Kirikù e gli animali selvaggi di Michel Ocelot & Bénédicte Galup
Mikado, 21 Dicembre 2005 – Simpatico
In Kirikù e la strega Karabà non c’era stato tempo per raccontare tutte le imprese del piccolo Kirikù. Qui vediamo allora come il piccolo genietto è diventato giardiniere e poi detective, vasaio, commerciante, viaggiatore, medico… scombinando sempre i piani della strega Karabà…
A sette anni di distanza dal primo film, e con un Principi e Principesse di mezzo, Michel Ocelot torna a raccontarci le sue piccole fiabe africane. Stavolta lo fa con l’aiuto di un’animatrice conterranea già collaboratrice proprio di Principi e Principesse e di Appuntamento a Belleville, e lo fa con uno stile visivamente meno brillante – meno vistoso – che in precedenza, ma con la stessa verve e lo stesso entusiasmo della pellicola del 1998.
Le singole storie sono estremamente semplici e piuttosto brevi, il che le rende perfette per il pubblico infantile cui il film è diretto. Ma questo ritmo rende la visione della pellicola più piacevole anche per gli adulti che magari accompagnano con poca voglia i bambini in sala, anche se la semplicità degli episodi può far sorridere. E’ davvero un peccato, piuttosto, che la canzoncina che gli abitanti del villaggio cantano in onore di Kirikù al termine di ogni avventura sia adattata in maniera così approssimativa, cosa che le fa perdere molta musicalità. Ma in fondo è poca cosa: questo secondo film di Kirikù potrà anche essere qualitativamente inferiore al primo, ma merita comunque attenzione.
Titolo: Kirikù e gli animali selvaggi (Kirikou et les bêtes sauvages)
Regia: Michel Ocelot & Bénédicte Galup
Sceneggiatura: Michel Ocelot (con la collaborazione di Philippe Andrieux, Bénédicte Galup, Marie Locatelli)
Fotografia: —
Doppiatori: Alex Polidori, Laura Boccanera
Nazionalità: Francia – Vietnam, 2005
Durata: 1h. 15′
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