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"The Conjuring - Il caso Enfield" di James Wan

16 agosto 2016 Recensioni 4 Commenti
The Conjuring - Il caso Enfield

Warner, 23 Giugno 2016 – Stanco

Ed e Lorraine Warren, noti specialisti del paranormale, sono in uscita da uno dei casi più difficili e celebri della loro carriera: la strage di Amityville. I fantasmi delle oscure vicende passate continuano a tormentare Lorraine, fin quando nel borgo londinese di Enfield iniziano a verificarsi strani fenomeni nella casa della famiglia Hodgson…


The Conjuring – Il caso EnfieldCiò che si richiede ai sequel in generale, e che nella maggior parte dei casi non viene rispettato, è la capacità di slegarsi dall’eredità del primo capitolo e di essere in grado di percorrere un proprio percorso che gli possa conferire un’anima indipendente. In questo seguito ritroviamo James Wan, con annessi fantasmi e indagatori del mistero, nel tentativo di bissare il successo del primo capitolo, e allo stesso tempo della fortunata saga di Insidious. Già da questi elementi si potrebbe instillare nello spettatore il sentore di trovarsi di fronte a un prodotto in linea con ciò che il genere propone ormai da anni. Tuttavia il regista di origini malesi ha dimostrato ampiamente di sapersi confrontare con i più ampi scenari del brivido, motivo per cui The Conjuring – Il caso Enfield ha attirato su di sé attenzioni mediatiche maggiori rispetto a un semplice horror.

Frances O'Connor in The Conjuring – Il caso EnfieldIl film parte su un binario inaspettato, rievocando il controverso caso di Amityville del 1974, in cui il figlio maggiore uccise tutta la famiglia in circostanze oscure, mosso forse da presenze demoniache. È proprio dagli strascichi funesti di questo orribile episodio che nasce il presentimento di Lorraine, continuamente tormentata da visioni di morte, che qualcosa sia ancora irrisolto.

Patrick Wilson in The Conjuring – Il caso EnfieldRispetto alla consuetudine dei film di genere, The Conjuring – Il caso Enfield presenta una durata piuttosto importante (133 minuti) a testimoniare l’ambizione del progetto, e una sceneggiatura accurata, elemento fondamentale nella filmografia del regista. Nonostante una confezione più che dignitosa e le potenzialità dello script, il film soffre di una stanchezza interiore che lo frena per tutta la prima parte, e il gioco del vero/falso – che in un horror funziona ormai pochissimo – non lo aiuta a decollare. Se nel primo episodio la fase di preparazione, con le celate apparizioni delle presenze, rappresentava una sorta di sensore di regolazione della tensione, qui si decide di mostrare fin da subito qualcosa di più, con conseguente perdita di attrattiva di molte sequenze. Non mancano buone trovate e scene a effetto, ma si avverte un’enorme fatica nel conferire fluidità alla vicenda, che in un film di questo genere, pesa e non poco. A colpire in negativo è in particolare la carenza di fantasia visiva nella messa in scena di molte sequenze che avrebbero meritato più enfasi.

Masidon Wolfe in una scena di The Conjuring – Il caso EnfieldThe Conjuring – Il caso Enfield rispetta nella forma gli stilemi del sequel ideale, prendendo le distanze dal suo predecessore e limitando al minimo il citazionismo divertito, ma soffre una serietà eccessiva che lo appesantisce per tutta la sua lunga durata. Wan e i suoi spiriti maligni fanno il loro dovere, senza spingersi oltre, deludendo in parte chi sperava in una timida rinascita del genere, ma che trova un prodotto che di extra- ordinario ha soltanto, appunto, i fantasmi.


La locandina di The Conjuring – Il caso EnfieldTitolo: The Conjuring – Il caso Enfield (The Conjuring 2)
Regia: James Wan
Sceneggiatura: Carey Hayes, Chad Hayes, James Wan, David Leslie Johnson
Fotografia: Don Burgess
Interpreti: Patrick Wilson, Vera Farmiga, Madison Wolfe, Frances O’Connor, Lauren Esposito, Benjamin Haigh, Patrick McAuley, Simon McBurney, Maria Doyle Kennedy, Simon Delaney, Franka Potente, Bob Adrian, Robin Atkin Downes, Bonnie Aarons, Javier Botet
Nazionalità: USA – Canada, 2016
Durata: 2h. 13′


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Attualmente ci sono 4 commenti a questo articolo:

  1. Marco ha detto:

    Concordo con la recensione sui difetti enunciati.
    Stesso discorso che feci per il primo capitolo: si lascia ben guardare, cast tecnico di pregevole fattura, varie belle trovate registiche (Wan si mantiene sempre su buoni livelli) ma sceneggiatura che riprende troppo pedissequemente i clichè tipici del genere, che ci può stare, ma alla lunga, il senso di già visto viene fuori, ciò senza creare troppa noia ma neanche tanta esaltazione.
    Ho apprezzato alcuni risvolti di trama nella parte finale tipici dei trascorsi di Wan.
    Scivolone pauroso è stata l’introduzione de l’uomo storto creato, tra l’altro, con pessima CGI.
    Piaciute anche alcune scene di intimità fra i due protagonisti e i figli.
    Paura e tensione non ne ho ravvisata.

    Albe che ne pensi della saga e dei suoi due spin-off?

  2. Alberto Cassani ha detto:

    Ho visto solo il primo, e ho fatto fatica ad arrivare alla fine.

  3. Marco ha detto:

    Qualcuno ha visto il terzo capitolo?
    Per me il più moscio e debole della serie, insieme con, diretto tra l’altro sempre dallo stesso regista, “La Llorona”.

  4. Alberto Cassani ha detto:

    Mi ripeto: ho odiato talmente il primo capitolo che non ho nessuna voglia di vedere gli altri.

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