Stai leggendo:

"L'Evocazione - The Conjuring" di James Wan

15 agosto 2016 Recensioni 6 Commenti
L'evocazione - The Conjuring

Warner, 21 Agosto 2013 – Vintage

La famiglia Perron si trasferisce in una vecchia casa di campagna. Fin dai primi giorni di permanenza iniziano a verificarsi strani eventi che culminano con apparizioni ed episodi di violenza. I coniugi decidono così di chiedere aiuto a due esperti in materia: Carolyn e Ed Warren, noti specialisti del paranormale…


Una scena di L'evocazione - The ConjuringÈ curioso come tra le ambientazioni più frequenti nella cinematografia dell’orrore si trovino le case, luoghi simbolo dell’intimità. Sono proprio le case – i posti in cui ci si dovrebbe sentire più sicuri – a farsi teatro di apparizioni, possessioni, metamorfosi, assedi e quant’altro, rivelando l’oscura natura che si nasconde dentro i nostri spazi apparentemente più familiari. Ed è proprio di tutto questo che parla L’Evocazione – The Conjuring, che possiede molte delle caratteristiche dell’horror classico, dalla casa (appunto) infestata, con annesse porte, finestre, armadi scricchiolanti, al sovvertimento dell’armonia familiare.

Ron Llivingston, Lily Taylor e Patrick Wilson in L'evocazione - The ConjuringJames Wan, interessante autore cui si riconosce soprattutto l’intuizione di aver lanciato la fortunata saga di Saw dirigendone il primo capitolo, si distacca completamente dagli stilemi dell’horror fisico andando a rispolverare quei fantasmi che non passano mai di moda. La pellicola in questione, infatti, pur proponendo temi arcinoti, dimostra l’efficacia della tendenza ciclica al riesumare i classici, che se riproposti con la giusta formula fanno presa sul grande pubblico. L’Evocazione – The Conjuring si rivela un esperimento riuscito in quanto opera completa, pronta ad abbracciare una fetta più ampia di pubblico rispetto quella cui si rivolge l’horror contemporaneo. Come da copione si parte dalla presunta veridicità delle vicende narrate, facendo riferimento ai fatti accaduti nel 1971 a Harrisville, i quali ispirarono numerose pellicole di genere, tra cui il celebre Amityville Horror. Quanto ci sia di vero non si sa, ma Wan non sembra interessarsene, limitando al minimo le immagini di repertorio, e concentrandosi piuttosto su una linea citazionista, che rende omaggio ai classici di genere.

Vera Farmiga in L'evocazione - The ConjuringIn L’Evocazione – The Conjuring si respirano le atmosfere anni 60-70, riproposte egregiamente grazie a una fotografia sgranata ma non artificiale, una colonna sonora che alterna pezzi storici del progressive rock ai trilli e cigolii divenuti “must” per il genere. Il divertimento della citazione non è mai fine a se stesso, perché dopo una prima parte introduttiva il film prende una sua strada e dimostra, soprattutto nel finale, di avere un’anima propria, e di riuscire a gestire più registri, spesso inconciliabili tra loro. La fluidità e il dinamismo dei movimenti di camera strizzano l’occhio ai maestri come Argento e Raimi, ma conferiscono vivacità alla pellicola, che con un buon crescendo di tensione vanta una parte finale piuttosto potente e intensa. L’effetto finale è indubbiamente quello di un prodotto che non si differenzia per originalità, ma che riesce comunque a brillare di luce propria, compensando le carenze di plot con trovate d’effetto.

L’autofagocitosi del genere horror passa anche per L’Evocazione – The Conjuring, ma in questo caso il meccanismo, seppur prevedibile, funziona grazie a un’escalation ben ponderata di elementi che trova la sua armonia tra terrore e dramma familiare, tra evocazioni spiritiche e ri-evocazioni storiche.


La locandina di L'evocazione - The ConjuringTitolo: L’Evocazione – The Conjuring (The Conjuring)
Regia: James Wan
Sceneggiatura: Chad Hayes, Carey W. Hayes
Fotografia: John R. Leonetti
Interpreti: Vera Farmiga, Patrick Wilson, Ron Livingston, Lily Taylor, Shanley Caswell, Hayley McFarland, Joey King, Mackenzie Foy, Kyla Deaver, Shannon Kook, John Brotherton, Sterling Jerins, Marion Guyot, Morganna Bridgers, Amy Tipton
Nazionalità: USA, 2013
Durata: 1h. 52′


Percorsi Tematici

  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  

Attualmente ci sono 6 commenti a questo articolo:

  1. Marco ha detto:

    D’accordo col recensore anche se sarei stato un pò più critico verso la parte finale.
    Sicuramente meritevole di visione, con una prima parte sull’infestazione della casa, dove alcune scene indovinate sono ottimamente girate, migliore di una seconda riguardante la possessione della madre abbastanza risaputa ma comunque discreta (anche perchè inframmezzata con altri passaggi sull’infestazione).
    Molto belle le due scene (una è il prologo) con protagonista la bambola Annabelle.
    Ottima fotografia, musica e comparto attoriale indovinato.
    Migliore di “Insidious” però gli ho preferito le precedernti opere di Wan.

  2. Marco ha detto:

    Albe te dei due “Conjuring” che ne pensi?
    “Annabelle”?
    “The Boy” di ?

  3. Alberto Cassani ha detto:

    Devo averlo già scritto da qualche parte, che il primo Conjuring mi era piaciuto talmente poco che non ho voluto vedere né il seguito né Annabelle. The Boy invece l’ho trovato noiosissimo e piattissimo al momento di scatenare l’azione.

  4. Marco ha detto:

    Al contrario a me, “The Boy” non è dispiaciuto affatto, sopratutto per il fatto che riesce a suggerire 2 eventuali spiegazioni, per poi annullarle e deliziarci con un buonissimo colpo di scena nel prefinale.
    La regia riesce a tenere alta la suspence, anche se un paio di volte cade nel tipico sbalzo sonoro che può irritare ma tant’è.
    Piaciuto molto 3/4 di film ma la virata slasher nell’ultima mezz’ora ha fatto perdere al film un pò di punti.
    Apprezzabile, comunque, per aver cercato di raccontare qualcosa di diverso ed originale rispetto ai film di genere con una trama similare.
    Notevole passo in avanti per William Brent Bell dopo i mediocri “Stay Alive” e ” L’Altra Faccia Del Diavolo”.
    Suggestive scenografie e fotografia.

  5. Marco ha detto:

    Albe hai poi recuperato i due “Annabelle”?
    Ti consiglio caldamente il seguito-prequel: come regia e sceneggiatura è tre volte superiore al moscio capostipite.
    Non un capolavoro del genere, certo, ma come horror funziona molto bene.

  6. Alberto Cassani ha detto:

    No, ho deciso di ignorare completamente questa serie. Il primo l’ho proprio odiato.

Scrivi un commento

Devi essere autenticato per inserire un commento.