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"Revanche - Ti ucciderò" di Götz Spielmann

6 marzo 2010 Recensioni 2 Commenti
Alessandro Barbero, 23 Febbraio 2010: Denso
Fandango, 5 Marzo 2010

Tamara è una prostituta, Alex il portaborse del boss. Stanno insieme in segreto e insieme vanno a rapinare una banca. Un poliziotto li incontra per caso e incidentalmente uccide Tamara. Il dolore e il desiderio di vendetta di uno si scontra col senso di colpa dell’altro, fino alla riconciliazione…


L’immagine fissa della superficie di un lago di campagna leggermente increspato, i suoni del bosco, un sasso che cade e le onde che si propagano come l’improvviso suono che rompe il silenzio. Mentre scorrono i titoli di testa queste sono le immagini che il regista Götz Spielmann ha deciso di proporre, e certamente non lo ha fatto per caso. Questa inquadratura introduce perfettamente alla vita abitudinaria di Robert e Susanne, lui poliziotto e lei commessa di supermercato, sposati e senza figli. A Vienna vivono Alex e Tamara e condividono la passione l’uno per l’altra. Lo fanno segretamente perchè Tamara è la prostituta e Alex l’aiutante del boss per cui lei lavora. La decisione di Alex di rapinare una banca comporta le conseguenze più gravi. Tamara viene incidentalmente uccisa da Robert. Questo evento apre le porte al tema centrale del film: il rapporto tra carnefice involontario e vittima indiretta.

Il regista approfondisce la psicologia dei due personaggi con un’intelligenza narrativa molto rara. Da una parte c’è Robert e il suo insanabile senso di colpa, vicenda pubblica che si confonde con quella privata di non riuscire a generare un figlio. Dall’altra c’è Alex, il suo dolore e il suo desiderio di vendetta, di rivincita – di “revanche”, appunto. Mentre Robert precipita sempre più negli abissi del suo senso di colpa, Alex sfoga la sua rabbia col lavoro fisico, spaccando la legna del nonno dal quale si è rifugiato. Lo fa con forza e con rabbia, con frenesia, come a voler rappresentare la voglia di vendicarsi che cova dentro di lui.

Non si può raccontare il modo in cui avviene la riconciliazione, come Robert supera il senso di colpa e Alex rinuncia ai suoi desideri di vendetta. Ma non si cada nell’errore di ritenere questo finale un happy end. Niente di più lontano. Il silenzio della campagna che chiude il film, con Alex che lavora nella fattoria di suo nonno, è l’esatto contrappunto del silenzio che lo ha aperto, quella volta rotto da un rumore improvviso, questa volta definitivo. E’ un silenzio che racchiude in sè una presa di coscienza positiva, una rinuncia alla violenza, ma che rivela anche altro, qualcosa di più sottile e profondo. Se da una parte si è spento il desiderio di vendetta, dall’altra si è sottilmente insinuata la consapevolezza della propria solitudine, altro tema fondamentale del film. Una solitudine che viene accolta da Alex con la rassegnazione di un uomo che spera di trovare in essa il conforto al dolore per la perdita dell’amata.

Le inquadrature rigorose, piene di significato, sono l’elemento più interessante di questa ottima pellicola, dove la mano dell’Autore si vede in ogni momento, dove la presenza del regista è forte e marcata, senza essere invadente. Il titolo italiano è decisamente poco azzeccato, quel Ti ucciderò è fuorviante e poco intelligente. D’altra parte il film non racconta neppure una pura e semplice “vendetta”. Proprio nella complessità di quanto viene narrato sta la sua forza, una complessità che viene raccontata con acume e precisione.


Titolo: Revanche – Ti ucciderò (Originale)
Regia: Götz Spielmann
Sceneggiatura: Götz Spielmann
Fotografia: Martin Gschlacht
Interpreti: Johannes Krisch, Andreas Lust, Ursula Strauss, Irina Potapenko, Hanno Pöschl, Johannes Thanheiser, Magdalena Kropiunig, Toni Slama, Elisabetha Pejcinoska, Aniko Bärkanyi, Annamaria Haytö, Nicoletta Prokes, Rainer Gradischnig
Nazionalità: Austria, 2007
Durata: 2h. 01′


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Attualmente ci sono 2 commenti a questo articolo:

  1. riccardo ha detto:

    Veramente un bel film……finalmente!!!! Un po lento a tratti ma assolutamente da vedere e seguire in ogni piu piccola parte per non perderne la trama peraltro stupenda, diversa e quindi originale. Ottimo film un po alla Cohen.

  2. Guido ha detto:

    Superlativo, recitato e diretto magnificamente. Più che un film alla Coen (non Cohen), mi sembra un film di Inarritu / Arriaga nella prima parte, in cui si incrociano le storie di Alex e Robert. Poi Spielmann è bravo a prendere le redini della storia orientandola verso una direzione tutt’altro che scontata. Ennesimo esempio della stupidità dei traduttori italiani che hanno aggiunto quel fastidiosissimo – Ti ucciderò. Negli extra del film Spielmann spiega che ha scelto il titolo “Revanche” proprio per l’ambivalenza che c’è nel significato francese, ovvero “vendetta” ma anche, e sopratutto in questo caso, “rivincita”; mentre, come giustamente dice Barbero, il titolo italiano sembra portare fuori strada.

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