"Mr. Holmes" di Bill Condon
Videa, 19 Novembre 2015 – Singolare
Il celebre Sherlock Holmes si è ritirato da più di trent’anni in una casa di campagna, ma c’è un mistero che dopo tanto tempo lo ossessiona ancora: la morte di una donna che l’età avanzata ha ormai quasi rimosso dai suoi ricordi. Sentendo vicina l’ora della fine, il celebre investigatore vuole chiudere anche questo caso…
Tratto dal romanzo Un impercettibile trucco della mente di Mitch Cullin (già autore di Tideland), il nuovo film di Bill Condon è uno di quei fortunati casi in cui il tentativo di osservare un mito da una prospettiva inedita riesce a restituirne il valore e dire anche qualcosa di diverso. Lo Sherlock Holmes di questo ennesimo titolo sul celebre investigatore non è solo la perfetta macchina da indagine creata da Arthur Conan Doyle e cristallizzata da oltre un secolo di buono e cattivo cinema, e nemmeno il semplice ritratto di un uomo testardo alle prese con i problemi dell’età. Lo spiazzante protagonista di questa storia è davvero quello cui non si era preparati, un uomo destinato a riscoprire dolorosamente i sensi di colpa, le debolezze nascoste da una vita di successi e mettere in discussione la sua stessa natura.
L’operazione gode della buona sceneggiatura di Jeffrey Hatcher (Casanova, La duchessa), capace di piazzare i giusti indizi in modo comprensibile ma non banale, e disseminare una serie di battute provenienti da linee narrative diverse, che si richiamano l’una con l’altra in un intreccio piacevole. Vero cuore di tutto non è però il buon incastro dei diversi puzzle che compongono la trama, ma la maiuscola prova attoriale di Ian McKellen, sopra le righe come ci si aspettava ma perfettamente in grado di non sbagliare nemmeno una sfumatura del personaggio. Attorno a lui, purtroppo, un cast schiacciato dal confronto, a partire da una Laura Linney abbastanza sottoutilizzata. Poco importa se nell’ultima parte il film ricorre ancora una volta ai flashback (troppi anche in generale) e all’intuizione improvvisa proprie della tradizione: la verità stavolta non parla solo al cervello dello spettatore e riesce a mostrare anche il valore di una menzogna a fin di bene.
Titolo: Mr Holmes – Il mistero del caso irrisolto (Mr. Holmes)
Regia: Bill Condon
Sceneggiatura: Jeffrey Hatcher
Fotografia: Tobias A. Schliessler
Interpreti: Ian McKellen, Laura Linney, Milo Parker, Hiroyuki Sanada, Hattie Morahan, Patrick Kennedy, Roger Allam, Philip Davis, Frances de la Tour, Charles Maddox, Takako Akashi, Zak Shukor, John Sessions, Michael Culkin
Nazionalità: Regno Unito – USA, 2015
Durata: 1h. 44′
Ci dev’essere un errore: nella lista dei film il giudizio “singolare” appare in rosso e qui in verde 🙂 Un saluto
Hai ragione, Matteo. C’era un errore nell’elenco. Grazie della segnalazione.
Buon film, ben girato, recitato e fotografato con le sempre suggestive locations britanniche.
La sceneggiatura lo penalizza un pò, non trattandosi di un giallo a cui, sinceramente, aspiravo che fosse.
Lo si vede tranquillamente e non annoia ma alla fine non ne rimane niente.
Le tre storie, comunque, vengono montate bene (la parentesi giapponese, però, trova il tempo che trova).
Si risolleva un pò nel finale con l’intuizione celebre del protagonista (e menomale!) e la lettera all’amico giapponese.
Be’, in realtà un intreccio giallo c’è anche qui, però chiaramente è tutt’altro che la cosa più importante del film.
Bello. Veramente. Così bello che sembra quasi un film d’altri tempi. Regala dei momenti di forte impatto emotivo, accuratamente preparati attraverso una progressione di eventi che produrranno nel personaggio un effetto praticamente catartico.
McKellen si produce in una performance attoriale impressionante, tratteggiando in modo impeccabile uno Sherlock Holmes in versione senile, ma assolutamente credibile, che alterna momenti del suo tipico atteggiamento di superiorità intellettuale a squarci di un’umanità e di un’emotività troppo a lungo repressa, che sembrano esplodere all’improvviso, attraverso le crepe che la vecchiaia e la malattia hanno aperto nella dura scorza dell’uomo.
Lo considero un buon antidoto all’ignobile Sherlock Holmes di Guy Ritchie, che ho avuto la sfortuna di vedere un po’ di tempo fa…