"L'amore e basta" di Stefano Consiglio

Lucky Red, 4 Settembre 2009 – Ripetitivo
In giro per l’Europa, tra l’Italia e Parigi, da Roma alla Bassa Padana, fino a Barcellona e Berlino, nove storie di amore omosessuali, tra voglia di normalità e rivendicazioni diverse, con figli e pregiudizi, per raccontare che l’amore è uguale per tutti…
Quando si dice che un film cade a fagiolo: aggressioni all’arma bianca a coppiette omosessuali fuori dalla discoteca, locali per gay bruciati, intimidazioni verbali in onda su radio di partito. Mentre si respira nell’aria un’odiosa ondata di reazione allo sdoganamento dell’omosessualità, Stefano Consiglio, documentarista di lungo corso, approda alle Giornate degli Autori del Festival di Venezia e nelle sale italiane, con un’indagine sull’omosessualità, per affermarne non il valore socioculturale, ma per capirne semplicemente il viaggio negli affetti. Con risultati però di profilo un po’ basso.
L’amore e basta, prodotto da Angelo Barbagallo e Andrea Occhipinti, è un documentario che più classico e statico non si può o meglio, una raccolta d’interviste con cui raccontare tra sincerità e ironia la realtà di una “minoranza” che è semplicemente un lato della nostra società che non vogliamo o riusciamo a conoscere fino in fondo. Il centro del film, anche se il termine non sembra adeguato, è infatti la descrizione della vita sentimentale delle coppie omosessuali – maschili o femminili – la riflessione non solo sulla difficoltà di queste coppie di affrontare i pregiudizi e gli ostacoli della società “etero” ma specialmente su come il rapporto di coppia tra persone dello stesso sesso è semplicemente un rapporto d’amore (efficace il titolo), scevro dai luoghi comuni che da sempre affliggono l’immaginario – Povia a Sanremo ne è stato un esempio lampante – come l’insoddisfazione esistenziale, il rapporto coi genitori, la promiscuità sessuale.
Consiglio è attento nel cercare la verità e la semplicità delle sue storie, ma non riesce a dargli un’adeguata forma cinematografica: apre con Zingaretti che legge una poesia di Aldo Nove e inframezza gli episodi con animazioni poeticizzanti di Ursula Ferrara, ma nonostante questo tentativo di lirismo un po’ disperato, la pellicola resta piatta e interessa solo a tratti, solo a seconda di chi racconta le proprie vite. E questo perché in un documentario anche più che in altri generi, la regia è il film, lo plasma, gli da non solo ritmo e linguaggio, ma anche il corpo essendo assente una vera e propria sceneggiatura, e Consiglio, al di là di un giochino allo specchio nell’episodio del travestito, non fa altro che raccogliere, diligentemente e piattamente, le testimonianze, senza impaginarle, senza dargli un aspetto. Sfiorando così noia e banalità per un prodotto che invece avrebbe meritato una forza diversa, per poter incidere sulle coscienze.
Titolo: L’amore e basta
Regia: Stefano Consiglio
Sceneggiatura: —
Fotografia: Francesco Di Giacomo, Marco Onorato
Interpreti: Luca Zingaretti, Ursula Ferrara
Nazionalità: Italia, 2009
Durata: 1h. 25′
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