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"La grande scommessa" di Adam McKay

26 gennaio 2016 Recensioni 0 Commenti
La grande scommessa

Universal, 7 Gennaio 2016 – Saccente

2005: il mercato immobiliare statunitense è il più solido al mondo, perché è risaputo che i mutui non vengono concessi proprio a chiunque. Un pugno di tecnici e speculatori comincia però a sospettare l’avvicinarsi di uno scenario imprevisto, e capisce come ricavarne un grosso profitto. Basta che l’economia globale collassi…


Christian Bale in La grande scommessaTerzo film importante tratto da un libro di Michael Lewis dopo The Blind Side e L’arte di vincere, questo La grande scommessa è l’ennesimo tentativo di spiegare al pubblico di massa le origini della crisi economica esplosa nel 2008. Lo fa scegliendo la farsa e la commedia appena appena nera, ma soprattutto lo fa senza venire a troppi compromessi sul linguaggio necessario. Questa scelta è riuscita così a catalizzare l’attenzione della critica e le nomination a Oscar e Golden Globe su questo titolo: per oltre due ore, le quattro star protagoniste riversano sull’ignaro spettatore una quantità di termini tecnici di una materia tanto impalpabile quanto subdola. Peccato che il film non riesca a trasudare tutto il coraggio e l’intelligenza che vorrebbe.

Brad Pitt in La grande scommessaLe storie messe in campo sono tre, e hanno tutte per protagonisti dei tecnici del mercato immobiliare che decidono di scommettere sul crollo dell’economia per guadagnarci a loro volta. Tutte e tre le storie seguono il medesimo percorso, rimbalzando l’una contro l’altra in modo anche funzionale, ma con l’intoppo che una delle tre, quella dei due giovani spalleggiati dall’esperto in ritiro, funziona poco e non aggiunge quasi niente. A ciò va aggiunta una caratterizzazione dei personaggi come stereotipi, l’infrangersi della quarta parete forse necessario ma abusato, e una divisione tra “buoni” e “cattivi” fuori luogo.

Jeremy Strong, Rafe Spall, Hamish Linklater, Steve Carell,  e Ryan Gosling in una scena di La grande scommessaLa grande scommessa ha però l’innegabile merito di sfruttare al meglio tutto il risentimento che il pubblico ha covato per anni per i direttori delle grandi banche e i controllori dell’alta finanza che hanno reso possibile il tracollo. Tutto il fumo prodotto dalla cabina di regia cela una ben nota verità: per anni pochissime persone si sono arricchite alle spese di milioni di altre, per poi far pagare agli stessi gabbati i loro errori. Il vero valore della pellicola è quindi riassuntivo e informativo, ed esplode non a caso nell’ultimo atto del racconto, quando i nodi della crisi vengono al pettine e il ritmo finalmente rallenta, mostrando le macerie.

 Jeremy Strong, Hamish Linklater e Rafe Spall in una scena di La grande scommessaQualche  piccola nota a margine: dei grandi nomi coinvolti, Christian Bale e Steve Carell fanno faville anche sopra le righe mentre Ryan Gosling e Brad Pitt rasentano l’impresentabile. Camei di Margot Robbie, Anthony Bourdain e Selena Gomez. Per una riflessione sull’argomento meno emotiva e più seria vale la pena recuperare piuttosto Margin Call, Too Big to Fail e il documentario Inside Job.


La locandinaTitolo: La grande scommessa (The Big Short)
Regia: Adam McKay
Sceneggiatura: Charles Randolph, Adam McKay
Fotografia: Barry Ackroyd
Interpreti: Christian Bale, Steve Carell, Ryan Gosling, Brad Pitt, Hamish Linklater, Jeremy Strong, Rafe Spall, John Magaro, Finn Wittrock, Adepero Oduye, Jeffry Griffin, Byron Mann, Marisa Tomei, Melissa Leo, Karen Gillan, Margot Robbie, Anthony Bourdain, Selena Gomez
Nazionalità: USA, 2015
Durata: 2h. 10′


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