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Out of Sight di Steven Soderberg

8 agosto 1998 Recensioni 0 Commenti
Out of Sight

Uip, 13 Novembre 1998 – Spumeggiante

Un esperto rapinatore di banche evade di prigione con l’aiuto di un socio e rapisce una bella agente dell’FBI. I due criminali si dirigono a Detroit per rubare dei diamanti del valore di 5 milioni di dollari, ma la poliziotta si mette sulle loro tracce…


George Clooney in Out of SightLo scrittore Joe R. Lansdale ha la particolarità di presentare sempre dei personaggi che, per quanto buoni possano essere, sono sempre dei gran figli di puttana. James Ellroy presenta sempre dei poliziotti che hanno più scheletri nell’armadio dei criminali cui danno la caccia. Elmore Leonard presenta sempre dei criminali che, per quanto siano cattivi, sono sempre simpatici e di buon cuore. Sarà per questo che Leonard è uno scrittore molto di moda ad Hollywood, perché così John Travolta e Robert De Niro possono fare i buoni anche quando fanno i cattivi, nei film tratti dai suoi romanzi. In questo caso il rapinatore simpatico e affascinante è interpretato da George Clooney, che viene qui affiancato da Jennifer Lopez e Ving Rames in un film in cui fanno la loro apparizione anche Robert Brooks, Dennis Farina, Nancy Allen e Michael Keaton. Un cast bello frizzante per un film complesso ma piacevole.

George Clooney e Ving Rames in Out of SightIl soggetto di Out of Sight avrebbe potuto dar vita a un film d’azione pura, ma anche ad un qualcosa di più romantico. Ma visto che è tratto da un romanzo di Leonard, non lo si può definire altro che “commedia nera”, peraltro sceneggiata dallo stesso sceneggiatore di Get Shorty. In realtà, però, Out of Sight è tutto questo e nulla di questo.

George Clooney in Out of SightIl merito della riuscita del film è per lo più del regista Steven Soderbergh. A parte al suo esordio, sesso, bugie e videotape, Soderbergh non ha mai ottenuto grande successo di pubblico, anche “grazie” alla sua incostanza nella scelta delle storie e nella qualità vera e propria del film (al delizioso King of the Hill aveva fatto seguire l’orrendo Torbide Ossessioni). Ha fatto centro con questa sua settima prova, la prima in cui si affida ad attori veramente capaci di portare gente nelle sale. Ma questo film è molto più che un’operazione di marketing.

Jennifer Lopez e George Clooney in Out of SightIl modo che Soderbergh ha scelto per narrarci la storia è anticonvenzionale, o almeno lo sarebbe per altri registi: pieno di flashback e di immagini sgranate, con la camera a mano che si agita troppo, con l’uso intensivo di un montaggio che spezza l’azione nella sua parte centrale, e lo zoom usato per farci vedere meglio l’oggetto di cui i personaggi stanno parlando. Il tutto per farci rendere conto della finzione cinematografica, come per ricordarci che stiamo guardando un film, non leggendo il giornale. Ancora una volta, nel cinema di Steven Soderbergh più della storia vera e propria conta il modo di raccontarla. E’ stato proprio il suo stile visionario e la sua abitudine a giocare con la linea temporale degli eventi a dare un impulso nuovo al cinema statunitense quando ancora Quentin Tarantino faceva il commesso in una videoteca, e Out of Sight sembra la summa delle sue idee registiche.


La locandina di Out of SightTitolo: Out of Sight (Id.)
Regia: Steven Soderbergh
Sceneggiatura: Scott Frank
Fotografia: Elliot Davis
Interpreti: George Clooney, Jennifer Lopez, Ving Rames, Dennis Farina, Albert Brooks, Don Cheadle, Michael Keaton, Nancy Allen, Catherine Keener, Isaiah Washington, Steve Zahn, Luis Guzmán, Samuel L. Jackson, Michael Keaton
Nazionalità: USA, 1998
Durata: 2h. 02′


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