

    Ma piuttosto… c’era in cantiere un Alessandro Magno firmato Martin Scorsese?? O.o Davvero?

  2. Alberto Cassani ha detto:

    Sì, con DiCaprio protagonista. Il progetto era nato contemporaneamente a quello di Stone, poi Scorsese ha preferito “The Aviator” e questo è stato cancellato (per sempre, immagino).

  3. krikko ha detto:

    il film è piuttosto banale secondo, ma piacevole proprio per questo. Non resterà nella storia del.cinema ma, sapendo che cosa si va vedere, si passa una serata leggera.
    Condivido il giudizio sulla sepiente ironia messa laddove si poteva scadere nel ridicolo.
    Tom s’è cucito un buon personaghio addosso. Per quanto riguarda la protagonista (di cui adesso mi sfugge il nome) inespressiva come.mi.pare a me, il.suo.ruolo rimane quello della replcante con bruce willis.

  4. Alberto Cassani ha detto:

    In effetti Rosamund Pike non è l’attrice migliore del mondo, però ottiene sempre ruoli di contorno in grossi film hollywoodiani (anche uno 007). Evidentemente ai produttori piace e non costa troppo. Comunque è chiaro che il film si può guardare tranquillamente, perché non è brutto e nemmeno tecnicamente scarso, ma appunto non lascia traccia.

  5. Daniele ha detto:

    Concordo in pieno, un film totalmente anonimo.
    La prima parte è abbastanza “interessante”, la seconda è proprio brutta, scontatissima…
    non so bene perchè ma mi aspettavo molto meglio!

  6. Alberto Cassani ha detto:

    Forse il trailer (e i tanti giornalisti che ne hanno parlato nelle scorse settimane) faceva pensare a una cosa più simile a Mission Impossible.

  7. Andrea ha detto:

    Un buon blockbuster, per una serata senza pensieri. La parte finale alla ‘Commando’ anacronistica (e Tom non è certo Arnold).

  8. Alberto Cassani ha detto:

    Certo, però non ha nulla di nulla che si possa dire memorabile. La sparatoria finale fosse durata la metà sarebbe andata anche bene, così effettivamente è esagerata nonostante l’ironia. Ma il personaggio letterario è proprio così, fisico a parte: il superman degli agenti speciali.

  9. Plissken ha detto:

    Se non ho capito male, ci si trova dinnanzi ad una specie di emulo di Liam Neeson in “Io vi troverò”. Peccato però.

    Riguardo “Il mio nome è Remo Williams” negli anni ’80 mi divertì; certo erano altri tempi… ma era un filmetto senza pretese.

  10. Alberto Cassani ha detto:

    “Il mio nome è Remo Williams” l’ho rivisto quest’autunno e mi ha divertito ancora molto, ma avendo nel frattempo letto anche alcuni dei romanzi cui si ispira (che ho letto appunto perché il film mi piace) mi pare ovvio che gli sceneggiatori e regista non è che ne avessero proprio una grande opinione… E’ più o meno la stessa impressione che dà il film di Dylan Dog, con la differenza che questo riesce comunque a essere divertente e ha un paio di cose davvero notevoli. Se però l’avessero preso più sul serio sarebbe potuto venir fuori davvero un ottimo film d’azione carico di ironia nonostante la pochezza del materiale letterario.

    Non mi sembra sia giusto fare paragoni tra “Jack Reacher” e “Io vi troverò”, né come storia vera e propria né come stile di scrittura. E’ vero però che un paio di cose in comune i due personaggi ce le hanno, ma visti i film non c’entrano nulla.

  11. Plissken ha detto:

    In verità più che paragonare questo film (che non ho visto) a “Io vi troverò” volevo raffrontare i protagonisti, entrambi dotati di quella sorta di invulnerabilità mista a caz*utaggine propria degli eroi anni ’80 (ho letto che è stato citato anche “Commando”).

    Riguardo Remo Williams, non posso che prendere atto di quanto dici non avendo letto i romanzi. Come ripeto comunque, il film mi divertì, Fred Ward se ben ricordo era decisamente in palla ed il soggetto per l’epoca si rivelò piuttosto frizzante.
    Lato dolente, la figura del Maestro è servita senz’altro d’ispirazione per definire il leggendario personaggio facente funzione nel “Ragazzo dal kimono d’oro” il cui ricordo conservo gelosamente, nei casi in cui la dose pur massiccia di bicarbonato non dovesse sortire l’effetto desiderato… 😀

  12. Alberto Cassani ha detto:

    In realtà no, è vero che è cazzuto ma non invulnerabile. In questo ricorda l’Ethan Hunt dell’ultimo “Mission Impossible”: è chiaro che alla fine vince sempre lui, ma non c’è mai nulla che vada come lui vorrebbe.

  13. Plissken ha detto:

    Ah, ora ho inquadrato meglio il personaggio.

  14. Marco ha detto:

    Ho letto su vari siti che al pubblico è piaciuto perchè mischia bene ironia, azione e Cruise è calato nel ruolo…sinceramente a me sono piaciute la sparatoia iniziale, quando l’avvocato parla delle vittime in un flashback e la musica accattivante, per il resto non mi ha divertito più di tanto, troppo lungo, inverosimile per i miei gusti, i risvolti di trama anche ostici da capire, visto che la regia alterna troppi momenti a ritmo piatto ed alcuni discreti, ed attori (a parte Duvall ed Herzog) che non s’impegnano più di tanto (la Pike la peggiore).
    Il tanto blasonato inseguimento non mi ha divertito o appassionato, non è uno dei meglio girati od esaltanti rispetto ad altri più recenti.
    Gli intemezzi “buffi” li ho trovati estremamente fuori luogo.
    Il one-action-ma show di Cruise non mi è piaciuto. Altri prodotti usciti di recenti sono molto meglio.

  15. Plissken ha detto:

    Visto anche questo, dai Vs commenti pensavo (parecchio) peggio. Un film che, proprio perché è palesemente senza pretese, nel complesso mi ha divertito. Nulla di nuovo sotto al sole, ma, come da recensione, una certa perizia nei dialoghi C’E’, cosa non proprio di stampo canonico nella odierna produzione di action-movies.
    L’ho trovato ad esempio più divertente e meno scontato dell’ultimo capitolo di “Die hard”, ed anche se è poco… non è poco.
    Regia di maniera ma valida, interpreti idem. Per una serata spensierata lo consiglierei.

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