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"Men in Black 3" di Barry Sonnenfeld

14 maggio 2012 Recensioni 4 Commenti
Men in Black 3

Sony, 23 Maggio 2012 – Dimenticabile

L’agente J è costretto a tornare indietro nel tempo, dal 2011 fino al 1969, per impedire che un vendicativo criminale alieno riesca a uccidere il suo collega K, cambiando così il corso della storia…


Tommy Lee Jones e Will Smith in Men in Black 3A dieci anni di distanza dalla loro ultima avventura, tornano gli uomini in nero nati dalla penna del fumettista Lowell Cunningham e dalla matita del disegnatore Sandy Carruthers. Questo terzo episodio non è all’altezza né dell’ottimo primo film né del più debole secondo capitolo: a parte qualche divertente battuta pronunciata dal sempre riuscito personaggio di Will Smith, e un paio di momenti riusciti legati al contrasto anni 60/2000 (tra cui un esilarante cameo di Bill Hader nei panni di Andy Warhol), è sostanzialmente una stanchezza generale a dominare il film.

Will Smith e Josh Brolin in Men in Black 3Si denota poca convinzione da parte di tutti i realizzatori: il regista Barry Sonnenfeld, onesto mestierante, riesce a fare il minimo sindacale necessario a rendere la pellicola passabile, e il geniale Danny Elfman si dimostra svogliatissimo nel realizzare la colonna sonora. Anche il lavoro svolto sugli alieni dal truccatore premio Oscar Rick Baker ha poche possibilità di brillare, colpa anche di effetti digitali fin troppo invadenti. La sceneggiatura si dimostra un grande punto debole: la sensazione è quella di un lavoro di scrittura maldestro, e infatti lo script è passato sotto diverse mani, venendo riscritto circa tre volte per correggerne le imperfezioni. In questo modo, le incongruenze – sia nell’intreccio, che rispetto ai capitoli precedenti – si sprecano e le varie vicende si susseguono prive di logica, ritmo e scopo.

Jemaine Clement in Men in Black 3Poca convinzione anche nel cast: se Josh Brolin appare piuttosto azzeccato nei panni del giovane K, regalando ottimi scambi nell’accoppiata con Will Smith, Tommy Lee Jones è invece relegato in poche scene e la sua interpretazione appare molto svogliata. La mancanza di un villain convincente è un altro grosso punto debole, così come le prove trascurabilissime del resto degli interpreti.

Men in Black 3 è un film che intrattiene per un’ora e quaranticinque provocando diverse risate, ma risultando generalmente fiacco, dimenticabile e soprattutto non necessario.


La locandina di Men in Black 3Titolo: Men in Black 3 (Id.)
Regia: Barry Sonnenfeld
Sceneggiatura: Etan Cohen
Fotografia: Bill Pope
Interpreti: Will Smith, Tommy Lee Jones, Josh Brolin, Jemaine Clement, Michael Stuhlbarg, Emma Thompson, Bill Hader, Alice Eve, Nicole Scherzinger, Joseph R. Gannascoli, Kevin Covais, Lenny Venito
Nazionalità: USA, 2012
Durata: 1h. 45′


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Attualmente ci sono 4 commenti a questo articolo:

  1. Edoardo ha detto:

    Non sono d’accordo: che non sia all’altezza del primo è certo, ma è senza dubbio meglio del secondo film. Notevoli diverse gag, abbastanza convincenti gli effetti speciali digitali, bellissime idee (la modalità di viaggio nel tempo è geniale, a mio avviso) ed un’ottima gestione dei tempi comici. Che il villain sia poco convincente l’ho pensato anch’io, ma ci si passa volentieri sopra, visto che il film nell’insieme è un buon prodotto d’intrattenimento che diverte assai e non annoia mai (Uh! Rima!).

  2. Alberto Cassani ha detto:

    Be’, Edoardo: ma il secondo è una roba indegna. Non è che dicendo che questo è meglio si parta da un livello altissimo…

  3. Edoardo ha detto:

    Leggo soltanto ora. Beh, in effetti non è una premessa granché accattivante, però il film l’ho trovato molto divertente, sicuramente non esente da difetti, ma per lo meno godibile e con più d’una bella gag! Non è un filmaccio, insomma, ma un filmetto divertente e a parer mio per niente disprezzabile. Peccato però per Tommy Lee Jones, che compare solo in paio di scene e sembra davvero svogliato.

  4. Marco ha detto:

    Non sono mai stato così d’accordo su una recensione come quella di Buccella.
    Concordo al 101% sia sui momenti divertenti (aggiungerei la modalità del viaggio nel tempo molto originale) sia sugli enormi difetti che spaziano dalla regia, script e attori.
    Piaciuto anche la trovata di J da piccolo che incontra già K, ottima idea.
    Belli gli effetti digitali con le riprese dal grattacielo e il lancio dell’Apollo.
    Poi il resto dei pochi pregi sono stati già enunciati in recensione.
    Il primo cult e migliore del trittico.

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