"Planes" di Klay Hall

Walt Disney, 8 Novembre 2013 – Noioso
Dusty è un piccolo aereo agricolo che sogna di partecipare alla trasvolata competitiva intorno al mondo. Pur avendo paura dell’alta quota, si allena duramente sotto la supervisione di un vecchio caccia della marina militare che ha combattuto durante la guerra per poter partecipare alle selezioni…
Ambientato nel mondo di Cars ma realizzato dai DisneyToon Studios, Planes è uno dei cartoni animati più fiacchi che si possano in qualche modo collegare alla Pixar. Primo capitolo di una trilogia originariamente pensata per il mercato home-video, il film risente di una sceneggiatura ovvia e con pochissimi spunti realmente divertenti e di una regia che stupisce solo per la precisione con cui i personaggi disegnati si inseriscono negli scenari reali.
Quella che nel film stesso viene descritta come «l’avvincente storia di un outsider come Rocky» è in realtà una sequela troppo lunga di personaggi piatti e gag scialbe, di momenti banali e di sorprese telefonate. Il tutto condito da una morale di grana grossa e da un finale abbastanza insopportabile nella sua zuccherosità. I bambini più piccoli potrebbero comunque divertirsi qua e là nel corso dell’ora e mezza di proiezione, ma ci sono modi molto migliori per far passare loro il tempo.
Titolo: Planes (Id.)
Regia: Klay Hall
Sceneggiatura: Jeffrey M. Howard
Fotografia: —
Doppiatori: Oreste Baldini, Renzo Stacchi, Alessandro Rossi, Daniela Calò, Micaela Ramazzotti, Domitilla D’Amico, John Peter Sloan, Stefano Mondini, Gianluca Terranova, Francesco Bulckaen, Stefano Alessandroni, Carlo Scipioni, Franco Mannella, Nanni Baldini, Gianfranco Mazzoni
Nazionalità: USA, 2013
Durata: 1h. 31′
L’unica cosa che potrà (almeno a me) essere ricordata sono i meravigliosi paesaggi mostrati durante la gara (grazie alla ormai stupefacente grafica) e la bella colonna sonora.
Per il resto rileggete la recensione.
Il seguito è leggermente più maturo, dato che tratta (ed è dedicato) a tutti quei pompieri che rischiano la vita ogni giorno per salvarla ad altri. Vi sono anche chiari riferimenti all’11/09 e alla realtà di crisi odierna, di colui che deve mettere da parte la propria affemazione personale, una volta raggiunto l’apice, e reinventarsi un proprio ruolo quando il primo è ormai irraggiungibile.
Sempre bella la grafica (strabiliante l’acqua) e molto buone le musiche.
Storia che può sembrare di già visto ma, come detto, con dei buoni spunti interessanti e seriosi.