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"La Casa del Diavolo" di Rob Zombie

16 maggio 2006 Recensioni 15 Commenti
La Casa del Diavolo

Eagle Pictures, 12 Maggio 2006 – Selvaggio

Il 18 maggio 1978 la polizia della Contea di Ruggsville ha compiuto una missione di perquisizione e arresto in una fattoria abbandonata, trovando una collezione di diari e ritagli di giornale che testimoniava più di 75 omicidi. Quella casa sarà per sempre nota come “La Casa del Diavolo”……


Sid HaigTorna dietro la macchina da presa Rob Zombie, ma tornano anche Capitan Spaulding e tutta la famiglia Firefly, in un film ancora più cattivo e ancora più debitore al cinema horror degli anni Settanta del precedente. La Casa del Diavolo è un horror secco e fastidioso, privo della vena ironica che percorreva tutto La casa dei 1000 corpi. Certo lo humour non è assente, ma questa volta serve più che altro e far respirare lo spettatore tra una scena forte e l’altra, serve a costruire siparietti che stemperino la tensione.

Una scenaCinematograficamente pulito, La Casa del Diavolo è privo delle accelerazioni videoclippare che contrassegnavano il primo film e segnato invece da soluzioni stilistiche tipiche del cinema di genere di trent’anni fa. E’, insomma, una pellicola ben diversa dall’opera prima di Rob Zombie e anche da quanto ci si sarebbe potuto aspettare. Non è una corsa sulle montagne russe, ma una visita al museo degli orrori. Un film d’altri tempi, come i registi e i produttori di oggi hanno paura a realizzare. Vero che la pellicola non ha il contenuto politico che invece avevano gli horror cui si rifà, ma sarà comunque un pugno nello stomaco per le menti non sufficientemente aperte. Ma anche questa volta, è un problema loro.


La locandinaTitolo: La Casa del Diavolo (The Devil’s Reject)
Regia: Rob Zombie
Sceneggiatura: Rob Zombie
Fotografia: Phil Parmet
Interpreti: Sid Haig, Bill Moseley, Sheri Moon Zombie, William Forsythe, Ken Foree, Matthew McGrory, Leslie Easterbrook, Geoffrey Lewis, Priscilla Barnes, Dave Sheridan, Kate Norby, Lew Temple, Danny Trejo, Diamond Dallas Page
Nazionalità: USA, 2005
Durata: 1h. 49′


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Attualmente ci sono 15 commenti a questo articolo:

  1. Edoardo ha detto:

    L’ho trovato una vera chicca del cinema horror degli ultimi anni. Zombie conferma di esser molto più portato come regista che come musicista (diciamocelo,la sua musica non è tra le più piacevoli,nonostante qualche pezzo carino),e conferma al contempo di avere un ottimo gusto musicale visto la sua ottima selezione di brani country,blues e southern rock per il film. Gli attori sono diretti assai bene,decisamente meglio rispetto al precedente capitolo,dove uno dei pochi a salvarsi era Sid Haig,un attore dalle ottime capacità,già visto in “Jackie Brown” di Tarantino. Un bel finale poi,molto hippie certo,ma ci puo stare.

    Cassani tu che ne pensi di Bill Moseley? Io l’ho adorato in questo film.

  2. Alberto Cassani ha detto:

    Io sono indeciso se sia più bello questo o il primo. Probabilmente La casa dei 1000 corpi era più modaiolo, con uno stile quasi videoclipparo, mentre questo è più spietato e duro. Moseley non è esattamente un attore che mi balzi all’occhio, quando lo vedo, ma è anche vero che non ho visto molti suoi film.

  3. Marco ha detto:

    Concordo con la recensione e con il commento di Edoardo.
    Notevolmente migliore del precedente.
    Un horror duro, violento ed asciutto. Gran comparto attoriale e musicale.

  4. Nino ha detto:

    Qualcuno ha visto “Le streghe di Salem”? Se sì che ne pensate?

  5. Alberto Cassani ha detto:

    Mi è sembrato nettamente inferiore alle altre regie di Zombie. Certamente coerente, ma assolutamente niente di speciale.

  6. Nino ha detto:

    Sono d’accordo. Io l’ho trovato pure molto noioso.

  7. Riccardo ha detto:

    Grande esempio di film horror. Non ho visto la casa dei 1000 corpi ma questo film m’è piaciuto assai anche perché appartiene al mio filone horror preferito: il filone texano! Tipo Non aprite quella porta. Ha una scelta musicale bellissima e coltissima, che spazia dal blues al soul, dal metal al funky. I titoli di testa e quelli di coda sono stupendi. Mitica è la scena dove lo sceriffo ingaggia il cinefilo alcolizzato per avere una consulenza e litigano su Elvis e Groucho Marx! Grandissimo! Ce ne fossero più film horror così

  8. Marco ha detto:

    Albe te o qualcuno di voi ha visionato l’ultimo di Zombie? Pareri?

  9. Alberto Cassani ha detto:

    Le streghe di Salem? L’ho trovato assolutamente mediocre.

  10. Riccardo ha detto:

    @Marco: mediocre sì, ma non così disastroso come si legge in giro.

  11. Marco ha detto:

    Bhè direi che mi trovate in sintonia. Sicuramente è il tipico film che o lo ami o lo odi (come, personalmente, il primo di Zombie).
    Posso dire, però, che il film mette subito in chiaro ciò che vuole dire e mostrare, dimostrandosi coerente con ciò durante tutta la pellicola (nel bene e nel male).
    Piaciuta la prima parte dove presenta bene i personaggi e vi è anche un accenno di tensione, ma dal momento che la protagonista inizia ad avere le visioni scade…o meglio, iniziano le follie visionarie di Zombie che mette in mostra tutto il repertorio di blasfemia possibile. Devo ammettere alcune anche originali ma altre veramente ridicole e pessime. Aggiungiamoci un uso spropositato del solito effetto “buh” che due volte all’inizio va bene (creando anche un pò di paura) ma continuando fino alla fine un pò stufa.
    Da qui in poi dicevo, il film scema (sia di ritmo che di contenuto) visto che Zombie vuole propinarci tutta la sua autorialità spicciola, cosa riuscitagli in modo mediocre, non si può notare il suo autocompiacimento nel volerci mostrare tutti questi deliri “vomitati” dalla sua mente, che sinceramente lasciano il tempo che trovano.
    La scrittura è risibile, ma comunque non vuole non esserlo, però se manca quest’ultima bisogna saperci fare con la tecnica registica ma il Nostro non è ne Kubrick, ne Polanski.
    Una comunque buona fotografia e una notevole colonna sonora che sa sottolineare (ma sarebbe meglio dire rivalutare) alcune scene che altrimenti sarebbero soltanto fine a sè stesse.
    Stessi imperdonabili errori di “Halloween 2”.

  12. Francesco Cuffari ha detto:

    Qual era Il contenuto politico degli horror anni ’70? Mi affascina molto come discorso.

  13. Alberto Cassani ha detto:

    Era frequente che i registi mettessero in scena aspetti esagerati della società reale di quel periodo. Di rado, anzi quasi mai, c’erano discorsi relativi agli uomini politici, ma si criticavano spesso i risultati della loro politica e la stessa mentalità americana. Era un modo per fare critica sociale evitando la censura e facendosi ascoltare dai più giovani. Devo però dire che a volte la lettura politica della critica, soprattutto quella successiva, mi sembra forzata. Per fare un esempio banale: Zombi di Romero è ambientato in un centro commerciale; èuna critica al consumismo o stiamo solo costruendo castelli in aria?

  14. Francesco Cuffari ha detto:

    Io Zombi l’ho sempre amato senza mai dare minimamente peso alla critica al consumismo in effetti. Mi viene in mente anche Le colline hanno gli occhi, che mostrava una famigliola americana da spot pubblicitario capace di diventare violenta (come in L’ultima casa a sinistra). Ti prego, dimmi che Rob Zombie farà un remake di La notte dei morti viventi.

  15. Alberto Cassani ha detto:

    Sta lavorando a un film che si intitolerà “31” (nel senso di 31 ottobre), le cui riprese inizieranno in autunno, ma del quale non si sa niente.

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