Stai leggendo:

"Old Boy" di Park Chan-wook

11 giugno 2004 Recensioni 32 Commenti
OldBoy

Lucky Red, 6 Maggio 2005 – Feroce WOW

Oh Dae-su, un uomo sposato e con una figlia, viene improvvisamente rapito e rinchiuso in una specie di piccola camera d’albergo. Non ha idea di chi l’abbia rapito, né del perché. Viene liberato dopo 15 anni di prigionia, all’improvviso come tutto è iniziato, e appena libero prova a capire cosa sia davvero successo…


Choi Min-sik in OldBoyTratto con molte libertà dall’omonimo fumetto giapponese di Tsuchiya Garon e Nobuaki Minegishi, Old Boy è una storia alla Franz Kafka condita da una cospicua dose di sadismo. Presentato in concorso al Festival di Cannes 2004, il film ha portato a casa il Gran Premio della Giuria e non ci sarebbe stato nulla da dire se avesse vinto la Palma d’Oro. E’ senz’altro un film violento, certo non adatto a tutti, ma non è gratuito; è un film sconvolgente ma non rivoltante; è un film complesso ma non sconclusionato. E’ il film che conferma in pieno il talento visionario e innovativo – anche se molto “occidentale” – del regista dell’apprezzato Sympathy for Mr. Vengeance.

Gang Hye-jeong in OldBoyOld Boy è un perfetto esempio di quale sia il nuovo cinema dell’estremo oriente, violento e cattivo – a volte piuttosto malato – ma ricco di ironia e arricchito da un’analisi sociale che i nostri autori si sognano e il nostro pubblico magari non è in grado di cogliere.

Park Chan-wook padroneggia ottimamente il materiale a sua disposizione e il mezzo filmico che utilizza, creando numerose ottime sequenze e utilizzando saggiamente la voce narrante (e l’Inverno di Vivaldi).
Yu Ji-tae con Choi Min-sik sullo sfondo in una scena di OldBoyIndagando nuovamente il tema della vendetta, il regista di Seul ci presenta alcune scene realmente agghiaccianti ma sa trasmettere brividi anche quando decide di mostrare poco, e riesce a creare un’atmosfera generale davvero inquietante. Il modo, poi, in cui risolve l’intreccio – spiegando il mistero senza diventare pedante – è una dimostrazione di gran regia. A far da corollario al suo lavoro ci sono anche le splendide musiche di Jo Yeong-wook e le belle interpretazioni di Choi Min-sik e Yoo Ji-tae, per un film che apparirà davvero straordinario al pubblico ben disposto.


La locandina coreana di OldBoyTitolo: Old Boy (OldBoy)
Regia: Park Chan-wook
Sceneggiatura: Hwang Jo-jun, Lim Chun-hyeong, Park Chan-wook
Fotografia: Joeng Joeng-hun
Interpreti: Choi Min-sik, Yoo Ji-tae, Gang Hye-jung, Chi Dae-han, Oh Dal-su, Kim Byoung-ok, Kim Su-hyeon, Lee Seung-shin, Yun Su-kyeong, Park Myeong-shin, Oh Gwang-rok, Lee Dae-yun, Ahn Yeon-suk, Yoo Il-han
Nazionalità: Corea del Sud, 2003
Durata: 2h.


Percorsi Tematici

  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  

Attualmente ci sono 32 commenti a questo articolo:

  1. francesco ha detto:

    Alberto, grazie infinite per avermi fatto scoprire questo capolavoro. E’ uno dei miei film preferiti. L’ho visto a volte anche se non mi piacciano i film orientali.

  2. Riccardo ha detto:

    Un capolavoro assoluto. Trama straordinaria, scene fantastiche. Perverso e geniale. una storia che colpisce come un pugno nello stomaco, coniugando sigmund freud e la tragedia greca,con un finale sconvolgente ed aperto.Non ho dubbi,questo film lascera’ un segno indelebile nel cinema noir. Mi avevano avvertito, ma quando l’ho visto non ho creduto ai miei occhi, non avrei sperato che si facessero ancora film così estremi.

  3. Alberto Cassani ha detto:

    Scandaloso che Tarantino abbia dato la Palma d’Oro a “Farenheit 9/11” invece che a questo.

  4. Riccardo ha detto:

    Pensa che Tarantino ha definito Old Boy come «il film che avrei voluto fare».

  5. Fabrizio ha detto:

    A proposito, che fine ha fatto la recensione di Farenheit 9/11? Non c’è più neanche quella di Bowling a Columbine…

  6. Alberto Cassani ha detto:

    “Bowling a Columbine” è qui http://www.cinefile.biz/?p=954. “Farenheit 9/11” segata senza passare dal via.

  7. Fabrizio ha detto:

    Ma quella di Farenheit era tua?
    Una curiosità: l’hai segata in seguito a successivi ragionamenti sul film o perchè la recensione semplicemente non ti piaceva?

    Io Farenheit non l’avevo seguito benissimo la prima volta che l’ho visto. Però di recente l’ho rivisto ed essendomi anche un pò informato qua e là mi sembra sia davvero manipolatorio. Magari fa un lavoro interessante in più punti (per esempio tutta la parte su quella madre che poi, nel finale, si reca alla Casa Bianca è straziante) ma è troppo di parte, troppo manipolatorio nella narrazione e pieno di errori.

  8. Alberto Cassani ha detto:

    L’ho tolta perché ho deciso di tagliere tutte le recensioni troppo ideologizzate, che parlano d’altro invece che di cinema. Al di là del giudizio globale espresso sul film. Che poi questo sia particolarmente manipolatorio è vero, ma non è certo una novità nel cinema di Michael Moore. Ad esempio, proprio la sequenza con la madre che ha perso il figlio in guerra: all’inizio lei è convintissima, è a favore della guerra eccetera eccetera, poi il figlio muore e lei cambia idea. Se non avesse cambiato idea, pensi che Moore le avrebbe dato così tanto spazio? L’avrebbe inserita comunque nel film?

  9. Fabrizio ha detto:

    Sì, certo, è evidente che i documetari di Moore sono poco “documetari”, anche se Bowling a Columbine è davvero bello. Farenheit 9/11 però è eccessivo in questo suo montare tutto ad arte per sostenere una determinata posizione, anche se comunque mostra cose interessanti.

    Sulla madre, adesso non ricordo bene tutta l’evoluzione, però c’è da dire che la signora, se non sto facendo confusione, all’inizio dice che l’esercito è una via di salvezza – forse l’unica – per la sua famiglia, perchè è l’unico modo che hanno di evadere da una realtà che non offre nulla. Lei espone la bandiera americana ed è orgogliosa del suo paese, ma sembra più un modo per rendere onore ai suoi familiari che hanno prestato o prestano servizio nell’esercito, piuttosto che una reale convinzione riguardo alle guerre che gli Stati Uniti portano avanti. Lei alla fine maledice la guerra anche perchè viene a sapere dal figlio, via lettera, che è tutta un presa in giro, che i soldati sono sfruttati e via dicendo. Ma in fondo la guerra stessa era sempre stata da lei vista come una rischiosa ma necessaria opportunità, non come un’ideale da seguire. Sempre se ricordo bene il tutto.

    Quanto al fatto che Moore, magari, non l’avrebbe inserita tutta quella parte se non ci fosse stata la disperazione di lei, beh sì, è probabile. Diciamo però che io stavo valutando quella parte esclusivamente da un punto di vista emozionale, ed è davvero straziante vedere quella donna piegata letteralmente in due dal dolore davanti alla Casa Bianca, dopo che ne avevamo conosciuto la bontà e il grande impegno nella vita di tutti i giorni, non solo per la sua famiglia ma anche per la gente in difficoltà della sua zona. Io ne sono rimasto veramente toccato.

  10. Alberto Cassani ha detto:

    Che poi non c’è niente di male nel realizzare un documentario a tesi, nel voler esporre la propria opinione su un fatto invece che presentare acriticamente una situazione. Il problema è quando si vuole esporre la propria opinione e per farla sembrare legittima si truccano i fatti.

  11. Riccardo ha detto:

    se questo film è sconvolgente non hai mai visto Ichi the Killer, un vero pugno allo stomaco.

  12. Alberto Cassani ha detto:

    L’ho visto, “Ichi”. Ma più che altro mi ha annoiato, come quasi tutti i film di Miike. Lui presenta la violenza in maniera molto più folle e cinematograficamente piatta rispetto a come ha fatto qui (e non solo qui) Park. E’ lo stile che ne aumenta la portata, non solo la quantità.

  13. Riccardo ha detto:

    beh ma in certe parti era anche divertente. io l’ho trovato un piccolo cult dei yakuza movie. ovvio che i tarantinofili lo definiranno un capolavoro ma io come voto secondo me è un 7 abbondante.

  14. Alberto Cassani ha detto:

    Massì, non ho detto che è brutto. E’ che la totale incongruenza delle storie di Miike non mi convince per niente e come regista non mi dice molto, anche se poi non c’è dubbio che nei suoi film ci siano quasi sempre dei momenti davvero ben fatti. Però tra il miglior Park e il miglior Miike, scelgo Park tutta la vita (che pure ha fatto porcherie notevoli, a volte).

  15. Riccardo ha detto:

    Ovvio, non stavo facendo paragoni 🙂
    Ricordiamo che però quel film ha lanciato todanobu asano che sette anni dopo farà quel capolavoro che è mongol, anche se nel film di miike mi è piaciuto di più nella parte dello psicopatico.

  16. Alberto Cassani ha detto:

    A dir la verità non saprei se Asano ha avuto più esposizione con “Ichi” o con i film che ha fatto con Kitano, al di là che con Miike ha lavorato più di una volta. Tanto per dire, è più facile che i produttori di “Thor” avessero visto “Zatoichi” o “Gohatto” piuttosto che “Ichi”.

  17. Francesco Cuffari ha detto:

    A quando la recensione di Sympathy for Mr. Vengeance? Io l’ho trovato stupendo, anche se Old boy è un capolavoro unico ed inimitabile.

  18. Alberto Cassani ha detto:

    Effettivamente non ha senso avere solo gli ultimi due capitoli della trilogia, magari me lo riguardo quest’estate. Però mi sento di dire che rispetto ai due di cui ho scritto è meno bello, pur essendo ottimo. Gli ho preferito anche “JSA”, tra l’altro.

  19. Francesco Cuffari ha detto:

    Quindi hai cambiato idea:

    “Il capitolo conclusivo della trilogia sulla vendetta di Park Chan-wook è il più debole dei tre, ma è comunque un film notevole. Sympathy for Lady Vengeance non ha i colpi di genio di Mr. Vendetta…”.

  20. Alberto Cassani ha detto:

    Uhm… Non mi ricordavo mica di aver scritto così… Ma diciamo che “Lady Vendetta” è girato meglio e ha dei personaggi più interessanti, mentre “Mr Vendetta” è più originale e ha dei momenti davvero ottimi. Ovviamente dovrei rivederlo, può darsi che ricordi semplicemente male, perché non l’ho rivisto in questi ultimi anni.

  21. Nino ha detto:

    Il migliore della trilogia secondo me.

  22. Francesco Cuffari ha detto:

    Spike Lee vuole girarne un remake? Spero che lo migliori, anche se sono sicuro che è impossibile. Oltretutto questo film è completamente diverso dal fumetto d’origine e mi piacerebbe molto vederne un’altra versione ulteriormente rielaborata e profonda. SPERO BENE!

  23. Alberto Cassani ha detto:

    Il remake di Spike Lee dovrebbe uscire quest’autunno, ma da quello che leggo si rifarebbe più al manga che non al film di Park. Però secondo me il fumetto era piuttosto mediocre, per cui non so cosa aspettarmi.

  24. Francesco Cuffari ha detto:

    Anche io ho trovato deludente il fumetto. Il protagonista è completamente diverso ed ha dei comportamenti irrealistici. Non sembra neanche provare vero odio verso il suo nemico e sembra a tratti addirittura intimidito. Penso che la scena, poi, in cui va nella palestra di boxe e picchia il migliore pugile sia davvero assurda. Ma è in genere tutta la sceneggiatura ad essere traballante, come se mancasse un soggetto ben pianificato a sorreggerla. . Vorrei sapere cosa non ti era piaciuto affatto del manga, ma mi rendo conto che è passato parecchio da quando l’hai letto 🙂

  25. Alberto Cassani ha detto:

    Del manga non m’era piaciuta la piattezza del racconto, assolutamente fredda emotivamente per il lettore, e avevo odiato senza mezzi termini la motivazione che viene data per il rapimento. Che poi magari è un modo molto giapponese di vedere i rapporti interpersonali, ma l’ho trovata comunque troppo debole per reggere la storia.

  26. Daniele ha detto:

    Ho scoperto questo film grazie al sito. Che dire, un film davvero forte e…torbido!
    La storia mi è sembrata molto originale e spiazzante.
    Alcune scene sono di una crudezza notevole, che tuttavia ben si allinea alla storia in generale.
    Insomma non so se sia un capolavoro ma mi è piaciuto molto! Grazie Alberto!

  27. Alberto Cassani ha detto:

    Prego! Siamo qui per questo…

  28. Massimiliano ha detto:

    Ho visto il remake di Spike Lee. Moglie e Old boy dei paesi tuoi. Non aggiungo altro

  29. Alberto Cassani ha detto:

    Io penso lo vedrò nel fine settimana. Va detto comunque che già il film di Park è molto diverso dal fumetto originale, quindi ci può anche stare che Lee abbia fatto un’altra cosa.

  30. Marco ha detto:

    Albe il remake l’hai visto?

  31. Alberto Cassani ha detto:

    Ce l’ho lì da un po’ ma non ho mai trovato il coraggio di guardarlo.

  32. Marco ha detto:

    Io lo trovato di buon intrattenimento.
    Ovviamente non grido al miracolo per il twist finale che lo si deve imputare all’originale ma la sceneggiatura non lo trovata malvagia (hanno anche aggiunto delle trovate che non erano presenti nel prototipo) e la regia di Spike Lee è funzionale.
    Le prestazioni attoriali le ho trovate tutte un pò “granitiche”.
    Virate splatter gradite.

Scrivi un commento

Devi essere autenticato per inserire un commento.