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"Pleasantville" di Gary Ross

20 aprile 1999 Recensioni 0 Commenti
Alberto Cassani, 20 Aprile 1999: Nostalgico
Medusa, 16 Aprile 1999

Sta per iniziare la “Maratona Pleasantville”, 24 ore con le migliori puntate della serie tv di fine anni 50. David conosce a memoria ogni battuta delle centinaia di puntate della serie e un misterioso tecnico tv gli regala un curioso telecomando che spedisce lui e sua sorella dritti nel bel mezzo del bianco e nero di Pleasantville…


Quante volte abbiamo pensato quanto sarebbe bello poter vivere in un telefilm? Che si tratti di una sit-com piuttosto che una soap-opera, quei personaggi, la loro vita, ci hanno sempre colpiti profondamente per la loro irrealtà, per l’inverosimiglianza di tutte le situazioni che si trovano a vivere, così diverse dalle preoccupazioni che abbiamo noi nella vita reale. Proprio questo bisogno di evasione era stata la molla che, negli Stati Uniti, aveva dato lustro alle vendite della letteratura di genere negli anni 30. Nei decenni successivi la televisione aveva invece preferito proporre storie e universi più leggeri e sereni, quasi eterei. La (fittizia) serie di Pleasantville è proprio una di quelle serie in cui tutti sono talmente perfetti e talmente sorridenti da far venire la carie.

Non è certo la prima volta che il cinema ci racconta dell’incontro tra il mondo reale e quello del cinema o della Tv (da La rosa purpurea del Cairo al nostro Ladri di saponette), ma la sceneggiatura dell’esordiente regista affronta il tema con eleganza, mettendo insieme un prodotto piacevole anche se non sempre intelligente (orribili, in questo senso, i dialoghi della parte iniziale della pellicola). Gary Ross aveva già dato prova del suo talento quando aveva scritto le sceneggiature di Big e di Dave, presidente per un giorno, che forse erano globalmente più riuscite di questa ma che volavano anche decisamente più basso. Qui invece lo script mette in scena parecchie situazioni interessanti e prende quota soprattutto quando i due ragazzi cominciano a contaminare con le “piccole imperfezioni” tipiche del mondo moderno gli abitanti di Pleasantville.

La città di Pleasantville ha ai nostri occhi il fascino che ha non solo per via dell’immacolatezza di situazioni e personaggi, ma anche grazie alla bella fotografia di John Lindley e agli effetti speciali visivi curati da Chris Watts. E’ grazie al loro lavoro che il “virus” del colore che si diffonde in città lascia a bocca aperta personaggi e spettatori, ed è col loro fondamentale supporto che l’intreccio ideato da Ross convince ed emoziona. Un intreccio ben sottolineato dalle musiche di Randy Newman, non a caso nominate per l’Oscar, anche se le note migliori sono quelle del sassofono di Paul Desmond in “Take Five”….


Titolo: Pleasantville (Id.)
Regia: Gary Ross
Sceneggiatura: Gary Ross
Fotografia: John Lindley
Interpreti: Tobey Maguire, Reese Witherspoon, William H. Macy, Joan Allen, Jeff Daniels, Marley Shelton, J.T. Walsh, Don Knotts, Paul Walker, Natalie Ramsey, Kevin Connors, Heather McGill, Paul Morgan Stetler, Denise Y. Dowse, McNally Sagal
Nazionalità: USA, 1998
Durata: 2h. 04′


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