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Life - Non oltrepassare il limite di Daniel Espinosa

23 gennaio 2018 Recensioni 2 Commenti
Life - Non oltrepassare il limite

Warner, 23 Marzo 2017 – Ancestrale

La Stazione Spaziale Internazionale recupera dei campioni prelevati su Marte. Gli scienziati, a bordo, riescono anche a riattivare una cellula vivente trovata in quei campioni, ma l’essere marziano comincia ben presto a crescere e a mostrare la propria aggressività…


Life chiede molto allo spettatore, perché la sospensione dell’incredulità è molto spesso oltre la soglia massima. Tuttavia, se si è disposti ad aprire un credito illimitato nei confronti dell’incoerenza scientifica, il film diventa a tratti accettabile. La forza di Life – Non oltrepassare il limite (anche se non è ben chiaro quale sia il limite cui fa riferimento il titolo italiano) sta proprio nell’alieno assassino e distruttore: le scene migliori sono proprio quelle in cui la creatura venuta da Marte uccide o stritola le sue vittime. Espinosa sa ben sfruttare alcune fobie ancestrali dell’essere umano per costruire scene claustrofobiche ed estremamente efficaci: la paura dell’ignoto, chiudere alcune persone in un ambiente chiuso e ostile sono le uniche armi davvero efficaci che il film ha, ed Espinosa riesce a sfruttarle.

Sfortunatamente, le scene in cui l’alieno è in azione e uccide sono le uniche a essere valide: le sequenze di raccordo sono inutili e farraginose, e lasciano il tempo allo spettatore di ragionare su quello che sta guardando, rendendolo consapevole che non ha alcuna base logico-scientifica. È possibile che sotto la crosta azione/horror/fantascienza, Espinoza (e gli sceneggiatori) volesse realizzare un film che fosse anche un monito: sperimentare con la vita può essere pericoloso. Si potrebbe intendere Life come un riferimento all’ingegneria genetica, sempre più presente, o agli studi per trovare la vita al di fuori del sistema solare. Purtroppo, però, il messaggio si perde nel mare di incongruenze logiche in cui è immerso, e quello che rimane è un mediocre film di intrattenimento. Va comunque dato atto al regista di saper utilizzare il mezzo e saper creare tensione quando occorre.

Se la realizzazione tecnica è altalenante, la componente artistica è quasi sempre di basso livello. Jake Gyllenhaal, Rebecca Ferguson e Ryan Reynolds – i tre attori di punta della pellicola – si impegnano al minimo sindacale in parti che sono abbastanza piatte e che impongono loro di urlare comandi o brevi frasi per gran parte del tempo. Life non è un film completamente da buttare: alcune sequenze sono davvero intense e riescono a smuovere sensazioni ataviche, oltre che a chiudere la bocca dello stomaco, ma tutto sommato è un film come tanti altri, di cui probabilmente nessuno si ricorderà tra qualche anno: più adatto per una serata sul divano di casa mangiando pop-corn che per una serata al cinema.


La locandina di Life - Non oltrepassare il limiteTitolo: Life – Non oltrepassare il limite (Life)
Regia: Daniel Espinosa
Sceneggiatura: Rhett Reese, Paul Wernick
Fotografia: Seamus McGarvey
Interpreti: Jake Gyllenhaal, Rebecca Ferguson, Ryan Reynolds, Hiroyuki Sanada, Olga Dykhovichnaya, Ariyon Bakare
Nazionalità: USA, 2017
Durata: 1h. 44′


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Attualmente ci sono 2 commenti a questo articolo:

  1. Marco ha detto:

    Il suo compito di avermi intrattenuto lo ha svolto egregiamente.
    Non potevo immaginare ad una sorta di “Alien 2.0” ma ciò non mi ha affatto disturbato.
    Molto valide le scenografie e gli effetti speciali. Anche la musica sottolinea i passaggi “thrilling” discretamente.
    C’è da dire, però, che poco prima del finale a sorpresa, chi è avvezzo un pò al genere, lo intuisce in anticipo, come ho fatto io 😀

    Budget e incassi complessivi? (Wikipedia al momento è off).

  2. Alberto Cassani ha detto:

    Wikipedia dovrebbe rimanere inaccessibile per un po’, a quanto leggevo ieri. Comunque “Life” è costato poco meno di 60 milioni ma ne ha incassati solo 30 in America e una settantina nel resto del mondo. Non proprio un successone, ma si sarebbe potuto risparmiare qualcosa, secondo me.

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