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"Passione sinistra" di Marco Ponti

20 aprile 2013 Recensioni 0 Commenti
Enrico Sacchi, 11 Aprile 2013: Facile
01 Distribution, 18 Aprile 2013

Nina è una ragazza che ha sempre creduto, più o meno profondamente, nei valori della sinistra più radicale. L’incontro con l’arrogante Giulio, spiccatamente di destra, scatena in entrambi un’attrazione improvvisa e selvaggia. Ma nemmeno i rispettivi partner stanno a guardare…


Il terzo film da regista di Marco Ponti si apre con una cover di Giorgio Gaber cantata da Marco Mengoni: un pessimo segnale che conferma la sensazione da operazione commerciale percepibile fin dalla locandina. Il problema fondamentale da porsi nel guardare Passione sinistra (titolo tanto ammiccante quanto posticcio) è se valga minimamente la pena di analizzarne i contenuti politici o meno. Perché è possibile, sano e forse anche legittimo fare finta di niente e godersi il film come un innocuo giro di giostra. Oppure si possono considerare i tanti piccoli fuocherelli di critica che il regista e sceneggiatore dissemina nell’ora e mezzo di racconto, e allora c’è poco da ridere.

Il valore ideologico di un film che parla così tanto di politica è in realtà quasi nullo. Per raffigurare entrambe le parti presentate si ricorre a una quantità eccessiva di luoghi comuni, alcuni anche attuali, altri solamente tristi. Per quel che riguarda i protagonisti e i principali comprimari, le differenti ideologie vengono usate solo per acuire il conflitto tra di loro e innescare le tradizionali schermaglie amorose: i didascalici pistolotti che Valentina Lodovini e Alessandro Preziosi si scagliano l’uno contro l’altra lasciano il tempo che trovano. Il vero carburante acido del film è rappresentato dalla storia del giovane aspirante sindaco che si circonda di esperti di comunicazione per nascondere la propria mancanza di contenuti. Questa caricatura di Matteo Renzi rappresenta l’aspetto più attuale del film, l’unico in grado di fare davvero riflettere su una società che sta sostituendo l’ideologia con la telepromozione. Per il resto, siamo dalle parti del peggiore Alberto Sordi, direbbe qualcuno più intellettuale.

Venendo però alla vera natura del film, quella di una commedia sentimentale di taglio aggressivo e urlante, il quadro è migliore. I personaggi funzionano nell’intreccio da pochade in cui sono inseriti, e le scelte di casting sono piuttosto efficaci. In un insieme di attori dotati ma regolati un tantino sopra le righe, a sorpresa emerge il personaggio cesellato intorno a Eva Riccobono, una scelta che sfiora il geniale. Purtroppo è una delle poche, perché Ponti conferma di avere una mano più che interessante, ma qua e là sembra farsi mettere sotto dalle esigenze degli attori (un numero eccessivo di primi piani, mai un capello fuori posto) e da quelle del racconto più facile (una voce fuori campo di cui si poteva fare a meno). Quello che rimane, alla fine, è un film ben confezionato e a tratti divertente, capace di rappresentare i sentimenti dei personaggi ma non di far ridere o riflettere quanto sarebbe lecito aspettarsi.


Titolo: Passione sinistra
Regia: Marco Ponti
Sceneggiatura: Marco Ponti
Fotografia: Vladan Radovic
Interpreti: Valentina Lodovini, Alessandro Preziosi, Vinicio Marchioni, Eva Riccobono, Geppi Cucciari, Jurij Ferrini, Glen Blackhall, Rosabell Laurenti Sellers

Nazionalità: Italia, 2013
Durata: 1h. 31′


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