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"Potiche" di François Ozon

5 novembre 2010 Recensioni 0 Commenti
Tiziana Cappellini, 4 Settembre 2010: Simpatico
Bim, 5 Novembre 2010

Francia, fine anni Settanta. Dopo trent’anni in cui si è sempre occupata di casa e famiglia, Suzanne si trova a dover gestire l’azienda familiare a seguito dell’infarto subito dal marito Robert. Scoprirà di possedere risorse non sospettate che potrebbero cambiarle il corso della vita…


Potiche si presenta da subito come un film leggero, dalla struttura non proprio possente. O meglio: la trama in sé potrebbe essere banale nel suo proporre tematiche consuete, eppure riesce nel complesso ad essere apprezzabile, affrontando con leggerezza situazioni ben note quanto problematiche. La semplicità della trama è invece un pretesto per parlare di tematiche complesse ponendole in dialettica tra loro, facendo così emergere verità e aspetti più profondi. Ed è proprio seguendo questa strada che il film funziona suscitando la simpatia dello spettatore, pur senza essere alla base eccessivamente appassionante.

L’ipocrisia della famiglia borghese, che non solo mostra agli altri una facciata diversa da quella reale, ma fa lo stesso perfino fra i propri membri. La contrapposizione tra fede comunista e quella reazionaria, il ruolo della donna e dell’uomo anch’essi in contrapposizione fra loro sia nella famiglia che nel lavoro, la mentalità maschilista e il femminismo sono le tematiche trattate. Questo avviene tramite la buona interpretazione degli attori, ognuno in grado di caratterizzare il personaggio in modo chiaro, a tratti buffo, come divertente e  ironico è il tono dell’intero film. Sono Catherine Deneuve e Gérard Depardieu ad animare maggiormente il film, ma non da meno risultano anche gli altri interpreti in sintonia con loro.

Il tono leggero non viene a mancare neppure nelle questioni più critiche, come lo sciopero che si scatena anche con momenti di violenza all’interno della fabbrica di Robert, motivato dalle rivendicazioni che i dipendenti muovono per ottenere alcuni dei loro diritti fondamentali, svelando anche in questo caso delle verità scomode tramite il sorriso. Tale scelta in certi momenti si spinge oltre, diventando quasi parodistica per esempio nei vezzi dei personaggi, ma in momenti come questi e in quello conclusivo, lo spettatore che è entrato in sintonia con lo spirito del film può non trovarli fuori luogo e poco credibili, per cogliere invece il lato ironico col quale l’intero film è stato concepito.


Titolo: Potiche – La bella statuina (Potiche)
Regia: François Ozon
Sceneggiatura: François Ozon
Fotografia: Yorick Le Saux
Interpreti: Gérard Depardieu, Catherine Deneuve, Jérémie Renier, Judith Godrèche, Karin Viard, Fabrice Luchini, Évelyne Dandry, Sinead Shannon Roche

Nazionalità: Francia, 2010
Durata: 1h. 43′


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