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"Repo Men" di Miguel Sapochnik

3 luglio 2012 Recensioni 1 Commento
Repo Men

Disponibile in home-video – Potente

Se non puoi pagare l’auto, la banca se la riprende. Se non puoi pagare la casa, la banca se la riprende. Se non puoi pagare il fegato artificiale, entra in gioco Remy. Qualcuno piagnucola, qualcuno piange, qualcuno invece ride, ma alla fine tutti ballano lo stesso mambo orizzontale…


Jude Law in Repo MenE’ facile pensare a Blade Runner, osservando la metropoli multietnica in cui è ambientato il film. Ma le somiglianze si fermano qui: Repo Men è “un racconto con una morale”, molto ancorato al presente nonostante l’ambientazione fantascientifica e con alla base un’idea (tratta dall’omonimo romanzo di Eric Garcia) decisamente originale, ancorché ovvia. Un’idea che la sceneggiatura sviluppa in maniera particolarmente brillante, anche attraverso una voce fuori campo molto ben studiata nel modo in cui racconta la storia, che risulta così di grande impatto. Ed è curioso notare come, nel momento in cui la vicenda sembra avviarsi alla conclusione, in realtà il film non è che a metà.

Jude Law con Alice Braga alle spalle in una scena di Repo MenDal canto suo la regia si adatta benissimo ai vari momenti della storia, facendosi anche truculenta quando serve e concedendosi ad alcuni stereotipi tipici dei film d’azione, ben sapendo di avere il supporto di ottime coreografie quando è il momento di menar le mani. L’esordiente Miguel Sapochnik crea anche alcune sequenze magistrali, come quella dell’aeroporto o come la ricerca della porta rossa, la quale nasconde (poco) una citazione di Old Boy. E’ grazie alla mano salda del regista e al buon uso di musiche ed effetti sonori che il film riesce a far realmente trattenere il fiato allo spettatore, inchiodandolo alla poltrona dall’inizio alla fine. Un finale peraltro rubato a un altro film, ma rubato talmente bene da lasciare comunque un nodo alla gola.


La locandina statunitense di Repo MenTitolo: Repo Men (Id.)
Regia: Miguel Sapochnik
Sceneggiatura: Eric Garcia, Garrett Lerner
Fotografia: Enrique Chediak
Interpreti: Jude Law, Forest Whitaker, Alice Braga, Liev Schreiber, Carice Van Houten, Liza Lapira, Yvette Nicole Brown, RZA, Chandler Canterbury, Joe Pingue, Tiffany Espensen, Wayne Ward, Tanya Clarke, Max Turnbull
Nazionalità: USA – Canada, 2010
Durata: 2h. 01′


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Attualmente c'è 1 commento a questo articolo:

  1. Plissken ha detto:

    Mi sento concorde con quanto espresso in recensione, ed il film, almeno in my opinion, merita senz’altro il “semaforo verde”.

    Non ho colto nella pellicola aspetti innovativi inerenti il ritmo (cosa che invece mi ha positivamente colpito in “Drive” di Refn ad esempio) e concordo appieno con quanto espresso in recensione a proposito della regia: “…concedendosi ad alcuni stereotipi tipici dei film d’azione”; nonostante però l’evidente “manierismo” con riiferimento agli action-movies odierni, il risultato appare più che soddisfacente ed il film fila via liscio e, cosa più importante, risulta piuttosto avvincente nonostante qualche concessione di troppo alla gigioneria da parte di Whitaker e alle coreografie sì validissime ma che appaiono qualche volta un po’ esagerate nel contesto.

    Molto belle oltre alle sequenze citate in recensione altre scene (e non è poco…), tra cui quella al “laboratorio” che spicca per l’ottimo ed originale cromatismo, inteso come “uso espressivo del colore”.

    Il finale potrEBBE essere intuibile per chi ha visto il film dal quale è stato “rubato”, ma concordo anche qui sul fatto che la pellicola non ne soffre vista la bontà dell’operazione.

    In conclusione secondo me un film poco innovativo ma che in apparenza un po’ lo sembra, cosa non da poco e che fa onore al regista. Personalmente l’ho guardato volentieri.

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