"L'uomo senza passato" di Aki Kaurismäki
Alberto Cassani, 19 Giugno 2002: Decadente |
Bim, 6 Dicembre 2002
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Un uomo viene brutalmente aggredito e rapinato. A seguito di un colpo in testa l’uomo perde la memoria, ed inizia a vagare senza meta per la Helsinki, finendo in una baraccopoli in compagnia di altri poveracci…
Nonostante il buon successo di Nuvole in viaggio, Aki Kaurismäki resta un regista per pochi (di culto, si usa dire). Dotato di una comicità efficace ma un po’ straniante, di una regia essenziale e abituato ad ambientazioni che definire squallide sarebbe far loro un complimento, Kaurismäki ha saputo produrre nel corso degli anni delle perle che meritano un posto nelle filmoteche di tutti gli amanti del cinema.
L’uomo senza passato, che ha vinto il Premio Speciale della Giuria a Cannes 2002, è forse il miglior film di Kaurismäki. Nuvole in Viaggio era raccontato certamente meglio, ma questa volta ci troviamo davanti diversi colpi di genio davvero memorabili.
Come i precedenti è un film divertente, efficacissimo nel ritrarre in maniera grottesca un gruppo di falliti che tra una sfiga e l’altra trovano modo di godersi la vita grazie all’Amore e alla solidarietà. E all’uscita dalla sala ci viene il dubbio che la loro situazione non sia poi così diversa dalla nostra…
Titolo: L’uomo senza passato (Mies vailla menneisyyttä)
Regia: Aki Kaurismäki
Sceneggiatura: Aki Kaurismäki
Fotografia: Timo Salminen
Interpreti: Markku Peltola, Kati Outinen, Juhani Niemelä, Kaija Pakarinen, Sakari Kuosmanen, Anniki Tähti, Marko Haavisto, Poutahaukat, Esko Nikkari, Outi Mäenpää, Pertti Sveholm, Matti Wuori, Aino Seppo, Janne Hyytïäinen, Elina Salo
Nazionalità: Finlandia, 2002
Durata: 1h. 37′
Anche se è davvero difficile elevare un film di Kaurismaki sugli altri (suoi) penso anch’io che questo potrebbe essere la sua opera migliore. Un regista immenso, personalmente credo sia uno dei più grandi in assoluto nel panorama odierno. Come tutti i suoi film , non è da perdersi assolutamente.
Anche l’ultimo suo, “Miracolo a Le Havre”, non è niente male, pur essendo diversissimo da tutto quello che aveva fatto in precedenza.
“Miracolo a le Havre” l’ho guardato due volte in due giorni… a me è piaciuto molto. E’ vero, è diverso dagli altri, ma la classe rimane la stessa 🙂
Oltre al modo in cui Kaurismaki affronta tematiche importanti ed a volte penose in maniera appunto ironica, malinconica e “romantica”, mi fa impazzire il suo lato umoristico (a cui puntualmente si fa riferimento in recensione) mediante il quale crea un equilibrio sovente perfetto (per i miei gusti).
Però bisogna essere ben preparati. Le poche persone cui ho consigliato dei suoi film, volevano dar fuoco al cinema, a fine proiezione.
Beh, anche quando ho cercato di trasmettere il mio entusiasmo ad amici usufruendo dei DVD ho rischiato dessero fuoco… a me. 🙂
Eppure non capisco perché: nemmeno io amo certo cinema troppo “intellettuale” o pretenzioso, ma i film di Kaurismaki scorrono fluenti e l’ultima sensazione che provo visionandoli è noia.