"Machete" di Robert Rodriguez
Lucky Red, 6 Maggio 2011 – Ignorante
Machete dichiara guerra al Texas. Da solo. Sì, perché c’è una potente organizzazione criminale che ha in pugno l’intero Stato della stella solitaria dopo aver finanziato la campagna elettorale di un folle, assunto killer spietati e fatto fare un sacco di soldi a un narcotrafficante…
«Machete don’t text», Machete non manda messaggi. Da giorni in Laguna non si fa che ripetere questo tormentone. Tutta colpa di Danny Trejo, che si è presentato al Festival di Venezia con bicipiti gonfi e crocifissi d’oro al collo per presentare l’ultimo film di Robert “Planet Terror” Rodriguez. Non esattamente una battuta tipica per un film d’azione. La scena da cui è tratta: Machete tarda a tornare a casa della poliziotta Sartana (Jessica Alba), che quando finalmente lo vede entrare dalla porta gli dice: «Ero in pensiero non potevi mandare almeno un SMS?». In effetti, di dialoghi fuori luogo, scene di violenza sopra le righe e, in generale, sequenze non adatte al genere action ce ne sono in grande quantità. Tanto, l’unica cosa che serve al film è passare da una scena in cui Machete fa fuori uno dei cattivi a una in cui si limita a riempirlo di botte. Tutto sembra studiato – ma neanche troppo… – solo per portare la trama alla grande battaglia finale con l’eroe butterato da una parte e i peggiori criminali del Texas dall’altra. L’uso di trucchetti e mezzucci che farebbero impallidire qualsiasi docente di sceneggiatura è voluto.
Nella scena iniziale del film, tanto per far capire il tipo di pellicola, Machete perde la moglie per mano di Torrez, il solito personaggio stereotipato cattivissimo con giacchetta “alla Hefner” ed esercito di ragazze al seguito. Di lì a poco viene ingaggiato (e subito dopo incastrato) da un gruppo criminale che ha organizzato un finto attentato per far guadagnare consensi a un politico voltagabbana, e da lì a un momento cacciato da una serie infinita di improbabili killer assoldati da Torrez e dal suo braccio destro Booth, un grandioso Jeff Fahey. Ma Machete, l’eroe più trash del momento, una specie di Pino Scotto steroid version, vuole farla pagare a tutti. Anche se non avrebbe bisogno di aiuto, tra l’altro, ha in squadra due femme fatale armate fino ai denti: la già citata Sartana e una barista rivoluzionaria, Luz (Michelle Rodriguez).
Si intuisce facilmente che non è certo la sceneggiatura la cosa più riuscita del film di Rodriguez. Saranno i tanti nudi da exploitation anni ’70, i cellulari che suonano in continuazione o le geniali trovate narrative come Lindsay Lohan che da tossica ninfomane diventa suora guerriera o Machete che ha un fratello prete pistolero, eppure sembra che la storia sia concepita proprio per non stare in piedi. Il minimo indispensabile per portare nei multisala di tutto il mondo la solita pellicola cialtrona, da adolescente, piena zeppa di testosterone e di battutacce.
Quello che ha conquistato il pubblico di Venezia, viceversa, è lo stile di Rodriguez, visionario-cinefilo che ha appensantito la fotografia del proprio film di genere molto (ma molto!) vicino alla serie B. E’ come se avesse lavorato a un film ma avesse in mente un videogioco. E magari al pubblico dei videogiochi c’ha pensato davvero. Il genere più saccheggiato è sicuramente il “mondo aperto” di Rockstar, la software house più discussa della storia dei videogiochi. Le scene migliori (e più violente!) sembrano uscite proprio da Grand Theft Auto San Andreas o dal recente Red Dead Redemption. E in più c’è anche una gustosa citazione: il Senatore McLaughling (Robert De Niro) a un certo punto blocca un taxi e tira fuori l’autista strappandolo dal lato autista per prendere poi il suo posto. Esattamente come fanno Tommy Vercetti o Niko Bellic nella saga di GTA. Con Machete Rodriguez si candida ufficialmente a regista di Gran Theft Auto: The Movie, se mai un giorno sarà prodotto.
Titolo: Machete (Id.)
Regia: Robert Rogriguez, Ethan Maniquis
Sceneggiatura: Robert Rogriguez, Alvaro Rodriguez
Fotografia: Jimmy Lindsey
Interpreti: Danny Trejo, Jessica Alba, Michelle Rodriguez, Robert De Niro, Steven Seagal, Don Johnson, Jeff Fahey, Cheech Marin, Shea Whigham, Lindsay Lohan, Cheryl Chin, Daryl Sabara, Gilbert Trejo, Ara Celi, Tom Savini
Nazionalità: USA, 2010
Durata: 1h. 45′
Stupendo! L’ho atteso per un sacco di tempo n non vedo l’ora che arrivi nelle nostre sale!
A proposito… la data di uscita nei nostri cinema si sa?
No, non ancora. Il film è arrivato a Venezia senza un distributore ed è stato acquistato da Lucky Red praticamente il giorno in cui è stato proiettato qui.
Che sia un cambio di marcia da parte di Rodriguez?
Gli ultimi suoi film ( a parte Sin City ) erano veramente orrendi.
staremo a vedere.
Visto in lingua originale.
Ignorantissimo! Un film assolutamente folle,delirante,divertente e trascinante.
Tipico film Rodrigueziano,che scorre veloce e non annoia e che non è e non vorrebbe essere un gran film.
Consigliato ai fan di quel mattacchione!
Per i fan di Rodriguez e Tarantino è un must.
delusione. l’avrei preferito molto più ignorante e con pochi fronzoli (alla Planet Terror, tanto per intenterci), a tratti l’ho trovato estremamente lento.
mi permetto di dissentire su alcuni passaggi di questa recensione:
“ha appensantito la fotografia del proprio film di genere molto (ma molto!) vicino alla serie B”
ma dove? solo nei primi (validi) 10 minuti…..e basta.
“le geniali trovate narrative come Lindsay Lohan che da tossica ninfomane diventa suora guerriera”
geniale?!?….
“E in più c’è anche una gustosa citazione: il Senatore McLaughling (Robert De Niro) a un certo punto blocca un taxi e tira fuori l’autista strappandolo dal lato autista per prendere poi il suo posto. Esattamente come fanno Tommy Vercetti o Niko Bellic nella saga di GTA.”
beh….con nel 99,99% dei film d’azione.
ho preferito di gran lunga quel gioiello di Planet Terror.
saluti!
Jamp, anche secondo me la trovata della Lohan suora è geniale assai.
Finalmente ieri sono andato al cinema a vederlo con un amico.
La pellicola comincia estremamente bene tanto da farmi pensare…. se fosse tutto così sarebbe un capolavoro… ed invece no…. concordo con Jump, il film in sè non è affatto male, si spegne il cervello e ci si diverte tanto, ma Rodriguez ha fatto di gran lunga meglio con Planet Terror che è molto più compatto e soprattutto fedele a se stesso. In Machete invece mi è sembrato che lo stesso Rodriguez non sapesse esattamente cosa fare, è evidente che da Tarantino non ha imparato nulla.
Il fatto stesso che i graffi sulla pellicola e tutto il resto durino solo quei primi favolosi 10 minuti dice tutto.
Posso perfettamente capire che si sia cercato di produrre una pellicola di serie B anche se con budget di serie A ma ho visto cose che letteralmente mi hanno fatto rabbrividire: non puoi costruirmi un personaggio come quello interpretato da Don Jonson per poi farlo sparire all’improvviso ed in quella maniera!!!! Proprio non puoi . Per non parlare della musichetta da film porno che ogni volta che una femmina manifestava il proprio interesse per il nerboruto eroe ci veniva proposta, l’ho trovato divertente la prima ed anche la seconda volta, ma poi, dico, inventati qualcos’altro! E gli esempi che si potrebbero fare sono molti davvero.
Sul cast invece non si discute…. o meglio, mentre ho trovato Jeff Fahey semplicemente strepitoso (come sempre), De Niro sicuramente divertito dalla sua parte e Steven Seagal impagabile con quei suoi sfottò (anche se tremendamente imbolsito)ma mi spiegate, di grazia, cosa capperi c’entra in tutta questa storia Jessica Alba che oltre alla faccia da Bambi a cui hanno appena sparato alla madre altro non sà fare!?! Sì, carina è carina, e su questo non ci piove, ma le sue doti recitative sono prossime allo 0 ed in più messa di fianco ad un Denny Trejo fà davvero strano…. non sò se ho reso l’idea.
Altro non saprei dire se non che è stata un’occasione sprecata, il buon (ma non troppo) Trejo aveva tutto il carisma necessario da poter far entrare divenire questa pellicola un vero Cult, invece tutto si riduce ad un filmetto molto divertente ma decisamente sopravvalutato.
Sarà che non conosco i videogiochi, ma a me è sembrato uno di quei soliti film in cui ci si diverte (si fa per dire) ad indovinare in anticipo la scena successiva, tanto risulta banale.
Mi sembra un po’ eccessivo perfino per Rodriguez proporre un film che dovrebbe “intrattenere” solo mediante qualche battuta e qualche excursus nello splatter. Le trovate / furbate “pulp” e “from B-movies” credo abbiano fatto il loro tempo, mi auguro che nemmeno Tarantino cavalchi all’infinito il succulento “genere”.
Nemmeno Trejo (che mi è sempre stato simpatico) mi ha convinto, troppo monocorde perfino per un film come questo, al suo confronto Seagal sembra Al Pacino.
Concordo con quanto già espresso in precedenza, “da guardare spegnendo il cervello”: ma per quello non c’è già la TV? Evidentemente il pubblico di Venezia, composto da intellettuali, non ne guarda; forse è per questo che ne è rimasto “conquistato”?
la tv è diseducativa machete è colto
A volte la gente esagera. E troppo. Tipo Plissken quando dice che Seagal sembra Al Pacino in confronto a Danny Trejo, insomma. Eh sì, perchè Danny Trejo mi sembra un tantino “più attore” di Seagal. Ma vabbè…
Edoardo, era in senso ironico ovviamente, ma credo sia palese che in questo film Trejo ha solo due espressioni, con ringhio e senza, parafrasando chi sappiamo.
Non dico sia colpa sua, con quella sceneggiatura probabilmente non aveva molta scelta…
In effetti però ho esagerato, poiché Seagal ne ha una soltanto.
Ribadisco che ho sempre apprezzato Trejo, tranne nell’incolore cameo in “Predators”.
Comunque sia, anche nel suo genere questa pellicola non mi sembra riuscita e Rodriguez per l’ennesima volta mi è parso sopravvalutato.
Opinione personale naturalmente, con rispetto per chi pensa diversamente.
A me questo film è parso riuscito, invece. Non credo che Rodriguez sia sopravvalutato, credo anzi che la gente lo prenda per quel che è: un talentoso cineasta che gira film che puntano unicamente a far divertire il pubblico, senza pretese autoriali. Non è e probabilmente non sarà mai un grande regista, ma ci sa fare, e ho avuto modo di apprezzare gran parte dei suoi film.
Questo è uno di quei film che o lo si ama o lo si odia, ma per il suo “genere” è più che soddisfacente, almeno per quanto mi riguarda. Rispetto il tuo parere, ovviamente.
Grazie Edoardo, la cosa è reciproca.
Giusto per “due chiacchiere” e senza alcuna vis polemica, a mio modesto avviso il problema è proprio questo: se il cinema di Rodriguez è palesemente volto al solo intrattenimento e divertimento dello spettatore, come mai assieme ai miei amici ci siamo annoiati parecchio? Intendo, forse non eravamo in giornata e quindi poco ricettivi, ma possono davvero repentini movimenti di macchina, montaggio frenetico, qualche battuta ad effetto, un po’ di carne sanguinolenta ed un po’ di gnocca sopperire alla mancanza di uno “script” avvincente?
Secondo me “el Mariachi” e “dal tramonto all’alba” sono ottimi film sul genere, a cui aggiungo il Milleriano Sin City. In queste pellicole però il talento registico di Rodriguez (con sopravvalutato non indendo dire sia incapace, anzi…) lavora in sinergia con un buon soggetto; il problema secondo me appare quando detto talento diviene fine a se stesso, finendo per trasformare i suoi punti di forza in una sorta di formale “accademia”, a scapito delle emozioni. Ciò mi fa pensare che il nostro ultimamente pecchi un po’ di presunzione, in quanto l’impressione che ho avuto da questa pellicola è la medesima di quando si visiona da un film in cui gli effetti speciali la fanno da padroni, ma a sostegno del nulla. Per dirla tutta, l’aspettativa per il film c’era eccome, ma una volta visionato mi sono sentito un po’ preso per i fondelli, da qui il personale giudizio piuttosto severo.
Non esiste regista che abbia positiva continuità nella propria opera, questo è vero, ma secondo me Machete viene apprezzato più in virtù del suo artefice che per le qualità intrinseche. Con un buon soggetto/sceneggiatura chissà, forse sarebbe diventato (a ragione però) un cult movie.
Vabbè va… credo di essere stato abbastanza tedioso… thanks per l’attenzione!-)
Ciao Plissken,hai tremendamente ragione, ma definire addirittura noioso questo film mi sembra un “eccesso”… 😉
Comunque mi sembra di capire che siamo, sostanzialmente, tutti d’accordo sul fatto che non siamo di fronte al miglior lavoro di Rodriguez che, almeno a mio parere, in quanto a capacità registica e visionaria ha raggiunto il suo apice proprio con Planet Terror dove ha girato delle sequenze di pura goduria!
Ha provato a ripetersi e gliene diamo atto, ma lo ha fatto non tenendo conto di diversi fattori: proprio perchè avevamo già avuto il nostro bell’assaggio di Grindhouse eravamo ormai così smaliziati è stata proprio l’aspettativa stessa a tradirci.
La questione che giustamente è stata sollevata relativa alla trama sconclusionata (che poteva essere addirittura un vantaggio per questa pellicola) andava risolto con qualche genialata del tipo “Bobina mancante” o qualunque altra cosa, proprio come in Planet Terror ma quello che è mancato sono state proprio le trovate eclatanti a cui abbiamo assistito in precedenza.
In generale mi è sembrato un lavoro più curato dal punto di vista commerciale che da quello artistico.
Anche se devo ammettere di essermi comunque divertito, che era il fine ultimo che mi precludevo, dover dire che la sorpresa migliore è stata quel mattacchione di Steven Seagal non mi sembra proprio il massimo.
Forse sono inconsapevolmente in difetto mediante il mio “eccesso”? Chissà… !-)
Probabilmente sono io che da un po’ sono refrattario all’azione fine a se stessa, ovvero ad esplosioni, mega sparatorie, amputazioni e così via che anziché essere di (sovente valido) supporto in un film ne divengono la colonna portante, a scapito della vicenda e dei personaggi che assumono un ruolo da macchietta.
Anche in “dal tramonto all’alba” si ravvisano i canoni tipici del cinema di Rodriguez, però i personaggi, per quanto necessariamente “sopra le righe”, avevano una distinta personalità, punti forti e deboli, insomma mantenevano una componente “umana” per quanto labile. La storia per certi versi geniale: ricordo con piacere la sorpresa che ebbi nel trovarmi improvvisamente in un horror essendo partito da un thriller…
In “Machete” e “Planet terror” non ho ravvisato tali peculiarità, infatti preferisco l’episodio girato da Tarantino, che trovo molto più coinvolgente non dico “tecnicamente” ma emotivamente.
Ad esempio, sperando di non fare un paragone troppo azzardato, mi vengono in mente di primo acchito due film oserei dire di siffatta specie che pur avendo ottenuto una tiepida accoglienza mi hanno divertito parecchio: uno è “La rapina” di Lichtenstein, che ha avuto recensioni stra-pessime, l’altro “11.14 Destino fatale”: due film senza alcuna pretesa, votati al puro “divertimento”, stroncati appunto da tutti ma che mi hanno convinto molto più degli ultimi lavori di Rodriguez, nonostante la nomea dei registi sia assai meno “altisonante” per così dire. 🙂
Insomma l’impressione che ho è che Rodriguez sia in “crisi creativa” e sopperisca consapevolmente (è questo il guaio) ad essa mediante un pur ottimo stile e fuochi artificiali non sufficienti a farmi apprezzare gli ultimi lavori.
Ma è solo una opinione personale, quindi naturallement opinabilissima.
“La rapina” non me lo ricordo (ma se era quello coi tre sosia di Elvis non m’era piaciuto per niente), invece “11:14” è un ottimo film di genere, che purtroppo han visto proprio in pochi.
Si, “La rapina” è proprio quello con i tre sosia di Elvis, un film che mi ha divertito nonostante non mi senta di consigliarne la visione; stranamente però nel suo piccolo mi è rimasto impresso tanto che non avrei problemi a rivederlo.
“11.14”, anche secondo me è decisamente superiore, ritengo per quel che può valere che sia una chicca nel suo genere.
Secondo i miei appunti, “La rapina” l’ho visto l’11 febbraio 2002. Gli ho dato 4. “23:14”, invece, l’ho visto ilo 20 luglio 2004 e gli ho dato 7. Pensavo anche di aver scritto la recensione, invece niente…
Beh, se capita l’occasione puoi sempre recuperarlo e recensirlo, chissà quanta gente te ne sarebbe grata 🙂
Non mi meraviglia il “4” a “la rapina”, invece per “11.14” pensavo avresti dato un qualcosa in più.
Vediamo, ho qui già un 5-6 recensioni che sto finendo, più due articoli per muntari. Tra l’altro, due vaccate stratosferiche che vedrete on-line tra un paio di settimane: chicche assolute!
“vaccate stratosferiche” he he he… sono già incuriosito, chissà cosa potrà mai meritare tale bizzarra definizione… 😉
Ah, non hai idea… Domenica pubblico la recensione di un gran film ingiustamente dimenticato, e molto d’attualità, poi sabato 18 pubblico la vaccata stratosferica da teschio e il sabato dopo l’altra, che in realtà non è così orrenda ma si merita in pieno il rosso anche per l’apprezzamento e il successo che ha ottenuto all’epoca in patria. In entrambe c’è una grande star di Hollywood che secondo me ha tolto almeno il primo titolo dal curriculum.
Mannaggia Cassani, mi hai incuriosito ancora di più… ma saprò attendere 😀
A me Rodriguez sembra uno che vorrebbe girare i film con lo stile di Tarantino senza averne la genialità .
Per sopperire a questa mancanza riempie i suoi film di scene splatter o stravaganti.
The Snatch e Lock & Stock di Ritchie sono molto più tarantiniani dei film di Rodriguez.
Detto questo Machete è comunque divertente.
Andrea, “El Mariachi” è contemporaneo a “Le iene” e già lì Rodriguez era molto simile a quello che è oggi. Negli anni ha sviluppato lo stile registico adattandosi ai maggiori mezzi a disposizione, ma la cialtroneria delle sue storie è rimasta la stessa e i suoi personaggi non sono mai cambiati di molto (neanche quando ha fatto film per bambini). Credo che l’amicizia tra lui e Tarantino derivi proprio da quest’anima cinematografica che hanno in comune, non viceversa.
El Mariachi non l’ho ancora visto. Rimane comunque il fatto, e se non leggo male me ne dai atto, che anche invertendo il nesso di causalità, Rodriguez vale molto meno di Tarantino.
Su questo non c’è dubbio. Ma direi che definirlo un clone di Tarantino sia riduttivo, e tutto sommato errato.
Anch’io apprezzo molto di più il Rodriguez anni ’90, gli ultimi sono da sola visione e basta a parer mio. E Machete non fa eccezione. Gli altri due capitoli non sono certo in lista ai miei film attesi.
Si concordo con la recensione.
Più serioso (se è lecito usare questo termine per il genere di film) del successore ma ugualmente goliardico ed ignorante.
Grazie alla sua, beneomale, “linearità” di scrittura e di scelte registiche si colloca al gradino sopra del “Kills”.