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Lady Bird di Greta Gerwig

20 marzo 2018 Recensioni 2 Commenti
Lady Bird

Universal, 1 Marzo 2018 – Lucido

L’anno scolastico 2002/03 è l’ultimo delle superiori per Christine “Lady Bird” McPherson, che sogna di andarsene da Sacramento per studiare in una grande Università. Deve fare però i conti con la povertà della propria famiglia, la mancanza di fiducia che lei sembra suscitare ovunque, e un paio di ragazzi sbagliati…


Esiste forse un’età in cui si è più insofferenti, dei diciott’anni? Lady Bird sembra dirci proprio di no, ma che in fondo va bene così. Ennesima storia di attraversamento di quella tormentata linea d’ombra che separa l’adolescenza dall’età adulta, l’esordio in solitaria di Greta Gerwig da regista attinge a piene mani dalla biografia della sua autrice per mettere in scena tutto quello che ci si aspetterebbe dal moderno film indipendente americano. Per fortuna, in Lady Bird c’è qualcosa a sollevarlo dall’inutile racconto del proprio ombelico che rischiava di essere. C’è il giusto peso ai sentimenti, un distacco adulto che però non preclude l’empatia per la protagonista, un senso di nostalgia che non si fa stucchevole, un gusto leggermente rétro che non è mai fine a se stesso, quanto utile a rappresentare un contesto.

Nonostante si possa tracciare benissimo la scuola cinematografica di provenienza, la sceneggiatura di Lady Bird riesce a sfumare sulla banale descrizione della provincia statunitense per portare i suoi personaggi a confrontarsi con temi universali alzando decisamente il tiro delle proprie ambizioni. Qui è dove il film arriva e non si ferma, senza dare risposte che vadano al di là della portata della sua stessa protagonista, in una scelta coerente ma che potrebbe lasciare insoddisfatti chi si aspettava di più.

Di sicuro, di più non si poteva chiedere a Saoirse Ronan, una delle attrici migliori della sua generazione, che si trova qui a essere l’anima perfetta per il ruolo. La sua prova è l’elemento che rende il film meritevole di una visione da parte di tutti i diciottenni e gli adulti nostalgici. A patto di poter accettare un finale lasciato volutamente aperto e chiuso allo stesso tempo, magari per un futuro proseguimento della vicenda.


La locandinaTitolo: Lady Bird (Id.)
Regia: Greta Gerwig
Sceneggiatura: Greta Gerwig
Fotografia: Sam Levy
Interpreti: Saoirse Ronan, Laurie Metcalf, Tracy Letts, Lucas Hedges, Timothée Chalamet, Beanie Feldstein, Lois Smith, Stephen McKinley Henderson, Odeya Rush, Jordan Rodrigues, Marielle Scott, Jake McDorman, John Karna, Bayne Gibby, Laura Marano
Nazionalità: USA, 2018
Durata: 1h. 34′


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Attualmente ci sono 2 commenti a questo articolo:

  1. Marco ha detto:

    Onesto e carino racconto sull’adolescenza, già risaputo, ma che gode di meritevoli interpretazioni e un’attenta regia che ho apprezzato senza eccessi.
    Come indie non è male anche se v’è n’è sono di migliori in giro.

    Albe l’hai visto?

  2. Alberto Cassani ha detto:

    Non sono un amante della Gerwig, e questo suo film in particolare non mi riesce di trovare la voglia di vederlo.

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