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"La cena per farli conoscere" di Pupi Avati

5 febbraio 2007 Recensioni 0 Commenti
La cena per farli conoscere

Medusa, 2 Febbraio 2007 – Ironico

Sandro Lanza è un attore mai veramente affermatosi che cerca di sopravvivere come meglio può nel mondo dello spettacolo fra soap-opera, partecipazioni a improbabili reality show e tentativi di suicidio o presunti tali. Intorno a lui si raccolgono le tre figlie avute da tre donne diverse in tre paesi differenti…


Diego Abatantuono in La cena per farli conoscereIl personaggio di Sandro Lanza pare un poco essere stato preso da Pupi Avati come pretesto per lanciare delle stoccate al mondo dello spettacolo, in generale, e a quello del cinema e della televisione italiana in particolare. Tuttavia, La cena per farli conoscere è anche un film che riesce a mescolare e dosare correttamente il sorriso e momenti di serietà, così come i caratteri delle tre figlie di Lanza, presi nella loro globalità, riescono a controbilanciare quello ingombrante e immaturo del padre, caratteristiche ben interpretate e rese da Diego Abatantuono. Lanza è il perno attorno al quale il film ruota, narrando l’ultimo periodo della carriera di un attore mediocre, molto poco stimato e richiesto dagli addetti ai lavori, nonostante di notte sogni spesso di essere ammirato e addirittura rimpianto da Pietro Germi e, di giorno, si chieda il motivo per il quale altri grandi registi non lo hanno mai chiamato. La ragione sembra andare di pari passo con il suo modo di essere e di rapportarsi agli altri, ovvero il suo talento di attore pare essere direttamente proporzionale al suo valore umano, altrettanto mediocre o anche peggio, se si vuole dare retta a quanto sostenuto dalle figlie.

Vanessa Incontrada, Violante Placido e Inés Sastre in La cena per farli conoscereE così, attraverso Lanza, Avati pare lanciare stoccate al mondo dello spettacolo tratteggiato come luogo in cui se (forse) non s’inscena un suicidio, comunque lo si sfrutta per catturare l’ultimo briciolo di notorietà possibile o per goderne di riflesso; si tratta di un mondo in cui le raccomandazioni paiono inevitabili, così come le delusioni, e in cui il futuro è sempre instabile. Tuttavia, il personaggio di Lanza non incarna certo l’artista impegnato, l’attore di razza, bensì un uomo che ha fatto l’attore forse unicamente per apparire sotto i riflettori, per poi crollare non appena per lui questi si spengono. È pur vero, però, che i suoi sogni ricorrenti su Germi sono indicativi di come nell’intimo di Lanza ci sia in qualche modo il sacro fuoco della recitazione – e non solo la superficialità che lo fa ricorrere a un intervento di lifting e rimediare un esito ridicolo – oltre che la volontà di costruirsi una carriera decisamente più rispettabile. Allo stesso modo, il resto che film mostra non è univoco: Ines, Clara e Betty sono tre sorelle che si scopriranno fra loro gradualmente, così come altrettanto gradualmente la verità delle loro rispettive vite verrà fuori, come a dimostrare per l’ennesima volta che la realtà non è mai quella che appare. Dunque, il film stesso risulta essere non più la volontà di lanciare frecciate al mondo dello spettacolo e di farne oggetto, se non proprio di satira almeno di ironia, ma piuttosto la volontà di offrire il ritratto di un essere umano e il confronto, sempre affascinante, fra personalità diverse tra loro e che sarebbero state tali anche se trasferite in un contesto differente.

Diego Abatantuono in La cena per farli conoscereA questo proposito, c’è da chiedersi se una scelta del cast diversa da Ines Sastre per la francese Ines, Vanessa Incontrada per la spagnola Clara e Violante Placido per la romana Betty avrebbe sortito comunque lo stesso felice risultato, dato che il film si regge sul dialogo e confronto fra i personaggi e, quindi, sulla presenza scenica e capacità interpretativa dei singoli attori. Così come c’è da chiedersi se il personaggio del marito di Betty fosse propriamente necessario o se invece è superfluo, mentre la risposta consiste forse nella sua ipotizzabile funzionalità a spezzare un universo altrimenti troppo al femminile, nonostante questo personaggio porti il lato peggiore dell’universo maschile, aspetto per fortuna stemperato nell’ironia. Tuttavia, anche Alma – la scrittrice e candidata fiamma di Lanza, interpretata da una ancora più brava Francesca Neri – pare portare il lato peggiore del mondo femminile ma, una volta tornata in sé, dimostrerà come le donne possono essere più intuitive e lungimiranti degli uomini.

Francesca Neri e Diego Abatantuono in una scena di La cena per farli conoscereE così, La cena per farli conoscere si rivela essere un film che non solo esplora i diversi caratteri umani mettendoli poi a confronto, non solo un film che esplora le dinamiche familiari, ma anche un film che pone a confronto l’universo femminile con quello maschile, con i rispettivi comportamenti e le rispettive mentalità. Probabilmente, non è un caso che le tre donne dalle quali Lanza ha avuto le figlie abbiano avuto con lui anche gli stessi problemi e le stesse reazioni, nonostante l’appartenenza a paesi e a culture diverse, come a voler dire che nelle reazioni si è comunque universali e, se appartenenti allo stesso sesso, anche simili.

Infine, la volontà di mescolare il sorriso alle lacrime accompagna il regista fino ai titoli di coda; da segnalare anche i dialoghi in spagnolo – seppur esigui e brevi – nel prologo che funge da introduzione e presentazione delle figlie di Lanza, e sparsi poi nel resto del film.


La locandina di La cena per farli conoscereTitolo: La cena per farli conoscere (Commedia Sentimentale)
Regia: Pupi Avati
Sceneggiatura: Pupi Avati
Fotografia: Pasquale Rachini
Interpreti: Diego Abatantuono, Vanessa Incontrada, Violante Placido, Inés Sastre, Francesca Neri, Blas Roca Rey, Fabio Ferrari, Osvaldo Ruggieri, Marica Pellegrinelli, Gaia Zoppi, Gaston Troiano, Gianfranco Barra, Manuela Morabito
Nazionalità: Italia, 2007
Durata: 1h. 45′


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