Les Choristes - I Ragazzi del Coro di Christopher Barratier
FilmAuro, 29 Ottobre 2004 – Piacevole
Un famoso direttore d’orchestra incontra un suo vecchio compagno di collegio. I due ripercorrono quei mesi fatti di scontri, punizioni, passeggiate, partite di pallone e soprattutto tanto canto. E’ grazie ad un sorvegliante che l’uomo ha avuto la possibilità di entrare in conservatorio…
Per una persona abituata ad andare spesso al cinema, l’inizio di questo Les Choristes può risultare particolarmente irritante. E’ difficile, infatti, non pensare a Nuovo Cinema Paradiso vedendo Jacques Perrin ricevere mentre sta cercando di riposare la notizia della morte di una persona a lui cara. E anche nel prosieguo della proiezione, il film riecheggia spesso scene già viste in tante pellicole più o meno note, provenienti da ogni latitudine.
Eppure, nonostante anche un intreccio davvero prevedibile, Les Choristes – I ragazzi del coro si dimostra un film piacevole, decisamente apprezzabile dal pubblico cui si rivolge. Forse non riesce ad essere elegante come vorrebbe, ma nonostante il finale non del tutto riuscito evita almeno di diventare retorico come altri prodotti similari – ma ben più pubblicizzati – hanno fatto in passato. Buoni sentimenti sì, ma con moderazione.
Titolo: Les Choristes – I Ragazzi del Coro (Les Choristes)
Regia: Christopher Barratier
Sceneggiatura: Christopher Barratier
Fotografia: Carlo Varini, Dominique Gentil
Interpreti: Gérard Jugnot, François Berléand, Kad Merad, Jean-Paul Bonnaire, Marie Bunuel, Jacques Perrin, Paul Chariéras, Carole Weiss, Philippe Du Janerand, Erick Desmarestz, Jean-Baptiste Maunier, Maxence Perrin
Nazionalità: Francia, 2004
Durata: 1h. 35′
Visto ieri sera. Come da recensione, risulta molto piacevole alla visione e perché no, anche all’udito.
Il film tratta argomenti piuttosto seri ma con leggiadria, mediante toni volti alla commedia. In questo senso quindi mi sono apparsi giustificati certi stereotipi presenti nella maggior parte dei personaggi che risultano comunque gradevoli, soprattutto il protagonista. Qua e là m’è parso un po’ “tirato via”, e questo forse è il motivo per il quale rimane un film piuttosto leggero, nel senso che le varie problematiche presenti non vengono affrontate in maniera approfondita.
Mi è piaciuto il messaggio volto a celebrare l’altruismo, inteso come ricerca dell’altrui felicità senza badare troppo al propio tornaconto ed alle proprie ambizioni, cosa che non dovrebbe essere intesa come concetto utopico.
D’accordissimo quindi con il semaforo verde: un film da vedere, gradevolmente senza impegno.
Uno dei piu’ clamorosi e sorprendenti successi nel cinema del mio paese di provincia.
Fu replicato a furor di popolo, come si dice.
Io l’avevo fatto vedere ai ragazzi di scuola media, pieno di dubbi riguardo la possibilità che si annoiassero, e invece l’hanno apprezzato tantissimo anche loro. Peccato che il DeLa non ci abbia creduto troppo.
è bellissimmmmmmmmmmmmooooooooooooooooooooooooooooo