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"La sconosciuta" di Giuseppe Tornatore

18 ottobre 2006 Recensioni 0 Commenti
Emanuela Perozzi, 18 Ottobre 2006: Torbido
Medusa, 20 Ottobre 2006

La sconosciuta è Irena, arrivata in Italia anni prima dall’Ucraina e che vive tra i fantasmi del suo passato e la ricerca del presente, due piani temporali che si intrecciano e si sovrappongono componendo un puzzle intrigante e pieno di costanti tensioni…


L’ultima pellicola di Giuseppe Tornatore è ambientata in una città italiana resa volutamente irriconoscibile e immaginaria, trasfigurata nei suoi aspetti reali in modo da conferire alla storia narrata quella universalità che più le si addice. La “sconosciuta” è infatti Irena (Ksenia Rappoport), una ragazza ucraina con un terribile passato di prostituta e vittima di un giro illecito di “figli su ordinazione” gestito dal suo aguzzino “Muffa” (Michele Placido), una delle tante ragazze dell’Est che finiscono nella rete di uomini senza scrupoli, rimbalzando nelle pagine della nostra cronaca nera. Nera è anche l’atmosfera ricreata dal regista siciliano per identificare un ideale equilibrio tra la visceralità e la passionalità della scottante tematica trattata e la freddezza dei fatti, la dura realtà di una cronaca che conosciamo fin troppo bene. Il registro non è quello di denuncia bensì quello del mistero, una scelta espressiva che segue itinerari già affrontati vent’anni fa dal regista nel suo film d’esordio, Il camorrista, e dominati dalla violenza più esasperata, dalla durezza delle immagini.

Un noir dalle atmosfere fosche, sudicie e ambigue in cui la musica di Ennio Morricone denota ogni avvicendamento emotivo della storia e ogni situazione conflittuale e misteriosa in cui i personaggi si trovano ad agire, risultando troppe volte eccessiva, invadente, sovrapposta ai dialoghi e inopportuna. Tra inverosimiglianze linguistiche (ogni personaggio parla con un accento diverso), forse ancora una volta volute per dare alla storia una caratterizzazione di universalità, e inverosimiglianze narrative piuttosto ingiustificate, la vita della sconosciuta si infittisce di mistero e si intreccia fatalmente con quella della famiglia Adacher, la moglie Valeria (Claudia Gerini), il marito Donato (Pierfrancesco Favino) e la figlioletta Tea (la piccola Clara Dossena).

La sovrapposizione dei piani temporali attraversa la mente di Irena fin dai primi fotogrammi, fornendo allo spettatore una serie di indizi che legano il passato tragico della donna e il ricordo di un amore tenero ad un presente in cui il risvolto sentimentale originato dal rapporto con la piccola Tea spalanca pian piano le porte di un enigma ancor più complicato, in cui l’orrore sembra non avere fine. Irena cerca di mettere a posto una vita troppo distratta durante la quale sono stati tanti gli errori che ha commesso, tante le cose che le sono sfuggite e troppe quelle di cui non si è neppure accorta. Come l’essere diventata donna, ad esempio.

Questa ricerca, questo investimento affettivo che la donna tenta in ogni modo di veicolare è indubbiamente l’aspetto più positivo di un film il cui giudizio, complessivamente, non può dirsi negativo ma neppure completamente convincente. L’altro aspetto positivo, e potremmo dire il più positivo, è l’ottima interpretazione di Ksenia Rappoport nei panni di un personaggio molto difficile. L’attrice russa, famosissima nel suo paese e “sconosciuta” da noi, ha negli occhi un’intensità rara, e il tono della voce, il modo di parlare, il suo volto struggente, molte delle espressioni che utilizza e persino il modo profondamente rispettoso e armonico con cui si rivolge agli altri personaggi, la rendono una figura d’altri tempi, tanto da ricordare a tratti le suggestioni delle eroine russe della letteratura e del teatro ottocentesco.


Titolo: La sconosciuta
Regia: Giuseppe Tornatore
Sceneggiatura: Giuseppe Tornatore
Fotografia: Fabio Zamarion
Interpreti: Ksenia Rappoport, Clara Dossena, Michele Placido, Claudia Gerini, Piera degli Esposti, Alessandro Haber, Pierfrancesco Favino, Angela Molina, Margherita Buy, Nicola Di Pinto, Paolo Elmo, Simona Nobili, Elisa Morucci
Nazionalità: Italia – Francia, 2006
Durata: 1h. 58′


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