"Le lacrime della Tigre Nera" di Wisit Sasanatieng

Bim, 8 Marzo 2002 – Ridicolo
Dum è un bandito di umili origini da sempre innamorato di una ragazza di buona famiglia. La coppia viene separata dopo che un incidente mette in pericolo la vita di lei, e quando i due si ritrovano lei è promessa sposa di un ufficiale di polizia. Dum ha un solo modo per evitare che il matrimonio sia celebrato…
Ha perfettamente ragione Giona A. Nazzaro quando scrive, su Rumore, che se questo film fosse stato prodotto in un qualunque paese occidentale, e quindi senza quell’alone di esotico che lo circonda, sarebbe stato massacrato da tutti. Invece, essendo una produzione tailandese che pare voler rievocare i fasti del cinema classico di Bangkok, eccolo inserito nella sezione “Certain Regard” del Festival di Cannes 2001.
Wisit Sasanatieng ha messo in scena un melodramma insopportabile, con dialoghi spesso ridicoli e sottolineato da canzoncine inascoltabili. Dal lato visivo, il film fa il verso a molto cinema occidentale (quello di Sergio Leone su tutti), con profusione di effettacci splatter e scenografie assolutamente oscene. L’idea del regista di correggere elettronicamente i colori, per dare alla pellicola un gusto retrò, può forse funzionare in ottica tailandese, ma agli occhi occidentali risulta completamente ridicola.
A dir la verità, comunque, la prima metà del film è certamente più divertente di Zora la vampira, per lo meno se la si guarda in ottica trash. Anzi, se proprio vogliamo esaltare questa produzione, potremmo anche inneggiare alla nascita di un nuovo maestro del trash. Evviva.
Titolo: Le lacrime della Tigre Nera (Fa talai jone)
Regia: Wisit Sasanatieng
Sceneggiatura: Wisit Sasanatieng
Fotografia: Nattawut Kittikhun
Interpreti: Chartchai Ngamsan, Stella Malucchi, Supakorn Kitsuwon, Arawat Ruangvuth, Sombati Medhanee, Pairoj Jaisingha, Naiyana Shiwanun, Kanchit Kwanpracha, Chamloen Sridang
Nazionalità: Thailandia, 2001
Durata: 1h. 50′
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